Category: Various

  • Serendipity.

    Con serendipità ho scoperto cos’è la serendipità.

    È un angelo che stringe forte a sé il Dono. Si fa strada nella folla di chi vive di rimpianti, chi sopravvive fra le speranze, chi cresce rapportandosi morbosamente alle scoperte, chi si eccita con la monotonia e le rassicuranti abitudini, chi soffre dei ricordi, chi sbaglia a tornare indietro per prendere la rincorsa.

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    E sarà quando avrò perso quell’ultimo pezzo di narcisismo e di illusoria dignità che spetta a tutte quelle persone che stanno in piedi, più quelle che sono sedute, più quelle sedute accanto a quelle in piedi, più quelle in piedi accanto alle altre. Sarà quando tutto sarà definitivamente ridimensionato per amore della giustezza e dell’assoluta verità. Sarà allora che diventerà tutto normale. Forse sarà tutto finito, il tanto temuto boccone amaro da ingerire con stoica rassegnazione. O in fondo sarà stato meglio così.

    Non ho più voglia di post e commenti.
    Ripasserò, forse.

  • Transeunte.

    Principio di simmetria.
    O equivalenza, magari.

    Voglio lasciare questo fiume scorrere candido rosso, lungo gli argini costruiti sapientemente a pelo d’acqua dall’empirìa, mentre una luce natural-finto-artificiale si spezzetta in mille coriandoli liquidi.

    C’è da pensare a questo.
    E poi a quest’altro.
    E quest’altro ancora.

    Ma all’improvviso è spuntata lei, e mi ha appena fatto ricordare tante cose.
    Soprattutto che è passato del tempo.
    Tempo in cui era così, e oggi non più. Tempo che è passato da quando. E non è ancora cambiato nulla. Tempo che non si è più risolto ora questo e ora quello. Tempo che (da quanto tempo!) dovrebbero finire certe situazioni. Tempo delle profonde e continue, continue metamorfosi. Catarsi.

    E tutto questo tempo mi sembra allo stesso tempo uno scorrere inesorabile del tempo e una temporanea lunghissima transizione che dovrebbe servire a tradurre nella mia coscienza le nozioni di un’esistenza transeunte.

  • Testa o croce v.2.0

    Avete tante idee per stasera e sono tutte sostanzialmente indifferenti? O magari sapete benissimo cosa fare ma state facendo finta di essere indecisi per convincere gli altri a decidere a caso e tentare la fortuna nella speranza che esca quello che vorreste voi? O dovete scegliere cosa fare della vostra vita ma ritenete più opportuno che sia il caso a deciderlo? O, più semplicemente, siete indecisi fra più di due possibilità?

    Lasciate stare i campionati di testa o croce. Noi abbiamo una soluzione più semplice.

    Il Decisore è un piccolo script PHP che si preoccuperà di prendere le varie opzioni che avete inserito, ordinarle casualmente, e poi di nuovo, e poi di nuovo per un altro numero imprecisato di volte. Dopodiché il computer fa il tocco e chi esce si becca un punto. Poi di nuovo. E di nuovo ancora per tante volte quante ne avrete specificate nel campo "Tentativi".

    Dopodiché usciranno i risultati della giocata con relativo vincitore.
    E voi saprete che fare stasera.

    No, non ringraziatemi. Anzi sì, così il mio ego ne sarà grato. =P

  • Tema. Traccia a scelta.

    Traccia 1

    Il candidato esamini brevemente le conseguenze psico-socio-culturali del noto lungometraggio intitolato Tre metri sopra il cielo, secondo la propria ispirazione e possibilmente senza l’uso di sostanze psicotrope che già qua ne abbiamo abbastanza.

    Esempio:

    ciaoooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!

    oggi sn uscita con lele, il mio tesoruccio!!! xò è successa una cosa che me le ha fatto girare di brutto…… quella stronza di patty gli ha fatto 1 sq!! per ki non lo sapesse,qst escremento di merda [sic! ndr] e qll che stava con Leluccio 1ma d me, e l’ha fatto soffrire un casino……… x es, la sera 1ma ke c siamo messi insieme (ti ricordi amo?? ) doveva fare un concerto e lei se ne viene la sera stessa e gli manda 1 msg dicendo "non posso venire"….. c’era rimasto così male…… meno male che c’ero io!!! 

    xò sono così confusa……. Lele mi piace un casino, ha una moto fighissima e ha qll okki azzurri che mi fanno semplicemente impazzire…….. insomma, lo amo! xò non so se sono pronta…… l’altra volta lui ci ha provato, ma gli ho detto di no, non mi sembrava il posto giusto……. lui c è rimasto 1 po’ male e mi ha riportato a casa ma il fatto è ke nn voglio farlo a casa sua, voglio farlo lontano anni luce da qst pst d merda…. ieri, nnappena c siamo visti, gli ho detto "perché non andiamo nella tua baita in montagna a pasquetta?" ma credo che lui nn abbia capito xké gliel o detto… ragazze, datemi un consiglio!

    bacibacibacibaciiiiii vvumdbatt xxxxxx!!!!!

    Traccia 2

    Il candidato studi i seguenti aspetti del film Tre metri sopra il cielo: 1) l’incidenza nei blog di riferimenti alla sigla 3MSC e un’analisi statistica volta a dimostrare se è vero che i blog che contengono questi riferimenti sono inevitabilmente pronti alla cremazione o se in realtà siamo noi che siamo dei vecchi stronzi invidiosi di questa gioventù ancora piena di ideali; 2) ma chi scrive 3MSC lo fa per compensare il dubbio che si scriva, in realtà, Tre metri sopra al cielo?; 3) differenze con il sequel intitolato Ho voglia di te.

    L’esempio non lo posso fare perché altererei l’esito delle analisi e soprattutto perché io il sequel in realtà non l’ho mica visto, quindi meglio ammettere l’ignoranza piuttosto che sparare un sacco di fregnacce (forse per questo ho la vaga impressione che sta traccia non se la inchiavicherà nessuno).

    Traccia 3

    Il candidato si slanci in una libera critica a Riccardo Scamarcio. Tanto è un personaggio pubblico, e se possono stare a sindacare se un politico può andare a travoni piuttosto che a mignotte, perché non possiamo stare a sindacare sulle performance sentimentali di quest’uomo? Il candidato può inoltre digredire sul tanto acclamato aspetto fisico dell’attore e, se ne ha le competenze tecniche, sulle sue qualità professionali-recitative.

    Anche in questo caso l’esempio non lo posso fare perché sarei estremamente di parte. Sia chiaro però, non per colpa del povero Scamarcio, che peraltro mi fa solo tenerezza quando sento il suo cognome, perché mi ricorda il ben più caro Piero Scamarcio (la pioggiua viuola, la pioggiua viuolaaaa…).

    Disclaimer » questa non è una catena di Sant’Antonio. Infatti Ossimorosa, DorianRiver e, Indiano di Bombay (se Ossi è riuscita a convincerlo), si accingeranno a farlo su base prettamente volontaria. Chiaramente chiunque altro vorrà partecipare sarò ben felice di includerlo in questa lista. Per questo motivo vi prego di non rompere i cogl… costringere a partecipare nessuno, che non voglio sentirmi le gasteme addosso. Oh, ecco.

    Importante (28/03) » Sono consentiti supporti visivi di varia natura, come «glitter e foto di Scamarcio» (cit.), così glie facciamo vede’ nnoi come si fanno venire le crisi epilettiche ai lettori.

  • Come togliersi il vizio della masturbazione.

    Ovvero: si ringrazia la Tipino&Tipina Corp. per avermi fatto ricordare coi loro commenti che questa spinettina andava tolta prima o poi dal fianco. La verità è che l’avete fatto apposta e non ve ne siete resi conto.

    Ebbene sì.

    Mi rivolgo a voi, o sconosciuti che atterrate su questo blog (o meglio, su questo post) cercando, per l’appunto, "Come togliersi il vizio della masturbazione" su Google. Non nascondetevi, su, i referrer parlano chiaro.

    Non potevo lasciarvi così.
    Dico, coi Testimoni di Geova.
    Insomma no, non posso permetterlo.
    Pertanto vi annuncio che è giunta l’ora che mostri la vera utilità di questo blog.

    Ebbene sì.

    Cari amici, ecco a voi la guida definitiva.
    Ecco a voi la risposta alla vostra domanda.

    Cominciamo.

    1/ Non è un vizio, bensì una virtù.

    Posso capire che si cerchi "come smettere di masturbarsi", ma così non ci siamo. Il fatto che si parli di togliersi un vizio è già di per sé incorretto. Sono le autorità ecclesiastiche, ancor più che le religioni in sé, ad aver fatto sì che lo si considerasse tale. Ad esempio: nella Bibbia, a detta di Wikipedia, non ci sono riferimenti alla masturbazione, mentre il Vaticano la condanna nei suoi documenti catechistici.

    In realtà è risaputo che questa pratica viene largamente sperimentata sin dall’età delle prime pulsioni sessuali, ed è l’unico modo per prendere confidenza coi cambiamenti del proprio corpo, senza pregiudicare l’intimità della scoperta. Questo passaggio condiziona (positivamente, a mio modesto avviso) in modo inevitabile lo sviluppo psico-fisico di chi lo vive.

    Inoltre girano sempre voci sulla pericolosità di questa pratica, in particolare su improbabili conseguenze per la vista o per la colonna vertebrale. Tutto ciò è assolutamente infondato, mentre invece è stato dimostrato che una masturbazione regolare può impedire l’eventualità di un tumore alla prostata (si veda questo articolo).

    2/ Vabbè, se si esagera diventa un problema.

    La masturbazione va intesa come parte complementare dell’attività sessuale. Non è un sostituto del coito, non significa che si sia insoddisfatti del partner, né è disdicevole che non sia praticato dal partner piuttosto che da se stessi.

    Chiaramente c’è anche chi un partner non ce l’ha, e quindi la masturbazione rimane l’unico modo per raggiungere il proprio soddisfacimento. L’importante è che questo non finisca per prevaricare sul desiderio di un rapporto completo, cioè che non si perda la voglia di un coito in favore di auto-soddisfacimento. Altrimenti son problemi e dovreste chiamare il vostro psichiatra di fiducia (già, anziché dir cose tipo "credo di avere un trauma infantile dovuto alla mancanza di formaggino Mio" ditegli francamente "io mi ammazzo di seghe perché faccio sesso con la persona che conosco meglio").

    Infine è opportuno evitare di farlo troppe volte. Non tanto per una questione psicologica, quanto meramente fisica: si rischiano escoriazioni e irritazioni. Ma questo vale per chi pratica la masturbazione per più di 12-15 volte al giorno (non ricordo la fonte, comunque era il classico "angolo del sesso fai-da-te" gestito da un più o meno autorevole sessuologo di una più o meno autorevole rivista).

    3/ Rilassatevi.

    Guardate alla masturbazione come un sano e tranquillo rituale per scaricare le tensioni, non come a qualcosa a cui rivolgersi compulsivamente.

    Masturbarsi può aiutare la creatività.
    Basta con questi film porno.
    Chiudere gli occhi e immaginate un atto crudo, senza badare ai preliminari, senza badare al luogo, senza dettagli, senza dar troppo conto all’aspetto fisico dell’altro. Cercate di immaginare delle sensazioni.

    Più o meno così.

    Sono dentro di te. Il tuo corpo scivola lentamente, a cavalcioni su di me. Sono seduto su un pouf o su uno sgabello, a ridosso del muro, e ogni tanto il mio corpo cede e la schiena va a cercare appoggio contro la parete fredda; subito un brivido percorre il mio corpo inturgidendo improvvisamente il mio sesso, che si espande nel tuo. Quando succede il tuo corpo freme, riesco a percepire appena un gemito strozzato, e il tuo corpo comincia ad incurvarsi quasi innaturalmente. Mi offri i tuoi seni. Ti fermo, e prendo di mira uno dei due. Comincio a baciare il capezzolo. Vorresti continuare, ma io continuo a stringere i tuoi fianchi per bloccarti. Faccio scivolare lentamente la punta della lingua e, col suo aiuto, succhio la punta delle tue mammelle come farebbe un lattante. Improvvisamente ricomincio a penetrarti, più forte che mai, quasi a farti male, sforzandomi di tenere il pene turgido per farlo combaciare con le tue pareti. Improvvisamente arrivi all’orgasmo. Forte, straziante. Mi spingi fuori e cadi in ginocchio quasi svenuta. Ma vuoi riprenderti subito. Mentre recuperi le forze con una mano stringi l’asta, quasi come se volessi che fosse il tuo unico appiglio. Lo muovi piano, quello che basta a non farmi calmare. Poco dopo ti avvicini con la bocca. Baci la punta, poi scendi e risali scivolando la lingua lungo tutta la sua lunghezza, per poi circondarmi fra le tue labbra e succhiare forte. Sento la tua lingua che scivola sul frenulo, seguendo l’alterno movimento di tutta la bocca. Sempre più forte, mentre le tue mani scendono per accarezzare i punti più delicati. Sempre più forte. Fino alla fine.

    Forte eh? Eppure non l’ho copiata, me la sono inventata or ora in appena 20 minuti. E per essere la prima volta che scrivo una cosa del genere mi è piaciuto pure. Wow. Dovreste provare anche voi. Voglio dire, alla fine questa è solo un’idea molto banale delle migliaia di combinazioni diverse che la fantasia di ognuno può creare. Chissà che uscirebbe dal vostro cervellino.

    Già, è questo il bello.

    4/ Non c’è bisogno di una guida per smettere.

    Semmai di una guida per farla bene.
    Cercate quella, e non ve ne pentirete.

    Oh.
    Finito.

    E mobbasta con questa storia di "Come togliersi il vizio della masturbazione" eh?

    Addendum 10/03: visto l’inaspettato successo dell’argomento (maledetti segaioli), mi son preso la briga di prender nota che in un’eventuale prossima puntata vorrei commentare (possibilmente anche col vostro prezioso contributo visto che fa molto social networking e Web 2.0) l’utilissimo articolo del Centro Gnostico Anael che vi invito preventivamente a leggiucchiare.

  • More divi, more viri.

    Sottrarre alla natura umana la sua docile brama di bias è come bastonare un cane per i suoi latrati. Con quale diritto, poi, si può pensare di poter sovvertire l’ordine degli eventi, se sappiamo bene che da un momento all’altro potrebbe arrivare ad esempio un Borg, a ricordarci che resistance is futile?

    La resistenza è inutile.
    L’ordine è fatale.

    La Guerra Fredda fu guidata dall’idea che, in caso di attacco reale da parte degli Stati Uniti a una nazione sotto l’influenza del Patto di Varsavia o all’Unione Sovietica stessa, quest’ultima avrebbe risposto immediatamente. Viceversa, se l’URSS avesse attaccato un paese NATO o gli Stati Uniti, sarebbe giunta immediatamente risposta da parte di questi.

    Entrambe le fazioni erano (e sono) dotate di un arsenale militare che comprende numerose testate nucleari. Voglio dire, un po’ tutti sanno cosa potrebbe voler dire (altrimenti sarà utile un ripasso).

    Initiate blood purge,
    coalition in massacre;
    mechanized high tech,
    wholesale death in effect.

    Mutually assured
    destruction will occur,
    genocide revised,
    same pain through diverse eyes.

    Can’t stop the warring factions…

    (Slayer, Bitter Peace, Diabolus in Musica, 1999)

    L’idea che l’inizio di una Terza Guerra Mondiale tra USA e URSS avrebbe portato inevitabilmente all’utilizzo della bomba atomica, con la logica conseguenza di una reciproca distruzione – se non totale – dovuta ad ingentissime perdite fra militari e civili, fu teorizzata utilizzando un acronimo più che adeguato: MAD, che sta per Mutual Assured Distruction. Furono, dunque, questo acronimo e la teoria che simboleggiava a far sì che entrambe le parti compissero grandi sforzi diplomatici per evitare la guerra, che possono essere cronicizzati seguendo l’andamento degli accordi: Trattato di non proliferazione nucleare, accordi SALT I e II, accordi START I e II e, fino al 2012, gli accordi SORT.

    Se dunque i due giganti del nucleare hanno deciso di ridurre i loro armamenti, che pericolo potrebbe rappresentare un qualche staterello che magari le sue testate non le vuole necessariamente lanciare, ma si vuole giusto a malapena parare il sedere?

    La resistenza è inutile.
    L’ordine è fatale.

  • Wii n’est pas seulement une console.

    C’era un tempo in cui le forbici tagliavano di netto i cavi sottili. Succede infatti che, mentre un’estremità rimane qui, le altre cominciano a tirare, perché è arrivato per loro il momento di allontanarsi. E allora in questa situazione è meglio lasciare che si smembri fra atroci sofferenze o è meglio decapitare e -zac!- pace?

    Mentre disquisivo su queste facezie presi una birra dalla cassa, e la stappai usando per leva una foto indurita dal tempo. Poi vidi un letto matrimoniale sfatto. Odorava di funk. Fisico, disinteressato, forte, apparentemente volgare. Volevo adagiarmi lì sopra, ma non riuscivo più. Allora presi il libro che c’era sul comodino, e cominciai a declamare ad alta voce un brano. Si parlava di Dostoevskij, di probabilità e cose del genere. Watanabe era lì, davanti a me, e mi guardava interessato. Io interessato non lo ero più. Ma l’idea che fosse possibile per lui riuscire a leggere in queste parole il barlume di una risposta alle sue domande… beh, mi piaceva.

    Allora presi la macchina fotografica. Si tratta di uno strumento potentissimo contro Medusa. Si possono fermare i suoi percorsi in un attimo, nonostante gli elfi si divertano a lanciare pezzi di bruschette nell’obiettivo; perché tanto alla fine basta un tortino ben fatto (come sappiamo Noi) e/o un cornetto, e tutti diventano più buoni. Provare per credere.

    Il punto, in tutto questo, è che per la prima volta mi sono reso conto che ci sono dei cavi così elastici, così lunghi e resistenti, che tagliarli sarebbe un’ingiustizia.

    E allora volevo prendere nota di questo.

    Così la prossima volta che mi capita passo prima da qui e ci penso un po’.

  • That agony is your triumph.

    – Cosa intendeva quando ieri ha detto che amava un paese libero?

    – Per prima cosa sono venuto in questo paese…

    – …No, mi perdoni. Cosa intendeva quando ieri ha detto che amava un paese libero?

    – Mi dia la possibilità di spiegare.

    – Le sto chiedendo appunto di spiegarlo.

    – Quando ero in Italia, da ragazzo, ero un Repubblicano; perciò ho sempre pensato che un Repubblicano avesse più possibilità di gestire l’educazione, lo sviluppo, di costruirsi un giorno una famiglia, di allevare i figli e l’educazione scolastica, se possibile.

    Ma questa era la mia opinione; per questo, quando sono arrivato in questo paese, ho visto che non c’era ciò che avevo pensato, ma che era tutto completamente differente, perché in Italia non ho mai lavorato così tanto come ho fatto in questo paese. Anche lì avrei potuto vivere da uomo libero: lavoravo alle stesse condizioni, ma non di certo così duramente, diciamo sette o otto ore al giorno, e avevo del cibo migliore. Genuino, intendo. Ovvio, qui il cibo è buono (perché è un paese molto più grande) per chiunque abbia soldi da spendere, ma non per la classe operaia; invece in Italia è più facile per un lavoratore mangiare verdure, più fresche… Insomma, sono venuto in questo paese.

    Quando ho iniziato a durare lavoramente qui (e ho lavorato per tredici anni, da lavoratore che lavora sodo), non potevo permettere molto alla mia famiglia, almeno non come avevo idea prima. Non avevo denaro da versare in banca, non potevo incitare mio figlio ad andare a scuola o fare altre cose. […] L’idea di libertà da’ a ciascun uomo la possibilità di professare la propria idea. Non un’idea suprema, o da impartire a tutti, e non come le posizioni prese dalla Spagna, sì, circa due secoli fa; ma piuttosto dare la libertà di stampa, libertà di istruzione, libertà di scrivere, libertà di parlare, cose che qui vedevo essere completamente all’opposto.

    Ho avuto modo di vedere gli uomini migliori, uomini intelligenti e colti, che sono stati arrestati e mandati in prigione e lasciati lì a marcire per anni e anni senza farli uscire; e Debs, uno dei grandi uomini di questo paese… be’ lui è in prigione, è ancora recluso, perché è un Socialista. Voleva che la classe operaia avesse condizioni e vita migliori, più istruzione, voleva poter dare una mano a suo figlio se avesse avuto qualche grande possibilità un giorno, ma loro l’hanno messo in prigione.

    Perché? Perché i capitalisti, si sa, sono contro tutto questo; perché i capitalisti non vogliono che i nostri figli vadano alle scuole superiori, o all’università, o ad Harvard. Lì non avrebbero alcuna possibilità, non ce ne sarebbero, no. Non vogliono una classe operaia istruita, vogliono che la classe operaia sia sempre inferiore, ai loro piedi, mai a testa alta.

    E allora succede che qualche volta i Rockefeller, i Morgan, danno 50… no, volevo dire 500mila dollari all’università di Harvard, e un altro milione per un’altra scuola. Tutti dicono: «Bene, Rockefeller è un grand’uomo, il migliore del paese». Ma io vorrei chiedergli: «Chi andrà ad Harvard? Che beneficio trarrà la classe operaia da questi milioni di dollari che arrivano dai Rockefeller, signor D. Rockefeller?» Nessuno. La gente povera non avrà comunque la possibilità di andare ad Harvard perché chi guadagna 21$ o 30$ a settimana… ma non basterebbero neanche 80$, perché se ha una famiglia di cinque bambini non riesce sia a vivere sia a mandare suo figlio ad Harvard, se vuole mangiare tutto ciò che la natura offre. A meno che non voglia mangiare come una mucca, e questo sarebbe l’ideale… ma io vorrei che gli uomini mangiassero come uomini, non come mucche. Vorrei che ogni uomo potesse godere di tutto il meglio che la natura offre, perché appartiene a… non parteggiamo per altre nazioni, sia chiaro… ma ognuno di noi appartiene ad una nazione.

    Ecco perché ho cambiato idea. Ecco perché amo la gente che fatica e lavora, e vede migliorare man mano le sue condizioni, e non vuole far guerra. Non vogliamo combattere con le armi, e non vogliamo che giovani vite vadano distrutte. Ogni madre fa sforzi enormi per il suo ragazzo. Poi un giorno c’è bisogno di più pane, e la madre non fa in tempo a cercare del pane o dei soldi per il bene del suo ragazzino che i Rockafeller, i Morgan e tanti altri delle classi alte lo mandano in guerra. Perché? Cos’è la guerra? La guerra non è combattere come Lincoln e Jefferson, per un paese libero, per un’istruzione migliore, per dare una possibilità a chiunque (non solo i bianchi ma anche i neri e gli altri, perché credevano fermamente e sapevano bene di essere uomini come gli altri); la guerra è quella per i grandi miliardari. Non è la guerra per la civilizzazione dell’uomo, è la guerra degli affari, dell’accaparrarsi milioni di dollari.

    Che diritto abbiamo di ucciderci l’un l’altro? Ho lavorato per gli irlandesi, ho lavorato con i compagni tedeschi, coi francesi, e tante altre genti. Amo questa gente così come amo mia moglie, e questa mia gente per questo motivo mi ha accolto.

    Ricordo che in Italia, molto tempo fa, più o meno 6 anni fa… credo… sì, circa 6 anni fa… il Governo non riusciva a controllar bene due cose, che erano la criminalità che avanzava e le rapine. Allora uno del Governo, nel Consiglio dei Ministri, disse: «Se volete far fuori queste diavolerie, se volete sbarazzarvi di tutti questi criminali, dovreste dare una possibilità alla cultura Socialista, all’istruzione popolare, all’emancipazione. Ecco perché distruggo i Governi, ragazzi». Questa è l’idea per la quale amo i Socialisti. Ecco perché mi piace chi vuole istruzione e una vita decente, chi vuole costruire qualcosa, chi è buono, almeno per quello che riesce a fare.

    Ecco tutto.

    (Liberamente tradotto da: Testimony of Nicola Sacco, from: The Sacco and Vanzetti trial)

    Sacco e Vanzetti
    (Fonte: Opera Tampa)

  • What a subject!

    Lo so che vi aspettavate che continuassi la storiella (bugia).

    Ma, tranquilli, non è che è finita senza preavviso.
    C’è giusto bisogno di un’interruzione pubblicitaria.

    Voglio dire: uno si piglia una cosa che viene chiamata genericamente perifaringite acuta. E fin qui uno dice: ok, alla fine suona pure caruccio, del tipo che lo darei come nome ad un cagnolino affettuoso. Essì, e ognuno ha anche i suoi problemi, evidentemente. Però non è questo il punto. Il punto è: porca miseria… porca miseria quanto fa male la gola… e quanto mi pizzica sto maledetto naso che saranno due giorni che è costantemente tappato… – stai bene? – DO!

    Oh. Poi giustamente uno sta nel cantuccio della propria stanzetta, non sa che fare visto che normalmente a quest’ora dovrebbe stare a litigare con qualche presunto sistemista certificato Cisco o qualche titolare di una graaaande-snc-de-me’-cojoni.

    Tra un po’ devi guardare un film che si preannuncia divertentissimo. L’acchiappasogni. Dài, già il nome è così dolce… e poi ho sentito che ci stanno ‘sti alieni che prendono possesso degli umani entrando dal… come dire… vabbè insomma poi per uscire praticamente devono fare degli stronzoni esagerati… insomma sarà quantomeno ridicolo, no?

    (No, cazzo, invece proprio no… era un film angosciante… e non potrò più vedere qualcuno ruttare e scorreggiare senza temere che da un momento all’altro possa cagare un’anguilla-stronzo che mi potrebbe mangiare con un morso solo… però in compenso mi son ripromesso che d’ora in poi dirò vacca baldracca!, altro che "porca miseria"…)

    Insomma, cosa si fa per ammazzare il tempo?

    L’angolo delle ricette.
    Con la collaborazione di FrancesGlass.

    Ingredienti (per 1 persona)

    • 1 tazza da cappuccino
    • latte q.b.
    • liquore Strega q.b.
    • cereali

    Istruzioni

    Riempire la tazza da cappuccino per poco più di metà con latte e riscaldarlo. Se volete fare i fighi e lo volete mettere nel microonde fate molta attenzione, perché se il latte bolle ed esce dalla tazza vi ritrovate con due gocce nella tazza (avvolte per di più in quell’orribile strato di panna che si forma quando lasciate per troppo tempo il latte sul fuoco), e tutto il resto invece sul piatto girevole. E non è una bella cosa, ecco.

    Una volta fatto questo prendete il liquore e versatelo. Credo che il quantitativo sufficiente sia mezzo cicchetto, ma potreste aver bisogno di versarne un altro po’ a seconda del vostro gusto personale. Chiaramente non saranno dati suggerimenti sula dose utilizzata effettivamente ai fini della sperimentazione.

    Mescolate e servite. A voi stessi, immagino. Fidatevi, è buona, non c’è bisogno di farla assaggiare al cane. Per quello ho saputo che ad Amsterdam è uscita una birra apposta per loro, quindi semmai dategli quella.

    Se lo si gradisce, aggiungete cereali o altre porcherie di questo genere. Vi prego, evitate i bran flakes o all-bran o altre cagate salutiste simili, che tanto non vi crede nessuno e comunque fan proprio schifo. Semmai mettete cosette gustose come riso soffiato glassato (su suggerimento della collega FrancesGlass) o anellini tipo i Cheerios.

    Se lo provate fatemi sapere com’è. In realtà, se avete già assaggiato lo Strega Crema, potrete già immaginare che il sapore sia sostanzialmente simile. Se no, godetevi una nuova esperienza.

    Ah, chiaramente si accettano anche suggerimenti per le varianti.

  • Ci risiamo.

    Vai col secondo giochino del blogger socializzante.
    Me l’ha detto Maat!

    Allora.

    Devo prendere un libro. Beh, la regola parla del primo libro che hai sottomano, ma io sottomano non ho nessun libro e quindi ho ben pensato di andare a pescare la prima cosa che mi è venuta in mente guardando lo scaffale. Quindi ho scelto Le ostinazioni di un matematico (ovvero come morire tre volte per la congettura di Goldbach) di Didier Nordon. Carino, lo lessi forse un anno fa e, sebbene non sia un matematico, il racconto era divertente.

    Vabbè. Poi devo andare a pagina 123. Fortuna vuole che sia una pagina di senso compiuto. Quattordicesimo incubo di Armand.

    Salto le prime tre righe, e riporto le successive cinque.
    [UPDATE] Anzi no, ha ragione Bruno, è il contrario 😛

    retta. Perfettamente corretta. Ma non me ne ren-
    devo conto! Ero troppo convinto di aver fatto un
    errore. Ero convinto che fosse tutto sbagliato. Che

    Chiaramente non si capisce una cippa, ma il bello del gioco a quanto pare è questo.

    Bene, e ora c’è un problema.
    Non ho idea di chi mettere in mezzo.
    Essì, perché il bello del giochino del blogger socializzante è che in realtà è una bastardissima catena di Sant’Antonio sotto le mentite spoglie di giochino del blogger socializzante.

    Sparo: Maia, Bruno Del Frate, FrancesGlass (dovevano essere solo tre vero?)

    In bocca al lupo! 😛