Ora. Anni fa.
16:07.
Dannazione, sto aspettando da un’ora e quell’idiota non scende. Gli avrò fatto almeno 10 squilli. Siamo in un ritardo pazzesco, e se non scende entro cinque minuti mi prende l’abbiocco di sicuro. Potessi farmi almeno una canna. Quello stronzo. Scommetto che si sta chiavando quella tipa dell’altra sera. Che poi, infatti, che cazzo continuo ad organizzare a fare ‘ste feste, che tanto alla fine io finisco per sfracellarmi di spini e ogni volta non mi accorgo che quello mi ha già lasciato col culo per terra per andare a chiavare con la squinzia di turno. Ogni volta fa così, brutto come la morte, però intanto spara una keta in bocca alla tizia e poi se la scopa sicuro. Ma a me la keta non piace, mi fa sentire come quella canzone di Vasco Rossi, come si chiama… ah sì, Valzer di gomma.
16:48.
Porca puttana, abbiamo fatto tardi. Quell’idiota, se n’è stato un’ora in macchina ad abbioccarsi e manco mi ha fatto uno squillo. Che poi dice che li ha fatti. Boh. Li avrà fatti sul cellulare di Marika, rincoglionito com’è. Speriamo che non se la mena quella, che sennò poi chiama a me e mi fa una testa piena con le sue paranoie. E io oggi paranoie non ne voglio avere, voglio stare tranquillo, rilassato. Mo’ finisco di montare e mi rullo uno spino di quelli buoni. C’ho il ferrari. Non so com’è, mi hanno detto che si chiama così «peccè corre velosce». Mah. Saranno le solite stronzate di Gigi. Che strano qui. Vuoto. Freddo. E noi, tutti imbacuccati, buttati su un lato a montare in fretta le luci prima che faccia buio. E fa già quasi buio. Cencio ha acceso due torce già. Porca puttana, abbiamo fatto proprio tardi. Bello ‘sto bomber però, chissà se sta a Bidonville. Dobbiamo montare ancora le casse. Fa così strano. Questo posto così grande, e queste personcine così piccole.
20:38.
Ma chi cazzo me l’ha fatto fare. Devo smetterla di stare appresso a quella piccola Emily stramba del cazzo. Se ne va appresso a quel tipo che manco mi ricordo come si chiama, brutto come la morte, che manco se la caga. E ora devo caricare tutte ‘ste cazzo di birre da quattro soldi. Manco una schiava. E poi se ne vengono a parlare di anarchia e di libertà. Ma che cazzo di libertà? La vostra, la pace per far quello che voi volete, e le birre le carichino le piciacchine quindicenni, no? Che poi non mi sento una quindicenne. Odio questi dentini storti del cazzo che fanno tanto quindicenne smielata. Meno male che almeno il piercing distrae. Quanto casino per quel piercing. Uno guarda il labbro e non guarda i denti. Funziona. Come fa Bepi. Oppure guardano i capelli. Li ho fatti crescere apposta. Ma ‘sti capelli li devo tagliare, oppure devo rifarmi il colore. Mi sento una frikkettona comunista. Cagate. Io sono anarco-mandrakista.
00:56.
Maledetti cazzoni. Vogliono entrare a tutti i costi. Sta quel coglione che sta spingendo da un’ora. Adesso vado lì e gli spacco la faccia se non la smette. Vabbè, lasciamo stare, se no poi mi impiccio con Sergio, già me lo sento: «gnente cashini, she gno viegne la pula!». Coglione. Falla gestire a me la prossima volta la cosa, che ti faccio vedere come rigano tutti.
01:02.
Che casino. Ma perché ha chiuso la porta quello? Io l’ho detto che non mi convinceva ‘sta cosa. Ma Marika ha insistito, voleva che andassimo tutte. Chissà perché poi. Ma io faccio bene a non cagarmela più di tanto, quella è strana forte. Si veste da punkabbestia, se ne viene sempre a ‘ste feste, conosce tutti ‘sti tossici del cazzo. Chissà che ci trova poi. Forse per avere sempre la palletta pronta. Buh. Io non la piglierei mai una palletta da questi. Già prima se n’è venuto uno che voleva darmi una cosa che non ho mai sentito in vita mia… com’era… ketamina… boh. Vabbè, meglio se non ci penso, l’importante è che ci siano le altre, se no qui finirei male.
02:02.
Ma quello che vuole? Io la keta non me la prendo. Già mi son fatto due sbarroni di skunk e mi sento un bambino autistico. E se poi mi mando male? Sto da solo, e questi mi sembrano un ammasso di rottinculo. Probabilmente mi lascerebbero a morire collassato o mi sbatterebbero per strada svenuto. Oppure rischio di fare come quello lì. Minchia come sta rallentato. Come cazzo torna a casa quello?
02:28.
Meno male che c’era Paola. Essì che mi ero messa il piccio di vestirmi da troione, ma se mi veniva a prendere quel porco capace che mi metteva la mano tra le cosce ogni volta che cambiava marcia. Ma come cazzo è che sono tutti così? Ma stasera sono io che voglio dominarli.
03:02.
Luci.
Sento le vibrazioni.
Tutto così
dolcemente
molle.
Leave a Reply to Ossimorosa Cancel reply