Così tante cose da fare e così poco tempo.
Quattro esami da preparare.
Decine di film da guardare
Centinaia di libri da leggere.
Migliaia di posti da visitare.
E milioni di modi di godere dell’inverno, approfittando degli ultimi respiri.
E che respiri.
E allora.
Bere idromele caldo, camminando sulla neve, scivolando sul lago ghiacciato, salvarsi ad un pelo dal guardrail, osservare divertito le fanciulle che ostentano gambe snelle a -15°C (trasparenze a 40 denari ovviamente, siam mica pazzi), aspettando con inopinabile stoicismo che la primavera le lasci in top – rigorosamente senza reggiseno – e minigonna – rigorosamente senza mutandine. Che poi, in realtà, tutta quest’attesa è totalmente ingiustificata, le ragazze qui trasudano sensualità ad ogni stagione. E poi, ancora, fare l’amore sotto le coperte, per prolungare il piacere di una doccia caldissima, mentre in sottofondo suona una canzone dolcissima.
When I woke up this morning I said to myself: “Should I laugh? Or should I cry?”.
It’s a little bit strange building castles in the rain, so I made up my mind and said to myself: It’s a beautiful, beautiful, beautiful day today.
Laid Back – Beautiful Day (Trentemøller vs. Banzai radio edit)
Così tante cose da fare e così poco tempo.
Che poi chissà chi la disse ‘sta cosa.