Category: Spent days

  • Ceci n’est pas un titre.

    Due punkabbestia e il loro nuovo cane, reincarnazione perfetta di un D’Annunzio finalmente realizzato. In altre parole: tre allievi di Saint-Exupéry indaffarati a seguire la linea contorta degli alternanti lettori.

    Il resto non riesco a scriverlo.

    E comunque la weltanschauung non indica il background culturale, quanto piuttosto l’ideologia di fondo che ispira il singolo. Questo a mero titolo di cronaca per la serie: come fare i fighi davanti a se stessi e cercare differenze sottili anche fra definizioni sostanzialmente simili.

  • Nolo aliquam sentire.

    Un vento fortissimo cerca in tutti i modi, questa mattina, di portarsi via ogni cosa.

    Le amarezze. Le gioie passate che cercano di plagiare il mio volere. Le gioie tarpate. Le indecisioni. I cambi d’umore. Persone irritanti. Persone la cui compagnia ritenevo salutare. O quantomeno piacevole. Gli attriti. Le liti. Le logiche di gruppo. Le logiche dei singoli. La casualità, ossia la divinità che si rivolta contro l’adepto. Le voci, le opinioni, i giudizi. I sorrisi. I baci. Le speranze. Le attese. I chiarimenti. I chiarimenti. I chiarimenti. Le attese.

    Il vento però non riesce a portar via il mio mal di testa. Davvero, neanche 20 gocce di Novalgina ci sono riuscite ancora. Me le immagino ancora girovagare nel mio cervello cercando di trovare il cavillo legale opportuno per sfrattare il moroso dal cervello occupato abusivamente. Non so che dire, potrei avere un aneurisma*. Nel caso mi vedrete al Pronto Soccorso tra qualche ora (perché io in questi casi non faccio di testa mia, che si sappia). E loro mi diranno forse che questo mal di testa è dovuto ad un sovraccarico del cervello. Troppi pensieri in testa girano vorticosamente e si scontrano come palline di un flipper sulla via del tilt.

    La II rivoluzione mi salverà.

    Come on over, and do the twist.
    Overdo it and have a fit.
    Love you so much, it makes me sick.
    Come on over, and shoot the shit.

    (Nirvana, Aneurysm, Incesticide, 1992)

  • Roba da Tinset al posto dell’Aerius.

    Questa invece è la storia di una serata che è iniziata bene e finita male.

    Iniziata con sguardi diversi (chi entusiasta, chi terrorizzato, chi disgustato) e un cane che scambiava le mani per salsiccioni; finita con sguardi abbacchiati e stanchi.

    Iniziata con presagi di sventura; finita con presagi di sventura ancora più forti.

    Iniziata con un po’ di soldi in tasca; finita con spicciolame ammaccato.

    Iniziata con tanta voglia di stare con le persone care; finita con la stessa voglia.

    Iniziata, ora che mi ricordo, con dei CD pieni di foto che vorrei vedere… e finita con nessun CD di questi tra le mie mani!

    Che palle! >:(

  • È tardi.

    Lo spazio è chiuso intorno ad un cancello, ma ai miei occhi chiusi si apre dilatandosi insieme al tempo in modo indefinito, mentre mi dondolo dolcemente su uno strano essere inorganico appoggiato ad un’enorme molla.

    Ho visto cose che voi umani non potete neanche immaginare!

    Ho visto, grazie alla divinazione del Gran Chicco di Riso Duro, il cibo che verrà servito fra tre giorni.

    Ho visto una scalinata riempirsi di piccoli topi con la rapidità della valanga che nel tunnel insegue Rossa e Mister Capra.

    Ho visto poi la luna e il mare darsi il solito accordo, ovvero: la luna si sarebbe rimirata negli infiniti occhi del mare, e in cambio gli avrebbe donato la sua tipica pallida e lattea luce per farlo sentir splendido e brillante. Uno scambio tra narcisi, osserverete voi… in realtà, secondo me, un esempio da seguire.

    Ho visto Brandon Lee resuscitare e decidere di passare il resto della sua nuova vita immortale (fatta però solo di notti, e notti, e notti ancora), avanti e indietro lungo la sua via prediletta, cercando e aspettando qualcosa di assolutamente ignoto sia a noi che a lui stesso… finché improvvisamente diviene vittima di una trasformazione mimetica. Beh sì. Quando si trasforma non si trasforma mica in Corvo come uno ci si aspetterebbe. Si trasforma in un gatto grigio. Furbo sto Brandon Lee, eh?

    E infine…

    Vedo gli amici ancora sulla strada,
    loro non hanno fretta,
    rubano ancora al sonno l’allegria
    all’alba un po’ di notte:
    e poi la luce, luce che trasforma
    il mondo in un giocattolo.

    (F. De Andre’, Un ottico)

  • Forgiven and forgotten.

    Stancamente e nervosamente rimuovo dei veli curativi dalla cornea, e mangio come un affamato insieme ad un essere morboso, che in questi giorni è impazzito dalla voglia di rivedermi, e che domani probabilmente impazzirà nuovamente, insieme al suo latore, dalla voglia di rivedere la sua vera dolce metà.

    Stancamente e nervosamente ripenso a quanta sabbia sono riuscito a togliere dall’abitacolo, mentre come per incanto uno spirito affine piombava su di me come gli Apostoli nella Pentecoste, questa volta lasciando lo pseudo-Apostolo senza parole piuttosto che facendogli parlare lingue nuove, per poi fuggir via.

    Mi eclisso nell’oblìo, prima di tornare a pensare a quanto sia stupido seguire la nausea e la fame nello stesso momento.

    Bonne nuit.