Voliamo attraverso la città (attraverso le città) con indifferenza. Un infinitesimo atomo freddo che repelle e tende verso altri atomi gelidi. Le reazioni, le interazioni, le conversazioni, sono tutte superficiali; ma proprio su questa superficie scivolano senza conseguenze.
Sono seduto sulla panchina, pe’ cazzi mia.
– Kamo, maš cigarko?
– Jo.
– Český rozumíš, ne?
– Jo, ale trošku. Anglický?
– Ah… ne… Thank you.
– You’re welcome.
Sono seduto sulla panchina, pe’ cazzi mia. Il mio nuovo amico fuma il trofeo vinto grazie a questa soddisfacente interazione sociale, siede ad un metro, osserva i tecnici distruggere il palco a poco a poco (quello stesso palco che un’ora prima aveva ospitato un gruppo di punk moderati, accompagnati da una piccola claque di saltatori moderati), butta la cicca, si alza e va via.
Sono seduto sulla panchina, pe’ cazzi mia.
E, per ora, va ancora bene così.