Fast, but not overly so.

– Hai fatto un brutto affare a startene con me.
– Pensa, lo so già.
– Eh, sì, vabbè.
– Ah, no aspetta, questo è il momento serio, vero?
– Già, momento serio.
– Ok, aspetta, vado a preparare. Aspetta eh?

Momento serio.

Il momento serio è un rituale piuttosto ben noto, che procede lungo una sequenza normalmente ben concordata. Il soliloquista si fa un passo avanti, i restanti – pochi, possibilmente – si fanno da parte, o addirittura escono di scena. Le luci in scena si dissolvono dolcemente, lasciando spazio all'occhio di bue, che ingloba il personaggio nel suo fascio.

– Ecco, va bene così?
– Non so, questo bianco è un po' diverso.
– Bilanciamento del bianco, ricordi? Me lo spiegasti tu. Il bianco e il nero non esistono, ma i tuoi occhi si adatteranno ancora una volta, e il bianco sarà di nuovo bianco per te.
– Beh sì, in qualche modo.
– Allora?

In piedi. Questo è un discorso sulla fiducia. E allora le mani saranno congiunte, in un goffo tentativo didascalico. I gesti che normalmente enfatizzano le parti del discorso, saranno costrette ad un movimento circolare di mani giunte e niente più. L'atteggiamento sarà ostentatamente goffo e incerto, come se si voglia dare ad intendere che sia difficile far venir fuori le parole, quando invece sappiamo tutti che le parole sono già lì, pronte ad essere pronunciate. Pronte ad essere inascoltate. E fraintese.

– Hai fatto un brutto affare a startene con me. Sono un torrente che traborda a sorpresa in ogni direzione. Tu sei neve, dolce e silenziosa, che si posa e congela tutto in attesa della primavera. Ogni giorno è una lotta per succhiare avidamente fiducia dalle tue labbra. Perché non ne ho in me. Quel poco che racimolo, faticosamente, è per te. Per me, invece, resta poco e niente. Posso avere un po' di fiducia? Per favore. Posso avere un po' di fiducia in te? Voglio lanciarmi nell'abisso ad occhi chiusi. Sarai lì per prendermi? Ma soprattutto, sarò lì per farmi prendere? O, all'ultimo, mi scosterò di poco per sfuggire alle tue mani e cadere? E se succederà, perché?

Buio in sala.

– Ma che ne so… andiamo, che è tardi.

Risate.
Applausi.
Sipario.

Comments

12 responses to “Fast, but not overly so.”

  1. gocceinvisibili Avatar

    un straccio di sensanzioni. fluttuanti

  2. WomanOnTheMoon Avatar

    E dire che è una vita che chiedono il bis!

  3. giustosentiment Avatar

    un testo molto bello, abbastanza fuori dai soliti canoni di scrittura. hai scritto tu?

  4. CristinaKhay Avatar

    Stupendo, geniale!!!

    Ciao!
    Cristina

  5. Psicotica. Avatar

    Mi è piaciuto un sacco. Prende il cuore e lo lancia in mezzo alla strada, sotto la pioggia. Poi però lo riprende, lo pulisce e lo infila in tasca, al caldo.
    Bello.

  6. dorianadevecchi Avatar

    sipario. il pubblico ascolta … un applauso. la fiducia è una cosa che si conquista con i giorni … nei giorni … dei giorni.
    un momento serio… e una battuta per sdrammatizzare. di questo ed altro è fatto ilr apporto tra due persone.

  7. utente anonimo Avatar
    utente anonimo

    veramente colpito

  8. unadelirantepoesia Avatar

    ..o sarò io a fuggire ancora,semplicemente perchè il vento tra i capelli e la voglia di non essere raggiunta  profumano di libertà?

  9. Lucifero20 Avatar

    e sarebbe potuta finire con un bicchiere di Sambuca,
    ma assai più comune è il finale del funambolo,
    che cammina piano con un ramo di Sambuco in mano.

  10. corvina Avatar

    Non so bene se ti capisco, nè se ti capisco bene
    ma leggo da te sempre cose che mi vanno e direi che è un bene
    no?

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