E poi ti prendo e ti porto via. Sembra così banale ogni volta che te lo dico, ma tu sai che ogni volta lo dico con lo stesso sapore di un nuovo bacio, di un nuovo abbraccio, di una nuova carezza. Voglio portarti con me, abbracciarci sul parapetto, mentre grido forte il tuo nome per far sì che l’eco arrivi fin dietro la collina dall’altra parte della gravina.
Voglio farti sentire lo scroscio dell’acqua, sembra che non esista in fondo a questo baratro, eppure lo si sente chiaramente. Sembra si porti via gli ami che tirano giù le stelle e le fanno bruciare, morendo rapidamente, contro l’atmosfera. Voglio desiderare di restare per sempre con te, di far l’amore ancora una volta. Un altro respiro, se vuoi. One more breath for the dying man.
Il vino è il mio complice astuto, il mio aiuto per alzare un velo intorno a noi. Non più luci, non più suoni. Solo il cielo e me, per te. Ti addormenti tenendomi forte la mano, di lato sul parapetto, mentre appoggi dolcemente la tua testa sulla mia coscia e mi implori, lo sento, di accarezzarti i capelli e coccolare il tuo sonno.
Ti giri.
Vuoto.
Afferra la mia mano!
Nella buona e nella cattiva sorte.
Insieme fino all’ultimo istante.
Ti stringo la mano per l’ultima volta.
Ed ora so. Ti amo.
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