E poi arrivò il giorno in cui spegnesti tutte le luci della stanza per poter fissare quella labile e intensa di quel nuovo sorriso. E vorresti guardarlo per tutta la notte, aspettando che anche l’ultimo raggio di vita si spenga nel ciclico piccolo e dolce coma.
Sono sempre le stesse mani, quelle che riscopri nuove e piacevoli. Sono sempre gli stessi occhi, quelli che cerchi di rubare ai riflessi dello specchio. Ma è vero, parlano. Puoi leggere interi racconti di vite viste, a volte vissute, di squarci e di semplici raschi, di sentimenti e sensazioni. Di altre mani e altri occhi.
Non ti eri mai accorto che passerebbe tutta la sua vita con te, condividendo la sua intimità più profonda, cercando continuamente un compromesso in ragione di un equilibrio importante. Non ti eri mai accorto che ti ama incondizionatamente, che non tradirà mai la tua fiducia. E la tua fiducia arriva da sé, forte e stabile, rende inutile la gelosia e questo non è mai un problema. Costantemente felice della tua sola presenza, non se ne stanca mai, la cerca e la trova in ogni notte, rigirandosi languidamente tra le lenzuola, rubando silenziosamente altri cinque minuti alla sveglia.
Sigaretta al profumo di pescanoce.
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