Il vero problema è che vedo tutto come estremamente velleitario, e la verità non è altro che il rovescio della medaglia che prendiamo per vero, per induzione, confrontando l’ignota novità con i rassicuranti precedenti.
In sostanza, quello che riteniamo vero è quello che riteniamo accettabile, coerente con quello che sappiamo già essere vero. O che, per meglio dire, abbiamo deciso che era vero quando, a sua volta, l’abbiamo ritenuto coerente con quello che sapevamo già essere vero. E via dicendo.
Quindi c’è una sorta di causa prima, di prima verità che confrontiamo per aggiungerne altre.
Ma se quello che sappiamo già, questa verità prima, non fosse coerente? Riusciremmo mai a capirlo davvero? Forse l’abbiamo presa per vera così dogmaticamente solo per fiducia? E quindi dovremmo continuare a prendere per assunto che sia vero o falso? Oppure ha senso cercare risposte? E se non ci fossero?
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