We’re all living in Amerika, Amerika ist wunderbar.

Allora.

[Warning: link bombing follows.]

Il BloggerTour è in realtà finito da un bel po’ di giorni, e credo che sia arrivato il momento di degnarmi di fare un qualche messaggino di commiato.

Che poi non è che ci sia chissà che da dire. Tutto documentato. Mi limiterò a mandare più che altro un bacione e un grazie a tutti quelli che hanno partecipato. Mi son divertito, devo ammetterlo. Ho iniziato conoscendo la caraFrancesGlass, passando per la buona Debugghina e, grande abbuffata in pochi giorni, pure il fantastico Ipse.

Ma sono ancora più contento di aver scoperto, dopo aver sbevacchiato insieme a Shady durante il CreativeCamp, che la suddetta aveva preso a cuore la storia girovagando tra Lecce, Bari e Roma, mietendo conoscenze come quella della Subdola (aka guidaglitter), nonché di #9, e fooorzaaa.

Senza considerare che è stato proprio grazie a questa iniziativa se alcune menti malvagie, tra un caffè e una stecca di sigarette, hanno deciso di partorire quel bieco concorso chiamato Y-Awards.

Insomma, in realtà mancherebbe un po’ di gente e un classico megaraduno finale con tanto di gara di rutto libero e prova di equilibrio post-sbronza, ma le mie grasse chiappe pigre non potevano darmi di più, perciò mi accontento.

In ogni caso il caro Dorian ha suggerito un’opzione interessante, che si può ben riassumere nell’espressione: “ecchettenefotte?”, indipercui butto lì una tappa extra.

Il 28 settembre andrò a scoprire cos’è questa cittadina chiamata Valdagno (VI), ad un tiro di schioppo da Schio, Marano Vicentino ed altri posti a me totalmente ignoti, con la scusa di presenziare alle 17 alla premiazione per un concorso letterario indetto dall’associazione Agorapolis. Se capiterete per caso (anche se, più che una coincidenza, dovrebbe essere una vera botta di culo), presentatevi pure. Tanto non mordo mica. Più che altro bevo volentieri un bicchiere di vino offerto da voi, che in cambio dedicherò brindando alla vostra salute.

[Lo ammetto, non ho perso l’indole punkabbestia scroccona.]

Storia di un calzino spaiato.

Roma è infida. Ora l’amo, ora l’odio. Roma si perde in confusionari giraddestra e poi subitassinistra. Roma si illumina ad arte per lasciarti imbambolato. Roma lascia che il Vaticano ti faccia un controllo di buon costume poco prima di entrare nel suo territorio. Roma ti spenna ma poi ti fa rivendere foulard a prezzo pieno. Roma è calda e ti coccola con un frappè al cioccolato, ma prima ti toglie ogni forza e ti incolla all’asfalto appiccicoso.

Subdola è stata tanto brava, e ci ha sopportati tutte le volte che le abbiamo rotto i maroni al telefono per trovare posti subdolamente veraci o posteggi subdolamente economici. Peccato averla ricompensata facendola rincoglionire appresso a due appestati in piena insolazione. Ma vabbè. Ci rifaremo se ricambierai la visita (nel senso che noi continueremo ad essere insolati, ma ti indicheremo noi un posto dove rinfrescare le fauci).

Estemporanea IX.

Scene I: dammit.

Il fatto è che, secondo me, ci vogliamo bene. Anche quando non ci capiamo più.
E quando mi hai chiesto una sigaretta, con quella faccia, mi è venuto da piangere.

Scene II: lo Spirito del Tempo.

Spirito del tempo mantenuto spesso in tedesco come Zeitgeist è un’espressione, spesso adottata nella filosofia della cultura otto-novecentesca, che indica la tendenza culturale predominante in una determinata epoca.

(da Spirito del Tempo, it.wiki)

Un po’ dileggiato da forzature e semplificazioni, a dire il vero.
Ma ti spiega in modo semplice semplice perché Cristo è una creatura di Costantino.
E tante altre belle cose.

Il video coi sottotitoli in italiano è qui, ovvero questo:

Ringrazio di cuore il Catto per averlo segnalato.
A suo tempo.
Sì, lo so, è da 6 mesi che dovevo vedermelo.
Ma in 6 mesi sai quante cose succedono?

Scene III: on journey, on tour!

Sono costretto a microferie, ma ne approfitterò per un giretto a Roma a partire da dopodomani.
Visto che ho perso un po’ tutti i numeri di cellulare, prego ABS e subdola di farsi sentire al più presto.
Subdola, tu hai il mio numero, non hai scusanti.
Ricordati la cannella.

Se qualcuno bazzica da quelle parti si faccia sentire entro lunedì alle 12 via Splinder, mail o MSN, o quando gli pare sul cellulare (di cui non avrete certamente il numero, indipercui dovrete organizzarvi con la subdola, per esempio, così avrà ancor meno scusanti… mi sento un demonio).

Tutto questo perché devo imparare a conservare un po’ di Toxic Waste per ogni evenienza.

Allora.

[Che poi si sa che quando esordisco con “Allora” significa che sto per dire qualche stronzata]

La situazione è tragica. Il Governo è caduto. Son trent’anni che è morto Moro ma la P2 è ancora viva e tra qualche mese mi sa che torna pure a pieno regime. Il mio PC si è lasciato imputtanare perché è invidioso del nuovo arrivato (e ha anche un po’… come dire… incancrenito i maroni con ‘sta storia). Hanno rifatto il sottopassaggio di Santa Caterina e i punti di scarico dell’acqua piovana, anziché aumentarli, son stati coperti (e ci passo, ci ripasso, e continuo a chiedermi se farò in tempo a prender le pinne, fucile ed occhiali quando Bari sarà una tavola marron-pioggia-misto-fogna). E ancora: il fatto che stia avendo difficoltà con 200 pagine scritte in Times New Roman a 12pt apre prospettive allarmanti; bello ‘sto clima mite, ma non gioite troppo che a Marzo secondo me nevica di brutto; pare che questo sia l’anno del Capricorno e in effetti i Capricorno si mostrano più rompicoglioni del solito; e poi, diciamocelo, ho la batteria del cellulare scarica, e son problemi.

Se questi sono i miei, non oso immaginare quindi i vostri drammi in questo periodo.
Ccioè, cciavrète grossa crisi. Grossissima. Non puoi capire.

Ma la Premiata Ditta shadysun#9-TheLegs ha la soluzione per voi:

Salva il blog!

Perché quando due blogger si incontrano ormai non più per la prima volta si sa come va a finire no? mica si parla di blog e di blogger o degli Z-blog Awards ma piuttosto si parla chessò di quant’è bbuono ‘sto caffè o quanto sei scemo che ti spari le pose da narciso spacciandole per metafotografia che poi diciamocelo quell’emily the strange emodark ccià un pizzo della vedova che a me non mi potete proprio dire niente eppoi si parla di altre cose tipo chessò che a me caffè + sigaretta in questi giorni non danno la rima desiderata e altre speculazioni filosofiche di siffatta natura.

E allora abbiamo pensato: di blog belli ce ne son molti, sì, premiamoli; ma di blog che fan cagare ce ne sono ancora di più! E questi poveri blogger, che sono convinti del loro operato, che scelgono i glitter più raffinati, che ci invitano a leggere cose normalmente illeggibili, canzoni normalmente inascoltabili, video e foto normalmente inguardabili, questi blogger non vedono riconosciuti i propri sforzi. Dannazione, cos’hanno meno delle blogstar? Niente, ve lo diciamo noi ragazzi, proprio niente.

Allora siete tutti invitati a, per l’appunto, salvarli.
Il vostro compito in questo contest consisterà in:

  • Scovare il blog peggiore e meno cagato che abbiate mai visto voi, i vostri amici, i siti che si occupano di casi umani (ricordiamo l’ormai defunto MaiDireBlog), e fossànche l’intiera blogosfera e l’universo e tutto quanto (42);
  • Compitino per casa sarà di scrivere una recensione positiva su questo blog. Dovrete essere seri, ragazzi, perché questa è roba seria. Non lanciatevi facilmente in elogi fini a sé! Obiettivo: «porca zozza, ma ‘sto blog non posso non vederlo ccioè è troppo figherrimo non puoi capire»;
  • Lasciate un commento con il permalink del post, così lo stipo.

Ovviamente, da bravi magistres (perché stavolta non son da solo, tiè!), parteciperemo anche noi, stabiliremo un doppio vincitore – giuria e televoto tramite un 899 sempre intestato alla mia cara nonnina (sì, abita alle Seychelles, perché dovete far sempre problemi dico io) – e, almeno io, sacrificherò definitivamente la mia dignità con un header glitteroso che, onde evitare ulteriori lamentele, sarà fatto da Subdola/Caino.

Avete tempo fino al 14 febbraio per partecipare.

Il tag di riferimento è y-awards: http://thelegs.splinder.com/tag/y-awards.
A presto un bannerino.

Update › avevo scritto male il link, chiedo venia :P

Update II › tò:

<a href="http://thelegs.splinder.com/tag/y-awards"><img src="http://img254.imageshack.us/img254/7456/yawardsoe0.png" alt="Y-Awards (aka Salva il blog!)" style="height: 31px; width: 88px; border: 0px" /></a>

Del metano che viene dall’ano del mio amico africano che mi pare un po’ strano ma mi da’ una mano.

Allora.

Qui c’è un problema grave. C’è una congiura in atto nei miei confronti. E vabbè, direte voi, fosse la prima volta. Però il problema è che ora i soggetti sono cambiati, dopodiché si sono associati coi precedenti, infine si sono moltiplicati, e diciamo che nel complesso la cosa mi ha leggermente preoccupato.

Signori. Stiamo parlando di un esercito di devastatori di commenti. Stiamo parlando in un lungo flash mob che ha prodotto in pochi giorni un numero spropositato di messaggi. Una tortura neanche troppo lenta ma inesorabile verso il traguardo. E io, per un puro giuoco dilettuoso, avevo fomentato ulteriormente la foll[i]a con questo commento.

Però, dico.
Questa organizzazione criminale è stata capace di arrivare a questo, tramite la sua altrettanto criminale rappresentante (che si può riconoscere dall’ardore e soprattutto il sadico piacere con cui ha promosso il raggiungimento di appena 200 commenti), in associazione con un altro complottista della vecchia guardia che si era appena limitato a lasciare una postilla in un commento.

Insomma, le future generazioni non lo vedranno (neanche quelle un po’ più prossime, perché entro venerdì mattina sarà sparito), ma godetevi pure questo header glitteroso e la mia volontaria umiliazione.

Nel frattempo vorrei ricordarvi che quel in quel post, prima del complotto infame, si stavano stabilendo alcuni dettagli piuttosto interessanti in merito alla tappa a Milano.

Ricapitolando:

  • Prima, massimo seconda settimana di dicembre;
  • Premettendo che ovviamente si sarebbe disponibili a tappe extra: treno dell’ammore terrone che parte da Lecce, si appropinqua in quel di Bari dopo adeguato avvinazzamento, per poi andar di TrenOK insonne verso Roma, aspettando DorianRiver (a meno che non agguanti lo stesso nostro treno) e visitando i vari caciaroni romani, di cui alcuni si spera che saliranno con noi su a Milàn, dopo altrettanto adeguato avvinazzamento e, tempo permettendo, piazzamento di lucchetto glitter preparato appositamente dalla subdola in onore dell’iniziativa;
  • Ad attenderci, altri numerosi caciaroni milanesi, a partire dalla Gnama che provvederà ad un ancora non ben definito comitato di accoglienza (ma sappi che mi fido, cara), e ovviamente altri ubriaconi molesti a seguire;
  • I gadget costano, al massimo venitevene vestiti tutti color rosa shocking per l’occasione (un po’ come le serate a tema del Perverse);
  • Però il cioccolato dev’essere invece un indispensabile leit-motiv di queste non-so-quante giornate, possibilmente accompagnate da rum (ennò perché quel messaggio mi è rimasto qui, Ipse, mi è rimasto qui!);
  • Io non so voi ma scrocco volentieri il posticino letto degl’Ipse, visto che si sono offerti così prodigatoriamente, e anche perché dormir curvo può essere un’esperienza interessante;
  • Le salentine portano olio, noi portiamo pane di Altamura, il partenopeo… buh… qualcosa che non si sfracelli come successe con i babà allo strega qualche anno fa, e ovviamente i milanesi dovranno provvedere con un (per me ignoto) vino lombardo, perché questo oltre ad essere il BloggerTour è anche e soprattutto un AvvinazzamentoMangereccioTour;
  • Varie ed eventuali.

In ogni caso vi adoro. Nonostante tutto.
E non sapete quali dolci parole vorrebbero svolazzare dalle mie labbra contrite.

Quando la favella si scioglie in tarallucci e vino.

Che casino.

Oggi tappa extra del BloggerTour. Come velatamente preannunciato è giunta shadysun in concomitanza col Bollenti Spiriti Creative Camp. Occasione nella quale ho fatto anch’io il mio piccolo, simpatico intervento. Ok. Bello, sì. Applausi. Ma che cazzo ho detto?

Comunque. Questo era il succo del discorso.
E, come dice Califano, tutto il resto è noia.

Due pacchetti di sigarette. Ma ciao! Ah, tu sei quello che mi rompeva continuamente le palle su Skype. Brà. Ottima iniziativa. Grazie. Oddìo, quella gran faccia di cazzo si ripresenta ai miei occhi. Eh, per favore usciamo. Massì, escitene che è meglio, o vogliamo rimembrare le fantastiche scene di un anno fa? Belle ‘ste foto, ma perché? Beh, se ci fossero gli autori te lo potrebbero spiegare più facilmente. Eppoi l’ho appena spiegato. Ah già, comunque bravo eh. Grazie. Come vorrei farti vedere tutto questo, per farmi capire che è vero, che è tutto vero. Eppure ci son così tante cose che non riesco a seguirne il filo. Mi perderò fra quei sassi e quegli adorabili badge. Mannò, non le magliette, preferisco la penna USB da 1 GB, cazzo mi serviva proprio. Andiamocene a Storie, che ti faccio il solito giochetto della filastrocca. Però prima ti spari mezzo litro di vino, e due tarallucci, e poi vediamo. Come? Brava, traduci. Però sappi che, anche se solo d’estate, lì è tutt’un’altra cosa. E io adoro i tuoi luoghi, tu adori i miei. Non ci potremo mai far nulla, ma forse è così che va bene. E la tua telefonata è così dolce. E la tua invece così irritante, come sono irritanti le brutte facce che non voglio mai vedere. E cominci a capire tante cose, a leggerle in una sfumatura diversa. Tutto così strano.

E poi boh.
Sono un po’ stanchino.

Buonanotte.

Perché è un dovere morale.

Post-puttanata a sorpresa!
[Perché gli altri sono di gran spessore, vi ricordo.]


<a href="http://thelegs.splinder.com/tag/BloggerTour"><img src="http://img514.imageshack.us/img514/1088/bloggertourar1.png" alt="Anch'io mi devasto sparandomi un bel BloggerTour" style="border: 0px; width: 88px; height: 31px;" /></a>

E chi non lo mette nel suo template gli diventa così.
Il blog, dico.

Andie, ovvero: del paninarismo militante.

Allora.
Sono un po’ stanchino.
Andiamo con ordine.

Sia chiaro che non parlerò chissà quanto del viaggio, visto che l’obiettivo principale era di fare una mini-vacanza noiosissima e piena di relax da anziano consumato. Obiettivo fallito miseramente, figuriamoci.

Prima di tutto la cara Debugghina mi ha chiesto di tessere pubblicamente le sue lodi al più presto. In realtà pur di accontentarla avevo anche provato a collegarmi telepaticamente su Splinder la sera stessa, ma l’editor non funzionava (e te pareva). Voglio dire, uno te lo chiede con una moderata dose d’insistenza, ma poi ci aggiunge un vinsanto fattincasa, un birrone da combattimento, due bottiglie di Barbera e un calice di passito, più un efficiente servizio di tassì espresso in andirivieni continui e visite nei posti più cool di Firenze… non è che puoi tanto tirarti indietro no?

Potrei parlare anche del fatto che passare una giornata con Debug significa necessariamente piegarsi in due dalle risate. Ma tutto ciò è niente rispetto all’accoppiata con la famigerata Polly. I risultati sono stati devastanti: asfissìa da risa, apparecchi ortodontici saltati (e anche ingoiati), graffiti sulle tovagliette di carta, si contava perfino un morto.

Ma riassumerò tutto questo in commenti monosillabici:

Debug: mah.
Polly: boh.

E poi niente. Ho avuto la felice idea di partire per Bologna all’una, giusto in tempo per beccarmi la mandria di fan di Vasco appena rientrati da un concerto a Campo di Marte carichi di adrenalina. Checculo. Per fortuna che adesso vado dalla Clidda alle 3 e mi schiatto sul letto. Essì, ma vuoi che non ci si faccia una chiacchieratina prima? E ce n’è da parlare, cavoli. Fra coinquilini dai riti cocainomane-orgiastici, filosofismi e artismi, nonché celebrazioni di non-anniversari, e tutto quello che ci passava per la testa. Oh, ma son le 6. Ma davvero? Beh, direi, sta per albeggiare. Ah. Essì, e io son 48 ore che non dormo, sono un pelino assonnato. E vabbè, buonanotte allora. Ehm, buongiorno?

E poi niente. Mi chiama l’Ipse, a ‘sto punto checcivai affare in treno? Ti vengo a prendere io, tanto sto qui, salcazzo (no perché salcazzo lo dice davvero eh). Okkei. Però devo far gasolio perché il traffico sulla tangenziale mi ha leggermente spazzato/topinato/fattofuori il carburante. Beh sì, in effetti c’è ‘sta lancetta ai minimi storici che sta leggermente invocando pietà. Essì, poi ci andiamo a fare una birretta a Reggio, o dov’è, salcazzo, tanto ci guida il tomtom… dov’è il posto? Aspetta che chiedo… Corè. Corè… vediamo… senti ma qui Corè dice che è in Francia, che cazz… Ehm… no aspetta… ah no, cheCcorèccorè, è Cadè! Ah ok, trovato, dài ci arriviamo in un niente, 30 minuti, salcazzo.

E poi niente. Un’ora e mezza. Si ringrazia il tomtom per non aver saputo che ‘sti maledetti reggiani avevano stravolto la viabilità proprio all’altezza di Reggio (ovviamente aggiungendo quella trentina di rotonde alle 60 di cui si è già intelligentemente dotata), perché il suo totale rincoglionimento ci ha permesso di attraversare più e più volte tutte le frazioni e i paesini di Reggio Emilia, tra cui la famosa Sesso, l’altrettanto famosa S. Ilario e "Il Moro" (che non è una bettola di turchi-mamma-li-turchi bensì un paesello vero e proprio). Comunque soffighi quei ponti, sa’? Altro che brùcchlin.

E poi niente. Di foto ce ne saran pochine, e comunque prima vorrei chiedere ai diretti interessati se posso metterle su Flickr senza timore che chi le guardi abbia reazioni spropositate tipo teenager che si tagliano le vene, mamme che abortiscono, erezioni spontanee, incidenti stradali e così via.

E poi niente, prossima tappa: Milano, idealmente verso i primi di dicembre. Con il chiaro obiettivo di riunire quelle gran teste di Oxi, Ipse, Indiano, Gnamina nonché (spero) Bruno, Rob e ovviamente chiunque altro si voglia aggiungere alla cucciolata. Magari stavolta con un cospicuo numero di terroni di rappresentanza (ognuno di voi sa a chi mi sto riferendo), per riempire un bel trenino o (low-cost permettendo) un bel volo.

P.S.: Menzione speciale a subdola, che voleva salvarmi da quei ladri del bar vicino Stazione Termini, ma non ha fatto in tempo, e ormai stavo già apprezzando un ottimo "italian breakfast" alla modica cifra di 6 euro. E fooorzaaa che si è perso un pranzone squisito che Clidda di certo non se lo scorderà mai più.

Con le dovute premesse.

Allora, signori.

Vi ho parlato tanto di un’iniziativa che avrebbe accompagnato l’inizio dell’autunno. È passata l’estate, è arrivata la pioggia (purtroppo è anche finita), è tornato il freddo gelido (e quello invece rimane, bastardo!). Dormo coperto giusto da un velino di ciniglia eppure mi rigiro ancora nel letto per il caldo, ma credo che riguardi l’andropausa incipiente, quindi non la contiamo. I maglioncini e le sciarpine mi cullano da una leggerissima brezza marina (con punte di appena 80 Km/h, credo).

Quindi, in sostanza, direi che l’autunno è proprio iniziato.

Allora, so che il nome non è proprio da copywriter junior associato, ma avrete lo stomaco e la comprensione necessaria per trattenere eventuali rigurgiti.

Insomma, bando alle ciance, sono lieto di presentarvi il:

BloggerTour™

Perché?

Allora. Alcuni di voi sanno che io tendenzialmente odio chattare, così come mi danno fastidio interazioni sociali virtuali e la mancanza di quella parte della comunicazione che adoro, ossia il paraverbale e il non verbale. In altre parole: prima di parlare con me dovete offrirmi una birra, se no nisba.

E quindi?

E quindi il BloggerTour sarà l’occasione per conoscervi. Sia nel senso che io conoscerò voi, sia nel senso che vi conoscerete tra voi. Lo so, ad alcuni non gliene frega proprio niente, ma so che ci sono tanti, lì dietro quel monitor, a cui da’ un po’ fastidio quest’identità virtuale che chissà a quali elucubrazioni (leggasi "pipponi") mentali porta. Per esempio, io certamente appaio come un gran figo, il bel tenebroso per antonomasia, e così via. E in realtà lo sono, che cazzo vi credete.

Come funziona?

Allora, partiamo da alcuni semplici presupposti. La prima è che a me piace viaggiare, e fosse per me viaggerei in continuazione, ma sono anche perenne spiantato e scialacquatore, pertanto le occasioni scarseggiano. L’altra è che non ho una casa mia per ospitar nessuno, ma se volete venire a Bari vi offro volentieri compagnia, bettole per ubriacature moleste e giri avventurosi per le stradine del Borgo Antico.

Di conseguenza, il funzionamento sarà molto semplice. Se volete aderire all’iniziativa, sintetizzate la vostra gioia in un commento. Ci organizzeremo in più occasioni per far sì che, di volta in volta, alcuni di voi che appartengono a zone geografiche adiacenti possano incontrarsi fra loro e raggiungere altri. Ad esempio: A raggiunge B da Lecce a Bari, che insieme raggiungono C a Napoli e da lì si va a trovare un congruo numero di blogger a Roma. In un’altra (o volendo anche la stessa) occasione, D raggiunge E (e altri) a Milano e da lì scendono tutti insieme a Roma, o Bari, o Napoli, o quello che vi pare. Che poi il tutto fa anche un po’ Forrest Gump, se pensate a quella scena impagabile in cui corre da una costa all’altra degli Stati Uniti.

Chiaramente è importante che, di volta in volta, qualcuno si incarichi di organizzare eventuali sistemazioni, faccia da guida per gli inesperti del luogo, e magari si preoccupi anche di organizzare una serata carina (perché ok, ci conosciamo, quello che vuoi, però è bello anche fare un po’ di turismo alternativo con l’aiuto di un autoctono no?).

Ovviamente voglio che questa iniziativa possa essere fruibile per tutti, quindi non voglio che sia indispensabile la mia presenza nelle eventuali occasioni, anche se non c’è dubbio che mi piacerebbe tantissimo.

Per quanto tempo questo strazio?

L’iniziativa parte ufficialmente oggi e durerà un anno. Indipercui terminerà il 9 settembre 2008. L’obiettivo ideale sarà conoscervi tutti entro questi 365 giorni. Se riuscirò nell’intento lo si capirà dalla gradazione alcolica nel mio sangue, dai dolori addominali e dagli occhi sbarrati dallo spavento di scoprire quali facce da alcolizzati si nascondono dietro i vostri blog da alcolizzati (ebbene sì, vi adoro per questo, e lo sapete benissimo).

La prima tappa del BloggerTour, a loro completa insaputa, toccherà Debug e fooorzaaa.

Se l’11 settembre starete rimembrando la caduta delle torri gemelle a Firenze, o altrimenti il 12 sarete per un qualche motivo a Bologna, o ancora altrimenti il 13 o il 14 sarete tra Parma e Reggio Emilia, fatemi sapere entro lunedì con i canali che vi sono più consoni (commenti, messaggi privati, MSN, SMS, piccioni viaggiatori), o altrimenti delegherò la povera Debug che, nei limiti del possibile e della sua (spero non) infinita pazienza mi farà sapere.

Per il beta-testing ringrazio vivamente la caraFrancesGlass.

Varie ed eventuali?

Raccogliete qualche souvenir, qualche cartolina, ma soprattutto scattate tante belle fotine-ricordo in queste occasioni. Da caricare rigorosamente sul vostro (o sul mio) account flickr, ricordandovi di aggiungere sempre il tag BloggerTour, in modo che le foto si possano ritrovare facilmente.

Ovviamente non è detto che il tour non debba riguardare persone che si conoscono già nella vita reale, l’importante è che sia l’espressione nella vita reale di una interazione nella blogosfera. Non so se è chiaro il concetto, ma alla fine che fa, è tutto un magna magna e non ci sono più le mezze stagioni.

A presto ulteriori dettagli. Per ora, com’è consuetudine, il link ai post che riguardano l’iniziativa è http://thelegs.splinder.com/tag/BloggerTour. E sono a disposizione per chiarimenti, però abbiate pazienza perché, durante la prossima settimana cercherò di passar da qui nei modi e nei tempi possibili (cioè mai in nessun modo).