E dormo con la porta chiusa e la finestra spalancata ma coperto fino alle spalle, mentre sento in lontananza il tintinnìo di un collare. E allora penso che forse un collare sì, un collare no, mi sono sentito al guinzaglio e al guinzaglio mettevo e metterei ancora. Ma ora basta.
E dormo aspettando domani con curiosità, pensando che ci sono troppe chiacchiere da scambiare, troppi appunti da ricopiare, troppe sigarette da fumare, troppo sonno eppure troppa acqua e troppa insalata nello stomaco per addormentarsi.
E questo livido sul braccio fa ancora troppo male.
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