Le superstrade, qui, offrono una metafora intrigante.
A volte capita di non imbroccare l’uscita giusta. Magari c’è uno che sta in mezzo e non fai in tempo a sorpassare né a rallentare. Oppure i cartelli non sono chiari. Oppure, semplicemente, ti sei distratto al momento meno opportuno. Capita.
A volte devi, perché il motore si è rotto, o non hai più benzina, o il guidatore è troppo ubriaco per continuare. O, magari ci sono dei lavori per strada. Però, si sa, quando ci sono dei lavori c’è sempre un’alternativa, se ti perdi son problemi tuoi.
A volte, in realtà, hai sbagliato tutto sin dall’inizio.
Del tipo che non sapevi nemmeno dove volevi andare.
Qualsiasi sia il caso, c’è sempre modo di tornare al punto dove ti sei perso. Mica facile però. Devi macinare chilometri ancora, prendere un’uscita di cui non sai nulla, andare a tentoni seguendo l’istinto, probabilmente ti ritrovandoti a dover ripercorrere gli stessi punti più e più volte fino a trovare la via giusta. Resti incastrato nel traffico, i semafori infinitamente sul rosso, gente nervosa che cerca di venir fuori dalla tua stessa situazione, tempo ed energie spese inutilmente perché in fondo
Non è facile tornare indietro.
La maggior parte delle volte non ci torni più.
Prendi un’altra direzione.
Addirittura un’altra destinazione.
A conti fatti,
il viaggio è
cento
mille
milioni di
desideri
altrui.
Dove mi porterà il tuo?
èh,
non è facile tornare indietro.
anzi, la maggior parte delle volte non ci torni più.
pure per me.
are u alive??
:)