Quando arriverai, Virne, troverai tutto cambiato.
Vera ha rispolverato la sua grossa falce, e da buona mietritrice ha fatto incetta di frutti.
Alcuni sono cresciuti così in fretta, altri pianissimo.
Noi eravamo lì, a guardare. Ogni tanto pisciavamo sull’albero sbagliato, altre volte davamo da bere a foglioline riarse dalla calura. Ma poi, Virne, tutto è andato via. Spazzato dallo scirocco. Come sempre. Ricordi?
E anche se esiti ancora, tutto è pronto per il tuo ritorno.
La terra bruciata si spacca,
l’acqua è ancora vapore oltremare,
per villaggi da sommergere,
e il sole ci è nemico,
il vento asfissiante,
le nuvole agonizzanti.
Quando tornerai, Virne, il tuo gelo scalderà il cuore, la tua neve sarà manto soffice su cui svenire, la pioggia solcherà sorrisi e accompagnerà lacrime calde.
Quando arriverai, Virne, tutto sarà così strano.
Così nuovo.
Ancora una volta.
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