Dormire.
E chi dorme?
C'è ancora tanto da fare. Tanto da guardare. Da leggere. Da capire. Arrivi a un certo punto e ti rendi conto che hai dato per scontato che quello che hai sia nato quando solo hai cominciato a viverlo. Ma quello che vivi viveva anche quando non ne conoscevi l'esistenza (sì, alcuni filosofi mi sputerebbero in un occhio per quest'affermazione così avventata… ma tanto son morti, fanculo).
C'è ancora tanto da lottare. Per ottenere qualcosa che, in fondo, non si sa neanche tanto bene cos'è. Un'ambizione, vaga e imprecisa, che non appena si riesce a toccare subito scivola via e ti chiede di correre un po' più in là. Uno sforzo in più, fra le risa frustranti.
C'è ancora tanto da annoiarsi. O divertirsi, ringraziando il cielo di non sentire tutto quello che ero così lontano.
Presto arriverà una carezza.
Quella vera.
E dormirò.
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