Il bianconiglio è, in questo sistema, certamente l’elemento più insidioso della storia. Il suo comportamento si basa su brevi interventi, intensi e spesso involontari ma non per questo meno efficaci.
È capace, a titolo d’esempio, di produrre suoni a bassa frequenza degni di un precisissimo LFO (la cui sigla sta, appunto, per Low Frequency Oscillator). Riesce anche, volendo, a distruggere un vetro già di per sé molto fragile.
Insomma, sì. Ha rotto un vetro fragile con un suono.
Cerbero. Che palle. Ma capitelo: già sta un po’ girato di suo, senza contare che sta lì come un babbione a far la guardia; e poi sappiamo bene che ha anche il sonno leggero ed è molto indisponente.
And if you go chasing rabbits, and you know you’re going to fall,
Tell ’em a hookah-smoking caterpillar has given you the call.(Jefferson Airplane, White Rabbit)
Ma i pensieri sono troppo sopiti per potersi organizzare.
E quando è così si sa che non c’è molto spazio per me.
E allora le luci continuano a spegnersi e riaccendersi.
Troppo. Troppo veloce. Troppo intenso. Più tempo, più tempo ancora.
Magari una volta non era così.
E io provo ancora ad inseguire il bianco.
Ma sono da solo.
Col timore di incontrare un altro bianconiglio.
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