Allora.
Prendiamo una ciotola. Mettiamo dentro un po’ di metadone, pepe e noia. Poi aggiungiamo un po’ di maionese, per cominciare ad amalgamare il tutto. Poi aggiungiamo un pizzico di limone, giusto per conferire quel sapore un po’ acre. E a questo punto anche un po’ d’acido citrico, così ravviviamo un po’ i bruciori.
Poi versiamo il tutto, lentamente – intendo quasi uno stillicidio – in due bicchieri. In uno aggiungiamo cucchiaiate abbondanti di piombo, mentre nell’altro aggiungiamo grandi manciate di insofferenza. Infine mettiamo qualche altra sostanza soporifera nell’uno e qualcosa di nervoso e nauseabondo nell’altro.
Opzionalmente possiamo anche prendere un metro già taccato in precedenza e inserirlo nel secondo bicchiere per comparare la misurazione con gli esperimenti precedenti e venturi. Probabilmente non servirà a nulla, ma male che vada potremo usarlo come punteruolo.
Una volta fatto questo, possiamo riversare velocemente – intendo quasi uno schiaffo – nella ciotola.
Attenzione, esplode.
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