Category: Looking out

  • Quando la favella si scioglie in tarallucci e vino.

    Che casino.

    Oggi tappa extra del BloggerTour. Come velatamente preannunciato è giunta shadysun in concomitanza col Bollenti Spiriti Creative Camp. Occasione nella quale ho fatto anch’io il mio piccolo, simpatico intervento. Ok. Bello, sì. Applausi. Ma che cazzo ho detto?

    Comunque. Questo era il succo del discorso.
    E, come dice Califano, tutto il resto è noia.

    Due pacchetti di sigarette. Ma ciao! Ah, tu sei quello che mi rompeva continuamente le palle su Skype. Brà. Ottima iniziativa. Grazie. Oddìo, quella gran faccia di cazzo si ripresenta ai miei occhi. Eh, per favore usciamo. Massì, escitene che è meglio, o vogliamo rimembrare le fantastiche scene di un anno fa? Belle ‘ste foto, ma perché? Beh, se ci fossero gli autori te lo potrebbero spiegare più facilmente. Eppoi l’ho appena spiegato. Ah già, comunque bravo eh. Grazie. Come vorrei farti vedere tutto questo, per farmi capire che è vero, che è tutto vero. Eppure ci son così tante cose che non riesco a seguirne il filo. Mi perderò fra quei sassi e quegli adorabili badge. Mannò, non le magliette, preferisco la penna USB da 1 GB, cazzo mi serviva proprio. Andiamocene a Storie, che ti faccio il solito giochetto della filastrocca. Però prima ti spari mezzo litro di vino, e due tarallucci, e poi vediamo. Come? Brava, traduci. Però sappi che, anche se solo d’estate, lì è tutt’un’altra cosa. E io adoro i tuoi luoghi, tu adori i miei. Non ci potremo mai far nulla, ma forse è così che va bene. E la tua telefonata è così dolce. E la tua invece così irritante, come sono irritanti le brutte facce che non voglio mai vedere. E cominci a capire tante cose, a leggerle in una sfumatura diversa. Tutto così strano.

    E poi boh.
    Sono un po’ stanchino.

    Buonanotte.

  • Perché è un dovere morale.

    Post-puttanata a sorpresa!
    [Perché gli altri sono di gran spessore, vi ricordo.]


    <a href="http://thelegs.splinder.com/tag/BloggerTour"><img src="http://img514.imageshack.us/img514/1088/bloggertourar1.png" alt="Anch'io mi devasto sparandomi un bel BloggerTour" style="border: 0px; width: 88px; height: 31px;" /></a>

    E chi non lo mette nel suo template gli diventa così.
    Il blog, dico.

  • Estemporanea IV.

    Nel caso in cui riceva più copie di Fondamentale o di altre nostre comunicazioni, con nome, cognome e indirizzo anche leggermente modificati rispetto ai suoi dati, la preghiamo di contattare il nostro numero verde 800.350.350. Ci eviterà di disturbarla con corrispondenza inutile e consentirà a noi di risparmiare risorse da destinare alla ricerca oncologica.

    Ormai anche per l’AIRC è fondamentale l’ottimizzazione delle risorse volta a massimizzare i profitti.
    Da destinare alla ricerca oncologica, ovviamente. Anzi: oncologico-weberiana.

    Ma.
    Un attimo, eh.

    E la corrispondenza utile invece?
    E le 48 pagine a colori inviate a migliaia di felici destinatari in tutt’Italia?
    E gli esperti di marketing convocati per produrle?
    E il numero verde antispreco?
    E i testimonial a cui, come minimo, avran pagato la nota spese?

    Qualcuno mi spieghi dov’è la ricerca oncologica in questo.
    No perché magari, la prossima volta, uno si spara 30 ore per la vita al posto della chemio.

  • Andie, ovvero: del paninarismo militante.

    Allora.
    Sono un po’ stanchino.
    Andiamo con ordine.

    Sia chiaro che non parlerò chissà quanto del viaggio, visto che l’obiettivo principale era di fare una mini-vacanza noiosissima e piena di relax da anziano consumato. Obiettivo fallito miseramente, figuriamoci.

    Prima di tutto la cara Debugghina mi ha chiesto di tessere pubblicamente le sue lodi al più presto. In realtà pur di accontentarla avevo anche provato a collegarmi telepaticamente su Splinder la sera stessa, ma l’editor non funzionava (e te pareva). Voglio dire, uno te lo chiede con una moderata dose d’insistenza, ma poi ci aggiunge un vinsanto fattincasa, un birrone da combattimento, due bottiglie di Barbera e un calice di passito, più un efficiente servizio di tassì espresso in andirivieni continui e visite nei posti più cool di Firenze… non è che puoi tanto tirarti indietro no?

    Potrei parlare anche del fatto che passare una giornata con Debug significa necessariamente piegarsi in due dalle risate. Ma tutto ciò è niente rispetto all’accoppiata con la famigerata Polly. I risultati sono stati devastanti: asfissìa da risa, apparecchi ortodontici saltati (e anche ingoiati), graffiti sulle tovagliette di carta, si contava perfino un morto.

    Ma riassumerò tutto questo in commenti monosillabici:

    Debug: mah.
    Polly: boh.

    E poi niente. Ho avuto la felice idea di partire per Bologna all’una, giusto in tempo per beccarmi la mandria di fan di Vasco appena rientrati da un concerto a Campo di Marte carichi di adrenalina. Checculo. Per fortuna che adesso vado dalla Clidda alle 3 e mi schiatto sul letto. Essì, ma vuoi che non ci si faccia una chiacchieratina prima? E ce n’è da parlare, cavoli. Fra coinquilini dai riti cocainomane-orgiastici, filosofismi e artismi, nonché celebrazioni di non-anniversari, e tutto quello che ci passava per la testa. Oh, ma son le 6. Ma davvero? Beh, direi, sta per albeggiare. Ah. Essì, e io son 48 ore che non dormo, sono un pelino assonnato. E vabbè, buonanotte allora. Ehm, buongiorno?

    E poi niente. Mi chiama l’Ipse, a ‘sto punto checcivai affare in treno? Ti vengo a prendere io, tanto sto qui, salcazzo (no perché salcazzo lo dice davvero eh). Okkei. Però devo far gasolio perché il traffico sulla tangenziale mi ha leggermente spazzato/topinato/fattofuori il carburante. Beh sì, in effetti c’è ‘sta lancetta ai minimi storici che sta leggermente invocando pietà. Essì, poi ci andiamo a fare una birretta a Reggio, o dov’è, salcazzo, tanto ci guida il tomtom… dov’è il posto? Aspetta che chiedo… Corè. Corè… vediamo… senti ma qui Corè dice che è in Francia, che cazz… Ehm… no aspetta… ah no, cheCcorèccorè, è Cadè! Ah ok, trovato, dài ci arriviamo in un niente, 30 minuti, salcazzo.

    E poi niente. Un’ora e mezza. Si ringrazia il tomtom per non aver saputo che ‘sti maledetti reggiani avevano stravolto la viabilità proprio all’altezza di Reggio (ovviamente aggiungendo quella trentina di rotonde alle 60 di cui si è già intelligentemente dotata), perché il suo totale rincoglionimento ci ha permesso di attraversare più e più volte tutte le frazioni e i paesini di Reggio Emilia, tra cui la famosa Sesso, l’altrettanto famosa S. Ilario e "Il Moro" (che non è una bettola di turchi-mamma-li-turchi bensì un paesello vero e proprio). Comunque soffighi quei ponti, sa’? Altro che brùcchlin.

    E poi niente. Di foto ce ne saran pochine, e comunque prima vorrei chiedere ai diretti interessati se posso metterle su Flickr senza timore che chi le guardi abbia reazioni spropositate tipo teenager che si tagliano le vene, mamme che abortiscono, erezioni spontanee, incidenti stradali e così via.

    E poi niente, prossima tappa: Milano, idealmente verso i primi di dicembre. Con il chiaro obiettivo di riunire quelle gran teste di Oxi, Ipse, Indiano, Gnamina nonché (spero) Bruno, Rob e ovviamente chiunque altro si voglia aggiungere alla cucciolata. Magari stavolta con un cospicuo numero di terroni di rappresentanza (ognuno di voi sa a chi mi sto riferendo), per riempire un bel trenino o (low-cost permettendo) un bel volo.

    P.S.: Menzione speciale a subdola, che voleva salvarmi da quei ladri del bar vicino Stazione Termini, ma non ha fatto in tempo, e ormai stavo già apprezzando un ottimo "italian breakfast" alla modica cifra di 6 euro. E fooorzaaa che si è perso un pranzone squisito che Clidda di certo non se lo scorderà mai più.

  • Con le dovute premesse.

    Allora, signori.

    Vi ho parlato tanto di un’iniziativa che avrebbe accompagnato l’inizio dell’autunno. È passata l’estate, è arrivata la pioggia (purtroppo è anche finita), è tornato il freddo gelido (e quello invece rimane, bastardo!). Dormo coperto giusto da un velino di ciniglia eppure mi rigiro ancora nel letto per il caldo, ma credo che riguardi l’andropausa incipiente, quindi non la contiamo. I maglioncini e le sciarpine mi cullano da una leggerissima brezza marina (con punte di appena 80 Km/h, credo).

    Quindi, in sostanza, direi che l’autunno è proprio iniziato.

    Allora, so che il nome non è proprio da copywriter junior associato, ma avrete lo stomaco e la comprensione necessaria per trattenere eventuali rigurgiti.

    Insomma, bando alle ciance, sono lieto di presentarvi il:

    BloggerTour™

    Perché?

    Allora. Alcuni di voi sanno che io tendenzialmente odio chattare, così come mi danno fastidio interazioni sociali virtuali e la mancanza di quella parte della comunicazione che adoro, ossia il paraverbale e il non verbale. In altre parole: prima di parlare con me dovete offrirmi una birra, se no nisba.

    E quindi?

    E quindi il BloggerTour sarà l’occasione per conoscervi. Sia nel senso che io conoscerò voi, sia nel senso che vi conoscerete tra voi. Lo so, ad alcuni non gliene frega proprio niente, ma so che ci sono tanti, lì dietro quel monitor, a cui da’ un po’ fastidio quest’identità virtuale che chissà a quali elucubrazioni (leggasi "pipponi") mentali porta. Per esempio, io certamente appaio come un gran figo, il bel tenebroso per antonomasia, e così via. E in realtà lo sono, che cazzo vi credete.

    Come funziona?

    Allora, partiamo da alcuni semplici presupposti. La prima è che a me piace viaggiare, e fosse per me viaggerei in continuazione, ma sono anche perenne spiantato e scialacquatore, pertanto le occasioni scarseggiano. L’altra è che non ho una casa mia per ospitar nessuno, ma se volete venire a Bari vi offro volentieri compagnia, bettole per ubriacature moleste e giri avventurosi per le stradine del Borgo Antico.

    Di conseguenza, il funzionamento sarà molto semplice. Se volete aderire all’iniziativa, sintetizzate la vostra gioia in un commento. Ci organizzeremo in più occasioni per far sì che, di volta in volta, alcuni di voi che appartengono a zone geografiche adiacenti possano incontrarsi fra loro e raggiungere altri. Ad esempio: A raggiunge B da Lecce a Bari, che insieme raggiungono C a Napoli e da lì si va a trovare un congruo numero di blogger a Roma. In un’altra (o volendo anche la stessa) occasione, D raggiunge E (e altri) a Milano e da lì scendono tutti insieme a Roma, o Bari, o Napoli, o quello che vi pare. Che poi il tutto fa anche un po’ Forrest Gump, se pensate a quella scena impagabile in cui corre da una costa all’altra degli Stati Uniti.

    Chiaramente è importante che, di volta in volta, qualcuno si incarichi di organizzare eventuali sistemazioni, faccia da guida per gli inesperti del luogo, e magari si preoccupi anche di organizzare una serata carina (perché ok, ci conosciamo, quello che vuoi, però è bello anche fare un po’ di turismo alternativo con l’aiuto di un autoctono no?).

    Ovviamente voglio che questa iniziativa possa essere fruibile per tutti, quindi non voglio che sia indispensabile la mia presenza nelle eventuali occasioni, anche se non c’è dubbio che mi piacerebbe tantissimo.

    Per quanto tempo questo strazio?

    L’iniziativa parte ufficialmente oggi e durerà un anno. Indipercui terminerà il 9 settembre 2008. L’obiettivo ideale sarà conoscervi tutti entro questi 365 giorni. Se riuscirò nell’intento lo si capirà dalla gradazione alcolica nel mio sangue, dai dolori addominali e dagli occhi sbarrati dallo spavento di scoprire quali facce da alcolizzati si nascondono dietro i vostri blog da alcolizzati (ebbene sì, vi adoro per questo, e lo sapete benissimo).

    La prima tappa del BloggerTour, a loro completa insaputa, toccherà Debug e fooorzaaa.

    Se l’11 settembre starete rimembrando la caduta delle torri gemelle a Firenze, o altrimenti il 12 sarete per un qualche motivo a Bologna, o ancora altrimenti il 13 o il 14 sarete tra Parma e Reggio Emilia, fatemi sapere entro lunedì con i canali che vi sono più consoni (commenti, messaggi privati, MSN, SMS, piccioni viaggiatori), o altrimenti delegherò la povera Debug che, nei limiti del possibile e della sua (spero non) infinita pazienza mi farà sapere.

    Per il beta-testing ringrazio vivamente la caraFrancesGlass.

    Varie ed eventuali?

    Raccogliete qualche souvenir, qualche cartolina, ma soprattutto scattate tante belle fotine-ricordo in queste occasioni. Da caricare rigorosamente sul vostro (o sul mio) account flickr, ricordandovi di aggiungere sempre il tag BloggerTour, in modo che le foto si possano ritrovare facilmente.

    Ovviamente non è detto che il tour non debba riguardare persone che si conoscono già nella vita reale, l’importante è che sia l’espressione nella vita reale di una interazione nella blogosfera. Non so se è chiaro il concetto, ma alla fine che fa, è tutto un magna magna e non ci sono più le mezze stagioni.

    A presto ulteriori dettagli. Per ora, com’è consuetudine, il link ai post che riguardano l’iniziativa è http://thelegs.splinder.com/tag/BloggerTour. E sono a disposizione per chiarimenti, però abbiate pazienza perché, durante la prossima settimana cercherò di passar da qui nei modi e nei tempi possibili (cioè mai in nessun modo).

  • Estemporanea III.

    Ambisco al medesimo risultato.

    Per ulteriori informazioni: http://it.wikipedia.org/wiki/Beatboxing

    Non vi conviene contattarmi su MSN in questi giorni, potrei riempirvi di link a video improponibili (ci sono martiri che possono testimoniarlo).

  • Estemporanea II.

    Scene I.

    Dopotutto hai sempre goduto di ottima salute.
    Sarà per questo che, l’unica volta in cui ti sei fatto male sul serio, hai deciso di provvedere da te?

    Scene II.

    Scoppia.
    Piantistericarisata.
    Altro che Red Bull.

    Okay baby.
    Davvero.

    Anzi, per coronare l’occasione piazzo pure la faccina. Tò:
    (Oh, però son carucce ‘ste faccine ^^)

  • Estemporanea I.

                                  Me too!
           òó/    èé          @@  *INPUT*
         T.||    .().G        _|_
    _______db_____db_________(OOO)_________

    L’ultimo ad di non so quale marca di omogeneizzati presenta un bambino che gattona smaliziato sui prati.

    All’improvviso si erge in piedi e, forte del vigoroso potenziale fornitogli dalla poltiglia di carne, prende in mano un martello e, insieme ad altri bambini-black-bloc altrettanto martellodotati, si lancia correndo alla carica, urlando felice e ancor più smaliziato, contro una vetrina immaginaria.

    In realtà questa massa di pseudohippie non sa che, dietro la telecamera e l’appena accennato sottofondo di Datemi un martello (sic), li aspetta la celere per provvedere quanto prima al [re]inserimento nella «grande catena di montaggio sociale nella quale lavoro da anni».

    Non più smaliziati, dunque, meriteranno un caloroso e compassionevole buon viaggio.

  • Censr.


    (Source: MattJR on Flickr)

    C’è forte fermento nella comunità degli utenti Flickr.
    Gente che annulla la sottoscrizione, che rimuove le foto (o non le posta più), che categorizza paesaggi innocenti come pornografici, e fotomontaggi d’ogni sorta. Gente disdegnata, arrabbiata, sarcastica, e tanto altro ancora.

    E c’è un messaggio tradotto in tante lingue che spiega la faccenda.

    If your Yahoo! ID is based in Singapore, Germany, Hong Kong or Korea you will only be able to view safe content based on your local Terms of Service so won’t be able to turn SafeSearch off. In other words that means, that german users can not access photos on flickr that are not flagged "safe"… only flowers and landscapes for germans…

    Tradotto: da quando Flickr è stato agguantato da Yahoo! il Web 2.0 sta andando un po’ a farsi benedire. E devi essere bravo a moderarti da solo, se no son botte.

    E finché si trattasse di Singapore, Hong Kong o Corea potremmo almeno farcene una ragione: da anni si sa che nell’area cinese le attività di censura sono all’ordine del giorno (con aziende schifosamente conniventi come Google).

    Ma la Germania.

    Cazzo, dico, la Germania?

    Cioè.
    Se uno è tedesco è uno sfigato.
    Uno sfigato, capite?
    Non può vedere un culo come tutti gli altri.
    Anche se è un culo bellissimo.
    Anche se è arte.

    Mi chiedo cosa stia aspettando il Vatican…
    Argh, no, scusate!
    L’Italia.

    Part deux: update (11/07).

    Non mi biasimate, adesso userò termini astrusi e tanti link.

    Dopo aver scoperto con piacere che il mio blog, insieme a tanti altri, sembrebbe sia bloccato dal firewall cinese secondo questo sito (ringrazio ipsediggy), volevo partecipare quantomeno all’iniziativa Adopt-a-blog. Si tratta di ospitare blogger cinesi su propri siti o propri server, in modo che possano avere uno spazio dove non siano costretti a dover fornire le proprie generalità (reali), come richiesto dal governo cinese.

    E cosa scopro?
    Che i DNS non risolvono www.adoptablog.org.
    E non mi risulta il classico errore "non-existent domain"
    (e ci mancherebbe, il dominio esiste eccome, l’ho controllato col WHOIS).
    Sapete che è successo?
    Non mi è mai capitato di avere come errore "server failed".

    E non sto parlando di quei zozzoni dei server DNS italiani, collusi con la mafia dei gioco d’azzardo monopolista e altre porcate simili, e che comunque ho provato. Già da tempo infatti uso dei server che dovrebbero essere, a detta del nome, "open".

    Ma, come diceva la Guzzanti, «eccheccosadobbiamoandareappenzare?».

    Vabbè, mo’ lancio un messaggionellabottiglia: as I can’t reach the Adopt-a-blog website, if any blogger that would like to be "adopted" reaches this message by luck, please contact me at thelegs@gmail.com, including "adoptablog" in the subject.

    Voi magari provate a fare un salto su quel sito, che magari mi sbaglio.
    Del sito comunque ne ho vista traccia nella cache di Google.
    Piccola consolazione.

  • Stanotte Dio ha telefonato in America.

    – Pronto?
    – Pronto, sono Dio.
    – Ehm… ma non doveva essere Satana?
    – In che senso?
    – Non è uno scherzo dello Zoo di 105?
    – Mi sta prendendo in giro?
    – Potrei dire lo stesso, scusi.
    – Senta, ma secondo lei, con tutto ‘sto riserbo sui numeri di cellulare, ‘sta privacy qua e privacy là, come potrei mai conoscere il suo numero (che tra l’altro chissenefrega, mica la sto chiamando davvero), considerando che lei stesso se l’è comprato apposta apposta per darlo a pochissimi eletti?
    – Beh, il fatto è che l’ho dato alla Luisa – sa, la brunetta no? – e si sa, quella è un po’ bocca larga…
    – Senta, mi sta facendo innervosire, e se ha letto l’Antico Testamento sa benissimo cos’è successo quando mi son girati un po’ i chitarrini. Allora, le dico subito: c’è questo sito…
    – Un attimo, mi chiamano sull’altro… Pronto? Ehi ciao Luisa! Ma si può sapere che hai combinato? Hai dato l’altro numero a qualcuno per caso? No, lo so, lo so… ma sai cos’è, sto parlando proprio adesso con un mezzo matto nevrotic…
    – NON SONO MATTOOOOAAARGH!
    – …vabbè senti Luisella bella forse è meglio se ti richiamo più tardi… no è che sto tipo urla… devo cercare un modo per sbolognarmelo, sennò questo mi richiama… mmm sì, a dopo. Sìpprontoo?
    – Ecco, sì, pronto, alloraledicev…
    – Nonononomiascoltibenelei, come si permette di urlare in questa maniera?
    – M-ma mi scusi, è che lei…
    – Lei è uno screanzato! Mi dica cosa vuole e finiamola!
    – M-ma glielo stavo per dir… vabbè, c’è questo sit…
    – Dio sa quanta pazienza sto avendo con lei!
    – Ancora?! Sono IO quello che sa quanta pazienza sta avendo, e non solo LEI, ma soprattutto IO, che potrei mandarle Azrael e farla friggere in quattro e quattr’otto!
    – …
    – Taci ora eh, mortale?
    – Fa brutto, fa…
    – Allora senta, mi faccia parlare: deve chiudere un sito.
    – Che sito?
    noblogs.
    – Ma è scemo?
    – Scemo sarà lei! Faccia quello che le ordino.
    – Allora, a parte che qua siamo in America e ognuno può fare un po’ quello che cazzo gli pare e lei non mi ordina proprio niente, io noblogs non lo posso chiudere.
    – E perché?
    – Perché non c’è motivazione. E perché questo suo accento italiano di merda mi maldispone.
    – Miinghiaddammillarrobb… no mi scusi. La motivazione è semplice: è un focolaio pestilenziale di sovversivi che effettuano indagini nei confronti dei miei ministri.
    – Ma mi spiega perché il clero è una casta che non si tocca neanche con un po’ di sana satira? Che palle voi italiani.
    – Senta, non è questo. C’è clima di forte tensione nel nostro paese. Non ci si può fidare di nessuno. Secondo lei uno che dice: «Il Sismi da me diretto, mai, dico mai, ha svolto attività non consentite, tanto meno nei confronti di uomini politici, di magistrati o di giornalisti», non potrebbe voler forse dire che le attività oggetto dell’accusa le ha sì svolte, ma erano in realtà più che consentite? C’è una corsa allo screditamento altrui con modalità poco consone, e il gioco che questo sito tenta di difendere ne è l’ennesimo risultato.
    – Senta lei, io non so nulla di queste cose. Qui siamo in America, e anche qui ce n’è per tutti i gusti. Comunque mi ha scocciato, io sto sito lo blocco ma poi ve la vedete voi con quelli di Autistici/Inventati.
    – Non si preoccupi. Gli dica che ho chiamato io.

    Per fortuna ora va un po’ meglio, e il videogioco Operazione: Pretofilia è di nuovo online.
    God (un altro God, probabilmente) Bless America.