Perché a me è sempre piaciuto apprezzare le piccole cose.
Che al momento giusto diventano preziose, grandissime.
Ad esempio, si può passare un’oretta insieme ad una coppia di veri geni, incontrati per puro caso, e così riuscire a compensare l’angosciante presenza di odiosi pseudo-artisti con parentame depressivo al seguito. Con un po’ di sano sfotto’ a concorsi privi d’ogni decenza, fra meteore da ricordare e faccine da scoprire ad ogni angolo.
Opzionalmente si può inoltre annullare la solitudine salutando esistenze di passaggio, scambiando due parole, e poi tornare a fissare le armonie impresse sulle corde, con un pieno d’empatia per commuoversi o ridere con gusto.
Oltre quel piccolo mondo tutto il resto affonda per due ore.
Leave a Reply