Tra me e te ci sono due chilometri di distanza. Li percorro a piedi, nel cuore della notte. C’è un silenzio spettrale. Dieci infiniti minuti. Ce ne vorrebbero diecimila per raggiungere le nuvole. Una settimana. Due, per raggiungere la Luna. Ci vorrebbero tre milioni di anni per raggiungere la stessa distanza della Voyager 1. Tu, tuo figlio, tuo nipote, il tuo bis-nipote e altre 33mila generazioni a seguire non basterebbero a colmare la distanza che serve a farti sentire un insignificante puntino nell’infinito.
You see that pale, blue dot? That’s us. Everything that has ever happened in all of human history has happened on that pixel. All the triumphs and all the tragedies, all the wars, all the famines, all the major advances…. It’s our only home.
(Al Gore, An Inconvenient Truth)
Mi basta raggiungerti.
che si sono distanze lunghissime. altre cortissime, eppure continuo a chiamarle distanze. perché.
questo tuo post(o), A., è un pò come giocare cogli specchi, mi ci vedo riflessa, in tante me però.
solo che tu le còse le dici meglio, sei sempre più bravo a dire le còse che pure io penso.
eccazzo no! legso non mi parlar di distanze, cazzo!
Concordo con Iggy.
Non parliamo di distanze.
Altrimenti tiro fuori la distanza che mi affligge che si dispiega allegramente sulla Salerno-Reggio Calabria e vi ammorbo tutti.
ho letto il tu post su wordpress….ma è così complicato?
mi hai messo paura ç_ç