Colleziono bellissimi oggetti.
Un paio di scarpe.
Degli occhiali.
Un telefono.
Una macchina da scrivere.
Sono fatti di legno e feltro, con cuciture evidenti.
Quel loro delicato aspetto non rifinito li rende amichevoli, rassicuranti.
Li ha fatti Stéphanie.
E io allestirò una mostra per esporli.
– Stéphanie, dici che posso prendere anche la coperta rossa?
– Certo Stéphane, vuoi scherzare?
E c’è questa stupenda coperta.
È di feltro rosso doppio con dei grandi quadrati bianchi.
Animali selvatici ci corrono sopra.
Lei sorride.
Io mi piego su una roccia nel tentativo di raggiungerla.
Ma lo stomaco, compresso, mi fa male.
– Stéphanie… mi tieni la mano?
Non riesco a dormire.
Lei la prende.
Io mi addormento.
(L’arte del sogno, F 2006)
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