Ci pensi mai alla solitudine? A quando sei da sola sul tram, con le tue cuffiette del cazzo per proteggerti dalla gente intorno, che però ti guarda, ti fa sentire così scomoda, anche quando ti schermi dietro i vestiti più grandi che puoi? Quella gente non ti conosce, non ti pensa, quella gente pensa ai fatti propri, e tu sei solo una formichina in mezzo ad un mare di formichine che passano senza lasciar traccia. Ma tu lo sai che le formiche la lasciano eccome, una traccia. Un segno. Un contributo. E quelle intorno a te lasciano contributi fastidiosi, che ti toccano senza toccare, che graffiano senza far male. Queste cazzo di formichine ti hanno già osservato, giudicato, messo in relazione, e in quel momento le cuffiette non ti bastano più, serve qualcos’altro. Qualcun altro. E quindi, Mina, ci pensi mai alla solitudine?
Monthly Archives: April 2014
Ant #7: Shivram & Shivanath.
La gente non capisce.
Io amo mio fratello.
E lui ama me.
In due siamo invincibili,
soli siamo inutili.
Ant #6: Mauro.
Ogni dieci anni,
penso agli scorsi dieci,
mi vergogno,
li cancello,
custodico gelosamente il poco che rimane,
e penso:
Adesso basta, sono diventato grande.
Per i prossimi dieci anni.
Ant #5: Sara.
Sara si è vestita di tutto punto.
Sneakers nuove,
Calze nere,
Gonna verde smeraldo,
Camicia bianca,
scollata il giusto necessario,
E un coprispalla nero.
Ha un pendente d’argento che doveva far rima con gli orecchini, ma ha avuto un ripensamento all’ultimo secondo, e ha optato per un paio viola, che rimandano al reggiseno. Di pizzo. Che nessuno vedrà. È proprio quello il punto.
Sara è annoiata.
Questa festa fa schifo,
I suoi amici sono già ubriachi,
E non c’è nessuno di interessante.
Soprattutto,
non c’è Nico.
Sara vuole tornare a casa.
Appena finisce ‘sta birra.
Anche se, magari.