Con serendipità ho scoperto cos’è la serendipità.
È un angelo che stringe forte a sé il Dono. Si fa strada nella folla di chi vive di rimpianti, chi sopravvive fra le speranze, chi cresce rapportandosi morbosamente alle scoperte, chi si eccita con la monotonia e le rassicuranti abitudini, chi soffre dei ricordi, chi sbaglia a tornare indietro per prendere la rincorsa.
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E sarà quando avrò perso quell’ultimo pezzo di narcisismo e di illusoria dignità che spetta a tutte quelle persone che stanno in piedi, più quelle che sono sedute, più quelle sedute accanto a quelle in piedi, più quelle in piedi accanto alle altre. Sarà quando tutto sarà definitivamente ridimensionato per amore della giustezza e dell’assoluta verità. Sarà allora che diventerà tutto normale. Forse sarà tutto finito, il tanto temuto boccone amaro da ingerire con stoica rassegnazione. O in fondo sarà stato meglio così.
Non ho più voglia di post e commenti.
Ripasserò, forse.
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