Mezzanotte. Squillo. Recall. Oh, calma. Ciao! 23 minuti. Massì, il fiaschetto lo festeggio oggi sai? Ma ciao! Grazie. Buona ‘sta guantiera eh? Che palle. Minchia che mostro ‘sto notebook. Notepad? Che palle. Buoni ‘sti pasticcini. E ‘sti panzerottini. Addio 46, alas. Lingua contro lingua. Ma che bella sorpresa! Ah, ma che brutta notizia. E tu come stai? Come stai ora? E io? Mi manchi. E voi chi siete? Massì, beviamo. Beviamo alla nostra salute. Saremo sempre noi? Sempre? Non ci sarà null’altro. Tu, quindi, presenza virtuale, svanisci. Questa lingua appartiene ad altri denti. Mille altri denti, che si sciolgono nell’acidoscioglilibido. Essì, posso provarci, ma tanto. Sì, beviamo ancora. Sono a quota 69, a farlo apposta non ci sarei riuscito. Vi amo. Vi amo tutti. Eppure non vi scoperei mai.
Come, play my game. Inhale, inhale, you’re the victim.
Come, play my game. Exhale, exhale, exhale.(Prodigy, Smack My Bitch Up)
Ok basta, fermati qui. Sono Pixie, il folletto dispettoso. E ho deciso che la mia cattiva azione quotidiana sarà impossessarmi del tuo blogghiccio del cazzo quando meno te l’aspetti. Perché parli sempre complicato, tu. E invece è tutto così semplice: ieri era il tuo compleanno e per la prima volta ti sei sentito esaltato dall’inizio alla fine. Come mai? Sarà davvero quel ridicolo ricordo del compleanno di quella povera sfigata di ormai troppo tempo addietro a renderti così gioioso? O sarà l’idea di sentirti più libero? Di non dover dipendere dalle attenzioni di nessuno? Ma insomma, cosa credi che succederà? Si starà davvero evolvendo qualcosa? O qualcosa non cambierà mai?
I lost the comfort of being sad.
(Nirvana, Frances Farmer will have her revenge on Seattle)
Non lo sai. Ma forse domattina ti sveglierai con un malditesta felice.
Pur senza sorprese, tutto viene, manco a farlo apposta, così dolce.
Dimentica tutto il resto.
Lasciati abbracciare un’ultima volta.
Ti amo.
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