Che strani quei due cuccioli.
Quando uno dei due si feriva, l’altro correva a leccargli le ferite. E quando entrambi erano feriti, uno dei due si faceva forza, nonostante tutto, e si prodigava in tutti i modi pur di curar l’altro. Perché era importante che esistesse sempre un più forte a prendersi cura di un più debole. E quest’alternanza garantiva la sopravvivenza, perché, nonostante ci fossero anche altri cuccioli ad aiutarli, per loro non era mai sufficiente, se non era quel cucciolo a farlo.
Ma si rischia di creare, così, una situazione viziata.
Dove entrambi i cuccioli finiscono per non sapersi più prender cura di se stessi.
E quando non si sa prender cura di sé,
come si fa a pretendere di potersi prender cura del prossimo?
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