Radúz a Mahulena.

Il problema, al momento, è che ti odio.

Odio i tuoi tentativi di far finta che, in fondo, sia sempre tutto a posto. Che magari poi lo è veramente, visto che non ti frega mai niente di quello che accade. Sei un accrocchio di tante realtà messe insieme alla rinfusa, senza capo né coda, che vanno in direzioni opposte e assai poco prevedibili.

Odio il fatto che sia tutto semplice con te. Un bicchiere di lambrusco e un paio di tigelle bastano a cambiar tutto. In un attimo dimentico di quanto sia irritante la tua presenza. Mi innamoro di nuovo. Mi sento a casa. E poi, il giorno dopo, la magia svanisce ancora una volta.

Odio la tua inettitudine al miglioramento.
Odio ancora di più il fatto che sia questo a renderti così bella.
Odio i tuoi profumi, i tuoi colori, odio le luci del mattino.

Odio tutto questo perché, quando vado via, mi manca.
Odio tutto questo perché, quando torno, mi irrita.
Non posso averti perché non voglio volerti.

Come mandare a quel paese Splinder e vivere felici.

UPDATE 30/11/2011: Dada si è costituita e ha confessato, Splinder chiude il 31 gennaio 2012. Tutto quello che è scritto in questo posto è diventata mera chiacchiera da bar ormai, dal momento che hanno avuto la delicatezza di offrire un servizio di esportazione automatica (Blog > Configura > Esporta blog e attiva redirect) che vi risparmierà il 90% di tutta la manfrina ovviamente non funziona perché usa un formato che non è riconosciuto da WordPress, quindi le istruzioni qui sotto valgono ancora. Fate il vostro bel post di addio e arrivederci diosadove.

Questo lo devo ai tanti poveri splinderiani che, ignari del futuro dei loro blog, vorrebbero volare per altre mete ma non vanificare tanti anni di masturbazioni mentali.

[Sì, lo ammetto, la parola masturbazione è stata inserita appositamente per attirare di nuovo le ricerche onaniste sui soliti post.]

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Dandakaranya.

Qui l'autunno è autunno, l'inverno è inverno, la primavera è primavera, l'estate non mi appartiene. Le foglie secche non crepitano più sotto i miei passi, ma non fa niente. Sono circondato da colori così meravigliosi che uccidono il cielo grigio con maestria. Sarei un mostro a volerli imprigionare in scatti mediocri.

Qui la sera è sera, la notte è notte, il weekend é uma locura. Sono un eremita con una vita sociale fin troppo intensa. Le serate hanno un rumore di fondo dolce e costante. Le barriere linguistiche ci tutelano da ambiguità e incomprensioni. La parola chiave è una: whatever. E funziona.

Qui il sesso è sesso, l'amore è amore. E sto perdendo così tanto tempo ora. L'unica cosa che voglio, piuttosto, è perdere tempo. Immergermi in te, Sita, e sognare di guardarti negli occhi.

Qui l'Io è loro.
In qualunque modo lo vogliano.