Il mio piacere. La tua dannazione.
Qui, ora.
C’è un problema, perché dopo il risveglio dal lungo sonno qualcuno deve avermi toccato i capelli. E quindi ora c’è tutto un groviglio di sinapsi che sembra un hard disk con i settori danneggiati. Dico, una di quelle situazioni in cui le memorie ci sono, sì, ma sono così ingarbugliate ed inconcludenti che non riescono a riaffiorare in modo comprensibile, per quanto ci si sforzi. Che poi non si sa mai bene perché, c’è chi può pensare ad uno sbalzo di tensione, chi ad un urto troppo forte. Però è successo, ecco.
E in questi casi l’unica cosa da fare è sovrascrivere. Già. Sovrastare i veli di un metatempo che sembra allontanarsi a dismisura ad ogni passo. Da qualche parte qualcuno si culla in letti sconosciuti, qualcun altro si affida a braccia donate dal caso. Io invece guardo le gocce traboccare, perdersi in mille fumi verso ogni direzione. Inspiro i dolci vapori di una piccola tisana della buonanotte, che riscalda occhi lucidi e viscere intorpidite, pizzica labbra arrossate dal freddo, culla i buoni ricordi. Lieve brivido contento.
Domani, forse, sarà un risveglio ancora più dolce.
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