• Premiazione.

    Allora, c’è una premessa da fare.

    Ci ho pensato bene e il premio che avevo in mente non mi convinceva tantissimo, perciò mi è venuta un’altra idea che non so bene se riuscirò a fare. Il vincitore pertanto sarà pregato di inviarmi una foto (ovviamente non da gigantografia, ma qualcosa di modesto, fra i 100 e i 300 pixel di lato) di un viso (eventualmente, ma non necessariamente, suo) ripreso in tre quarti o di profilo, vedremo quello che si può fare.

    Aggiornamento del 26/04:
    Ecco il premio.

    Scamarcio + oraDem

    C’è un’altra premessa.

    Anche se ho fatto durare questo concorso davvero troppo, devo dire che è stato divertente vedere la vostra partecipazione. Avete rallegrato le mie giornate con i vostri 170 commenti! Alcuni di questi blog ho deciso di linkarli volentieri, ripasserò dalle vostre parti.

    Vabbè. Intanto gloria imperitura ai seguenti.

    Terzo posto: il premio della critica.

    Il magister avrebbe dovuto scegliere il vincitore, è vero. Però confermo quanto detto tempo fa, e cioè non saprei assolutamente scegliere qualcuno in particolare. Non me ne vogliano quelli che non compariranno in quest’elenco, perché tanto alla fine per quanto mi riguarda siete tutti stati fantastici. 🙂

    Pertanto il premio della critica va (seguendo l’ordine nell’elenco):

    » mrsBingTSSC, perché è interessante il suo evidenziare quanto questo povero Scamarcio sia il risultato della tendenza idolatrice e modaiola del periodo. Prepariamoci dunque a breve al nuovo messia delle tredicenni.

    » DorianRiver, per lo stile inconfondibile che lo caratterizza. E poi perché l’idea che Clizia si chiami così perché la madre sperava di vederla ingravidata da Simon Le Bon mi ha colpito nei sensi.

    » IndianoDiBombay e Emme, perché hanno capito che sono ormai vent’anni che le ignoriamo queste nuove generazioni di futuri epilettici.

    » Ossimorosa, LukyzzePiso SunOfYorkRandomante, perché a distanza di tempo me lo sono riletto e mi son messo di nuovo a ridere.

    Secondo posto: il vincitore del televoto.

    Non possiamo ignorare il consenso plebiscitario che ha avuto ipsediggy, e ovviamente dobbiamo considerare anche chi l’ha seguito a ruota, ovverossìa Randomante e Ossimorosa. Un grazie a loro e soprattutto a chi li ha votati, dal momento che ogni televoto gli è costato 3,24 € + IVA, di cui 3,00 € a me e 0,24 € +IVA ad una società fittizia in Uganda intestata ad un prestanome d’eccellenza qual è la mia nonnina. E allo Stato picche. Lunga vita all’evasione fiscale!

    Primo posto: il vincitore assoluto.

    In piena linea con lo slogan di questo blog, ossia «entropia delle inutilità», il vincitore è stato deciso in modo assolutamente randomico. Indovinate da chi? Ovvio, dal Decisore! In una versione modificata ad hoc. Ragazzi, gli ho fatto fare 500mila tentativi, in modo tale che non abbiate da discutere sulla validità della votazione. =P

    • LukyzzePiso = 33330 punti (6.67%)
    • FrancesGlass = 33341 punti (6.67%)
    • Ossimorosa = 33341 punti (6.67%)
    • Emme = 33374 punti (6.67%)
    • SunOfYork = 33330 punti (6.67%)
    • Grisson = 33327 punti (6.67%)
    • oraDem = 33380 punti (6.68%)
    • mrBingTSSC = 33323 punti (6.66%)
    • IndianoDiBombay = 33290 punti (6.66%)
    • Randomante = 33335 punti (6.67%)
    • DorianRiver = 33300 punti (6.66%)
    • francescogro = 33345 punti (6.67%)
    • ipsediggy = 33338 punti (6.67%)
    • f Ŀ џ = 33346 punti (6.67%)
    • Rosibindi = 33300 punti (6.66%)

    Ho deciso io per te:
    oraDem

    Auguri a tutti. ^^

    PS: Dimenticavo! Menzione speciale d’onore per Elettrayo, autrice del famigerato post fuori concorso che ha meritato al pari degli altri.

    Ecco, ora sì auguri proprio a tutti. =P

  • Perché se sono ontologicamente incerto è colpa di una teleologia assolutamente inconsistente.

    E allora basta con questo ripetitore Wi-Fi.

    Ne costruisco uno io, quasi quasi.
    Però che ripeta, come farebbe un’eco ma in modo vivido e diretto come se fosse ora, gli istanti sciolti nel mare dell’obliato. Perché è come studiare la Storia (che infatti è sempre stata una materia che ho odiato; idiota): è necessario ricordare tutto il passato per poter capire il presente.

    E no, azzardarsi a predire il futuro proprio no.

    Perché faccio sforzi enormi a dover progettare qualcosa da qui a pochi mesi. E lo sforzo diventa drammatico se inizio a pensare a progetti a medio termine. Lunghi poi.

    Allora costruisco un ripetitore per teletrasportare la testa su Nettuno e farla durare 168 anni, mentre il cuore lo spingiamo su una qualche stella tipo Groombridge, tanto sono appena 16 anni-luce. E tutto il resto lo buttiamo. Che fa. Tanto io volevo gli occhi verdi, o blu, o nocciola, e invece mi ritrovo questi occhi castano-chiaro-pseudo-nocciola-che-sembrano-cervoni-d’estate.

    Così magari non penso a questa angoscia che ciclicamente mi prende, e mi opprime. Immotivata (non perché non ci sia un motivo, ma perché c’è e non lo si riesce a trovare, e questo ti fa incazzare da morire), sale come un’emicrania e ti punzecchia per tutta la giornata. Cerchi di non pensarci, e ti sembra di averla allontanata, per poi ritrovarsela al primo momento libero. Ah beh, a volte non aspetta neanche, bisogna ammetterlo.

    Allora costruisco una serie di ripetitori in loop che trasmettano al mio cervello dei segnali assolutamente inutili, così il mio cervello sarà così sovraccarico di puttanate che non avrà spazio per questa stronza.

    E forse alla fine morirà asfissiata.
    O semplicemente si allontanerà.
    Offesa. Con tanto di muso lungo di serie.
    Perché non si sentirà più al centro dell’attenzione.
    Perché non si sentirà più al centro della mia attenzione.

  • Testa o croce v.2.0

    Avete tante idee per stasera e sono tutte sostanzialmente indifferenti? O magari sapete benissimo cosa fare ma state facendo finta di essere indecisi per convincere gli altri a decidere a caso e tentare la fortuna nella speranza che esca quello che vorreste voi? O dovete scegliere cosa fare della vostra vita ma ritenete più opportuno che sia il caso a deciderlo? O, più semplicemente, siete indecisi fra più di due possibilità?

    Lasciate stare i campionati di testa o croce. Noi abbiamo una soluzione più semplice.

    Il Decisore è un piccolo script PHP che si preoccuperà di prendere le varie opzioni che avete inserito, ordinarle casualmente, e poi di nuovo, e poi di nuovo per un altro numero imprecisato di volte. Dopodiché il computer fa il tocco e chi esce si becca un punto. Poi di nuovo. E di nuovo ancora per tante volte quante ne avrete specificate nel campo "Tentativi".

    Dopodiché usciranno i risultati della giocata con relativo vincitore.
    E voi saprete che fare stasera.

    No, non ringraziatemi. Anzi sì, così il mio ego ne sarà grato. =P

  • De contemptu mundi.

    Perché odio.

    Odio sentirmi indebolito, la testa che scoppia, e il movimento autonomo del mio corpo che fluisce via senza che la mente possa seguirla.

    Odio l’odore di piscio, alcool, fumo, vomito, sudore. Fra gente accalcata che si appoggia vicendevolmente senza meta, mentre cerchi di dribblare una lattina vuota e una bottiglia di birra, un piede e un copertone. E odio dover cercare il profumo del solito vino di merda per affievolire quel disagio.

    Odio gli LTA. La razza più infame. I figli dell’«o tempora o mores», della «bell’età dell’Oro», della «laudatio temporis acti», del «si stava meglio quando si stava peggio», del «qui una volta era tutta campagna, tutta campagna…», del «non ci sono più i %foobar% di una volta». Ma soprattutto, quelli del «vorrei poter tornare indietro». Simpatici posacenere da collezionare sulla mensola delle dolci e seducenti naività, da poggiare rigorosamente accanto a quelli del «sono tornato quello di prima».

    Ci sono questi piccoli istanti in cui sento un profondo disprezzo per il mondo circostante.
    Si tratta di un battito di ciglia, un’esplosione di coriandoli che scivolano giù come neve sul pavimento.

    E mi sentite parlare, parlare e parlare.
    Poi improvvisamente mi fermo.
    Fisso il vuoto.
    Riprendo a parlare.
    Di tutt’altro.

    Se lo faccio, non è perché pensi davvero che non sia il caso di non parlare di cose poco interessanti.

    Perché io continuerei a parlare all’infinito, e sempre con lo stesso entusiasmo, del tempo che passo a costruire questa piccola LAN casalinga, degli Access Point che collego ad uno switch per dare a tre piccoli server la possibilità di collegarsi via Ethernet, o dell’impossibilità a fare un backup in extremis sull’iBook perché mount_ftp va in sola lettura e mount_msdos non funziona perché sul CD manca giustappunto msdos.kext, cazzo.

    E poi, all’improvviso, scende una goccia sulla testa.
    Sfrigola su qualche sinapse surriscaldata.
    Mi fermo.
    Resetto.
    E posso provarci altre due o tre volte.
    Ma poi non riesco a riprendere il discorso di prima.
    Perché, nel suo piccolo, sarebbe come voler tornare quello di prima.

  • Cinismo.

    A volte mi sveglio all’improvviso. Forse è il freddo. Umido, condensa sull’asfalto, si insinua nelle ossa. La mia pelliccia non è più forte come un tempo, e ormai passo la notte a cercare un riparo.

    Da tempo non vedo più nessuno di quelli che conoscevo. L’ultima volta che ci siamo fatti compagnia per tutta la notte… la ricordo ancora, fu fantastica. Corremmo per chilometri e chilometri in lungo e in largo, spaventando passanti e urlando un misto di gioia e di rabbia. Sì, ci capita così. Poi però arrivò un gruppo di ragazzi annoiati e cominciò a spararci contro. Colpì uno di noi in corsa, uno spasmo lo fece saltare e rivoltare in volo. Piangeva. Non sapevo che fare. Uno di loro prese un masso enorme e, fra le risate, lo scaraventò con tutta forza sulla sua testa.

    Oggi ho trovato un pranzo eccezionale. Qualcuno ha fatto festa, e doveva essere una riunione di macellai, c’era tanta di quella carne che avrebbe sfamato un branco. Però ora ho sete, e intorno non c’è neanche una pozzanghera. Potrei andare da quell’anima pia che mi ha preso a cuore. Mi lascia sempre da parte una ciotola con dell’acqua. Ma sono così tanto stanco, e credo che sia troppo lontano. Meglio riposare.

    Il problema è che non riesco a dormire. Questa notte è impregnata di sogni ansiogeni. Soprattutto quando sogno lui. Lui che mi comprò in quel negozio appena in tempo, prima che finissi in un laboratorio. Lui che non era quasi mai a casa, e quando tornava mi strapazzava di coccole per ricompensarmi delle feste che gli facevo di cuore. A volte. Perché altre volte invece mi prendeva a calci, con tutta la forza che aveva, senza dire una parola e con gli occhi fuori dalle orbite. Sembrava che mi odiasse, che odiasse l’amore che provavo nei suoi confronti. Poi però un’ora dopo mi chiamava e mi coccolava come fosse l’unica cosa davvero importante. Importante per lui. Lui che mi portava ovunque, tranne quando si vedeva con lei. Lei che mi odiava, ed era una cosa che avvertivo anche senza parole che lo stigmatizzassero. Quando si avvicinava sentivo forte la sua ostilità, la sua insicurezza, e questo mi irritava tanto che mi trovavo a ringhiare senza neanche rendermene conto.

    Poi lui e lei si sposarono. E lei gli disse chiaro e tondo che non voleva un coso peloso che gli insozzasse la casa appena comprata da suo padre, e del quale in realtà non le era mai fregato nulla. A lei piacciono i canarini. Così un giorno mi fece salire in macchina. Non mi aveva mai portato in macchina con sé. Facemmo un viaggio lunghissimo, mi portò lontano. Avevo notato una ciotola con del cibo e un’altra con dell’acqua, ma non avevo né fame né sete. Era evidente che avesse litigato con lei per tenermi a casa a tutti i costi, e allora visto che la situazione era intollerabile aveva deciso di prendersi una pausa e farsi un bel viaggetto con me. Ma lui non aveva la valigia, e questo mi sembrava così strano.

    A un certo punto si fermò. Scendemmo insieme. C’era qualche palazzo intorno, ma nessuno per la strada. Pisolino pomeridiano. Mi tolse il collare. Era così strano sentirsi il collo libero da quella specie di catena. Era una fede nuziale tra me e lui. Ma lui la levò dal mio collo. Cominciai a provare una profonda angoscia. Lasciò le ciotole per terra. Poi cominciò a giocare con me. Lanciava un sassolino e aspettava che lo andassi a prendere per sgranocchiarlo e poi tornare indietro. Lo facevamo sempre. Allora no, non vuole abbandonarmi, mi sto preoccupando inutilmente. Andai a prendere il sassolino, lo sgranocchiai e tornai. Poi di nuovo. Poi un’altra volta ancora. E poi, al ritorno, non lo trovai più. Corsi verso la macchina, ma la macchina era già lontana. Mi si strinse il cuore. Era un vigliacco.

    Da allora ho sempre avuto diffidenza verso chi voleva portarmi con sé. Una volta un signore si stava facendo convincere dal suo figlioletto a portarmi a casa per accudirmi. Si avvicinò a me dolcemente, sembrava proprio intenzionato ad adottarmi. Ma io scappai via, non riuscii a tollerare il terrore di un ennesimo abbandono.

    Ora qualsiasi strada è il mio letto. Ora per esempio sono in una strada grandissima e desolata, non se ne vede la fine, e si scorge solo qualche luce in lontananza. Ci sono dei cartelli verdi lungo la strada, e strane strisce bianche per terra. È così comodo qui.

    Un rumore sempre più forte.
    Chi è?
    Spalanco gli occhi.
    Due occhi luminosi mi vengono incontro.

    Non posso scappare.
    Addio, mio amato vigliacco.

  • Per la serie: non si soli commenti vive il blogger.

    Rendiamo più allettante la questione.

    Allora, visto che è stato sollevato il problema (da chi poi? dai soliti noti… :P), dobbiamo pensare ad un premio per il vincitore del contest. E siccome sapete bene che sono un tipo profondamente democratico (leggasi: non ho tanta voglia di scervellarmi) il premio decidetelo voi.

    Vincoli:

    • Niente di materiale a meno che qualcuno di voi non voglia cortesemente finanziare il concorso, possibilmente con sostanze ricreative;
    • La gloria imperitura e un posto speciale nella barra qui a fianco (e ovviamente nel mio cuore) sono scontati;

     

    Ovviamente anche in questo caso c’è tempo fino al 20 corrente mese.

  • L’ho visto.

    Ragazzi, alla fine tanto ne stiamo parlando che sono andato davvero a vedere Ho voglia di te. Da bravo magister.

    Sticazzi.

    Comunque devo dire la verità, Scamarcio è bravo. Il fatto è che è troppo belloccio-idolo-delle-tredicenni, ma alla fine non è colpa sua. Anche Leonardo Di Caprio lo era, però resta comunque un altro bravo attore. E poi (spero che la Cattleya mi paghi per la marchetta che sto per fare) ho scoperto che fa un altro film che devo andare assolutamente a vedere, Mio fratello è figlio unico, e dal trailer sembrerebbe che ne valga la pena.

    Quello sì.
    Altro che HVDT.

    (Che poi, se 3MSC si poteva leggere tremmsscc, questo come si legge?
    hhhvvvddtt?
    Dico, con la "H" di "Debborahh"?)

    E comunque il problema è che c’è sta cazzo di Katy Saunders. Babi, intendo. Caruccia, sì. Ma quando parla mi viene una sincope. Ok, è londinese, ha fatto le English Schools, quello che volete; però saranno, che so, quindici anni che vivi in Italia, un corso di dizione no? E di recitazione nemmeno?

    Me l’ero trovata quando vidi Tre metri sopra il cielo, e passi.
    Sfiga vuole che me la sia trovata davanti pure quando ho visto Un viaggio chiamato amore, e passi perché tanto sta quasi sempre zitta (brava Sibilla, quando eri piccina parlavi giusto quando era necessario).
    Poi ho cominciato a vedere Ho voglia di te, e vedevo che non c’era… non c’era… se ne parlava e non c’era… vai a vedere che mi va di lusso stasera e non l’hanno messa nel cast?

    E invece c’era, porca miseria.

    Che poi che fa? Incontra Step (che a quel punto ci vuole assai poco a mandarlo in brodo di giuggiole), se lo scopa, e poi gli dice che tre mesi dopo si sposa. E doveva capire. Capire cosa, ‘a zoccola!

    E giustamente poi Gin (un nome, una garanzia) non appena Step glielo dice lo manda a cagare.

    Ma a quel punto Step per recuperare che fa?

    No, provate a indovinare, che fa?
    Dico, se l’altra volta aveva scritto "Io e te tre metri sopra il cielo", stavolta secondo voi che fa?

    Ovvio.
    La ricetta funziona.

    Però stavolta approfitto del fatto che mio padre mi ha trovato un lavoro come autore di una trasmissione televisiva (e poi mi va pure bene perché tanto la concorrenza grazie a Vallettopoli me la sono levata dalle palle, tranne quei due poveri sfigati di cui uno si piglia il palo dell’amoruccio mio e l’altro ho la scusa buona per pestarlo di pugni) e mi permetto una variante più figa: vado da un tipografo, gli do la foto che ti ho rubato appena prima che tu, in preda all’ira, cominciassi a distruggere tutte le foto che hai fatto in tutti questi anni e che ti sarebbero valse una carriera da fotografa-de-nojartri (anche se il 90% di quelle foto non aveva assolutamente nulla a che vedere con il tipo che ti ha messo le corna, ma se non fai un po’ di scene isteriche di cui pentirsi amaramente che gusto c’è?), la faccio stampare grande grande e te la affiggo sulla sponda del Tevere, così grande che se non fossi una babbiona e ti fossi affacciata alla finestra almeno una volta avremmo risolto pure prima la faccenda.

    E poi ovviamente sopra ci faccio scrivere a caratteri cubitali e in un rosso passion di dubbio gusto: "ho voglia di te".

    Azzo.
    Qua fantastichiamo di brutto eh?

    Nota pour-parler: il libro di Moccia ininzialmente (parliamo del 1992) non venne pubblicato da nessuno, finché le poche copie che aveva stampato per i fatti suoi non furono fotocopiate e rifotocopiate e passate tra i ragazzini di mezza Roma.

    In pratica Moccia è diventato famoso per il suo libro strafotocopiato così come la Playstation è diventata famosa per i suoi giochi stracopiati.

    A questo punto dovrebbe scattare tutto un ragionamento sulla SIAE, la RIAA, il copyright, le major, e tante altre menate, ma questo post è già un tantino troppo lunghetto, perciò credo che sia il caso di rimandare ad una prossima volta.

  • Stotornandociaccià.

    Settorializzando il tempo. Metatempo. Stratempiero.

    Cancella il mondo, Sdrènfano, stracance!

    (F. Maraini, Gnosi delle Fanfole)

    Scena I. In/torno.

    Scivoli. Soave. Passi attraverso altalene spezzate, e profumi di fragola e vino (del resto credo che questo non sarà altro se non l’ennesimo portmanteau). E sprofondo nella rena, o non so quale altra diavoleria porpora e immensa si nasconda dietro l’Europa, mentre si parla di tutto e di nulla. Poi un bacio, in contropiede. Inaspettato. Agognato. Come allora, ancora.

    Ci sono questi giorni in cui non ti va proprio di fermarti, e l’animo diventa così leggero che i piedi, e tutto il corpo, seguono acquiescenti e senza chiedere spiegazioni.

    Scena II. Ri/torno.

    Salgo verso lo scantinato. O, se preferite, prevedo il passato. Capita, vedo cani che portano a passeggio padroni metallizzati. Sì, c’è della paglia dentro, ma lasciate che pensino il contrario. C’è una bottiglia da aprire, ma la apriremo dopo. Dopo. E dopo ancora. La apriremo quando l’alba si vorrà riappropriare di un po’ di notte, e il sonno rivendicherà l’allegria.

    Oggi no.
    Lo so, è poco credibile.
    Tra l’altro anche un po’ insensato.
    Ma oggi noi vogliamo più tempo.

    «Perché?»
    «Perché non sono mai stanchi.»
    «Perché no?»
    «Perché sono folli.»
    «E i folli non si stancano mai?»
    «Come potrebbero stancarsi i folli?»

    (Kafka, Contemplazione)

    Perché ci sono questi giorni in cui non ti va proprio di fermarti, e l’animo diventa così leggero che i piedi, e tutto il corpo, seguono acquiescenti e senza chiedere spiegazioni.

    Scena III. Din/torno.

    Pizzapizzapizzapizzapizza.
    Pizzahodetto.
    Via crucis pizzae.
    Ovvero: pizza, più la desideri più dovrai soffrirne l’attesa.

    E poi ancora correre qui e là, per risicare gli ultimi istanti e fingere di non essere mai abbastanza stanchi. Perché non siamo mai abbastanza stanchi per rinunciare. Piccolo assaggio di un tour de force piacevolmente millantato e piacevolmente atteso.

    Voglio le tue labbra.
    Qui, a sfiorare le mie.
    Un’ultima volta.
    No, un’altra volta ancora.

    Non è ancora il tempo di aspettare il raggio verde, e allora basta, /torno. Tanto non ci sia più null’altro da fare, ho già delle gocce di felicità da inspirare a pieni polmoni.

    Attendo, ansioso, che arrivi un altro di questi giorni in cui non ti va proprio di fermarti, e l’animo diventa così leggero che i piedi, e tutto il corpo, seguono acquiescenti e senza chiedere spiegazioni.

  • Svolgimento.

    Ovvero: facciamo le cose da veri fighi.

    Scamarcio contest™

    Attenzione! Avete tempo fino al 14 aprile per partecipare, e fino al 20 aprile per votare. Che poi mi dispiace dover dare una scadenza, però è divertente impepare un po’ la faccenda mettendo fretta a tutti gli interessati… quindi fatevi votare, perché se si dovesse arrivare ad un qualche spareggio rischierei di intripparmi. E non vorrete mica essere così geneticamente bastardi, vero? 😛

    Ah, dimenticavo: a domanda rispondo, perciò: sì, anche i partecipanti possono votare (chiaramente non ci sono pulsantini da pigiare né rituali satanici d’iniziazione, si lascia un commento con la preferenza e via col lissio).

    ATTENZIONE! Le votazioni sono terminate (finalmente =P). A breve il vincitore e il premio. Sono certo che sarete contentissimi dell’uno e dell’altro!

    Al ventunoaprileduemilessette orediecieventinove i partecipanti, e i voti relativi risultano i seguenti (seguendo l’algoritmo di ordinamento dog cock che può garantire assoluta imparzialità… del resto chi si ricorda l’«entropia delle inutilità» sa cosa intendo):

    • Traccia 1: "Gli altri"
      • Io (volendo), sinossi: Lele. (4 voti …sono commosso ="D)
      • mrsBingTSCC, sinossi: Ad ognuna il suo. (3 voti)
      • francescogro, sinossi: «Tante piccole bestioline che si muovono seguendo le scie di feromoni lasciate da altre piccole bestioline, una scena vagamente raccapricciante.» (1 voto)
    • Traccia 2: "Quello"
      • DorianRiver, sinossi: Clizia. (6 voti)
      • IndianoDiBombay, sinossi: «Il mondo è glitter, Neruda è glitter, io sono glitter. Se voi non lo siete, è solo perchè lo state diventando.» (3 voti)
    • Traccia 3: "Lui"
      • Ossimorosa, sinossi: «RICCARDOOOOO!» (6 voti)
      • LukyzzePiso, sinossi: Metacinematografia der lucchetto. (3 voti)
      • oraDem, sinossi: «Il paracetamolo dell’amour.» (3 voti)
      • FrancesGlass, sinossi: Non è la vera storia quella che conosciamo. (3 voti)
      • SunOfYork, sinossi: Intervista con regressione. (4 voti)
      • Grisson (parte 1, parte 2), sinossi: «Sei nella mia anima, sei ogni istante nel mio cuore, sei tutta la mia vita!» (3 voti)
      • Emme, sinossi: «Io Scamarcio me lo immagino così, risucchiato da sabbie mobili di gloss rosa confetto…»  (2 voto)
      • Randomante, sinossi: Riccardo Scamarcio incontra il dottor House. (7 voti)
      • ipsediggy, sinossi: Vita, morte e miracoli di Scammy SS. (9 voti)
      • f Ŀ џ, sinossi: «Io e te 5 metri sopra il cielo a sputare a quelli 2 metri sotto» (2 voti)
      • rosibindi, sinossi: Primo giorno di scuola di Riccardino. (3 voti)

    Ovviamente non posso dare un giudizio di valore sugli scritti, perché fosse per me farei patta… però immagino che, da vero magister dovrò anche stabilire un vincitore, e – questa è la parte più difficile, visto che il reparto "risparmia-maledetto-scialaquatore-di-merda" mi impedisce solo di pensarlo – un premio.

    Chiaramente chi passa per caso e vuole esprimere una sua preferenza può farlo qui, eh. Così magari faccio una di quelle classifiche su base popolare tipo televoto dell’Isola dei Bloggosi.

    Intanto, siccome ho la vaga impressione che questa storia non finirà tanto presto, ho avuto la buona pensata di fare una tag apposita (appunto, scamarcio contest), così se mi gira di scrivere qualcos’altro nel frattempo non faccio torto a niuno.

    Vabbè, visto che ci siamo:

    Scamarcio Contest 2007
    <a href="http://thelegs.splinder.com/tag/scamarcio_contest"><img src="http://img360.imageshack.us/img360/931/scamarciocontestin1.png" alt="Scamarcio Contest 2007" style="border: 0px; width: 88px; height: 31px;" /></a>

    Ovviamente un grazie a Ossimorosa per il titolo del contest e per il concept dell’immagine (la somiglianza con Java di Martin Mystère non l’avevo notata e questa cosa mi ha traumatizzato, come è evidente).

    Buon proseguimento.

  • Tema. Traccia a scelta.

    Traccia 1

    Il candidato esamini brevemente le conseguenze psico-socio-culturali del noto lungometraggio intitolato Tre metri sopra il cielo, secondo la propria ispirazione e possibilmente senza l’uso di sostanze psicotrope che già qua ne abbiamo abbastanza.

    Esempio:

    ciaoooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!

    oggi sn uscita con lele, il mio tesoruccio!!! xò è successa una cosa che me le ha fatto girare di brutto…… quella stronza di patty gli ha fatto 1 sq!! per ki non lo sapesse,qst escremento di merda [sic! ndr] e qll che stava con Leluccio 1ma d me, e l’ha fatto soffrire un casino……… x es, la sera 1ma ke c siamo messi insieme (ti ricordi amo?? ) doveva fare un concerto e lei se ne viene la sera stessa e gli manda 1 msg dicendo "non posso venire"….. c’era rimasto così male…… meno male che c’ero io!!! 

    xò sono così confusa……. Lele mi piace un casino, ha una moto fighissima e ha qll okki azzurri che mi fanno semplicemente impazzire…….. insomma, lo amo! xò non so se sono pronta…… l’altra volta lui ci ha provato, ma gli ho detto di no, non mi sembrava il posto giusto……. lui c è rimasto 1 po’ male e mi ha riportato a casa ma il fatto è ke nn voglio farlo a casa sua, voglio farlo lontano anni luce da qst pst d merda…. ieri, nnappena c siamo visti, gli ho detto "perché non andiamo nella tua baita in montagna a pasquetta?" ma credo che lui nn abbia capito xké gliel o detto… ragazze, datemi un consiglio!

    bacibacibacibaciiiiii vvumdbatt xxxxxx!!!!!

    Traccia 2

    Il candidato studi i seguenti aspetti del film Tre metri sopra il cielo: 1) l’incidenza nei blog di riferimenti alla sigla 3MSC e un’analisi statistica volta a dimostrare se è vero che i blog che contengono questi riferimenti sono inevitabilmente pronti alla cremazione o se in realtà siamo noi che siamo dei vecchi stronzi invidiosi di questa gioventù ancora piena di ideali; 2) ma chi scrive 3MSC lo fa per compensare il dubbio che si scriva, in realtà, Tre metri sopra al cielo?; 3) differenze con il sequel intitolato Ho voglia di te.

    L’esempio non lo posso fare perché altererei l’esito delle analisi e soprattutto perché io il sequel in realtà non l’ho mica visto, quindi meglio ammettere l’ignoranza piuttosto che sparare un sacco di fregnacce (forse per questo ho la vaga impressione che sta traccia non se la inchiavicherà nessuno).

    Traccia 3

    Il candidato si slanci in una libera critica a Riccardo Scamarcio. Tanto è un personaggio pubblico, e se possono stare a sindacare se un politico può andare a travoni piuttosto che a mignotte, perché non possiamo stare a sindacare sulle performance sentimentali di quest’uomo? Il candidato può inoltre digredire sul tanto acclamato aspetto fisico dell’attore e, se ne ha le competenze tecniche, sulle sue qualità professionali-recitative.

    Anche in questo caso l’esempio non lo posso fare perché sarei estremamente di parte. Sia chiaro però, non per colpa del povero Scamarcio, che peraltro mi fa solo tenerezza quando sento il suo cognome, perché mi ricorda il ben più caro Piero Scamarcio (la pioggiua viuola, la pioggiua viuolaaaa…).

    Disclaimer » questa non è una catena di Sant’Antonio. Infatti Ossimorosa, DorianRiver e, Indiano di Bombay (se Ossi è riuscita a convincerlo), si accingeranno a farlo su base prettamente volontaria. Chiaramente chiunque altro vorrà partecipare sarò ben felice di includerlo in questa lista. Per questo motivo vi prego di non rompere i cogl… costringere a partecipare nessuno, che non voglio sentirmi le gasteme addosso. Oh, ecco.

    Importante (28/03) » Sono consentiti supporti visivi di varia natura, come «glitter e foto di Scamarcio» (cit.), così glie facciamo vede’ nnoi come si fanno venire le crisi epilettiche ai lettori.