Mi volto a ore 4.5 e faccio un passo.
Poi ancora, ancora e ancora una volta.
Sono lontano migliaia e migliaia di yoctometri da qui.
Stacco il contatore e accendo il frigo vuoto,
prendo una coperta e mi ci addormento sopra.
Chiudo a doppia mandata la porta rotta,
fumo decine di sigarette bucate,
premo il pulsante per aprire il cancello ostruito,
accendo la macchina a corto di benzina,
mi disseto alla sorgente secca,
mangio sabbia che vola via.
Mi schianto contro il guard-rail in progetto.
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