Ma poi mi è piaciuto e allora l’ho chiamato in disparte.
Io: Figliolo, tu sarai un post.
Lui: Davvero papà?
Io: Sì, però non dirlo in giro che son tuo padre, se no dovrò pagare gli alimenti al nonno!
Lui: E chi è il nonno?
Narratore: (fuori campo) Lo sapremo nella prossima puntata!
Perdonatemi, ma i più assidui avranno intuito i motivi di momenti di vago delirio di tal fattura… A proposito, crepi a tutti… e povero lupo!
Ok basta.
Il commento. Sì.
Comincia con un: Ma sì, sì.
È arrivato l’autunno che porta via il caldo, le spiagge assolate e piene di gente, le vacanze d’ogni sorta rigorosamente all’avventura e le avventure d’ogni sorta rigorosamente in vacanza.
E, come ogni volta, si trascina via qualche strascico più o meno importante. A volte, certo, fondamentale.
Allora sinceramente saluto con piacere l’anticamera dell’inverno. I primi maglioni e coperte sotto cui indugiare la mattina o rifugiarsi la sera. Un abbraccio e un bacio sulla punta del naso per riscaldarsi. Bere una cioccolata calda e alitare nella tazza per spanderne i vapori sul viso. Un viso caldo e all’aroma di cacao, e labbra morbide dalle quali leccare le ultime gocce.
E poi, ancora, correre in bilico su un marciapiede di mezzo metro per sfuggire alla pioggia, e tornare a casa per estirpare un po’ d’umidiccio alle robe. E magari, chissà, un bel caminetto davanti al quale potersi sedere, con un Baileys stretto in mano e maglioni extra-large. Due teste su una sola spalla.
Oppure scaldarsi con del vino rigorosamente locale, discorsi che si fanno guidare dal fumo agonizzante delle innumerevoli sigarette, e un giro nei Sassi.
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