Comincia a mettere in discussione l’autorità.
Questo non vuol dire ribellarsi a, rovesciare o ignorare l’autorità. Significa ascoltare cosa la figura/organizzazione autoritaria ti dice e scorgerne le vere motivazioni. Come qualsiasi artista della truffa sa bene, la prima cosa da fare per far sì che qualcuno faccia quello che vuoi è nascondere le vere motivazioni, dando l’impressione che sia per il loro bene. Mettere in discussione l’autorità, quindi, significa nient’altro che chiedersi come la figura o organizzazione autoritaria trarrà beneficio da quello che ti chiedono di fare.
Ci sono tre possibili motivi per cui una figura o organizzazione autoritaria ti chiederà di fare qualcosa:
- È davvero per il tuo bene.
- È tutto quello che sanno al momento.
- È per il loro bene, non per il tuo.
I genitori, per esempio, non dicono certo ai bambini di mangiare verdura perché vogliano torturarli o farli sentire infelici, ma perché seguire una dieta equilibrata è buono per loro, indipendentemente da quanto le rape o gli spinaci possano essere brutti da mangiare. Allo stesso modo, i governi informano i cittadini su come sopravvivere ai disastri naturali o evitare pericoli quando si viaggia all’estero, perché queste informazioni sono davvero finalizzate alla sopravvivenza. I genitori possono avere anche un tornaconto nel volere i propri figli più sani, dal momento che una carota o un sedano costa meno di un hamburger con patatine, ma i motivi economici sono secondari rispetto alla salute dei propri figli. Allo stesso modo, i governi traggono sicuramente beneficio nell’accertarsi che i cittadini che pagano le tasse restino vivi (e paganti), ma questo è secondario rispetto al motivo principale, quello della pubblica sicurezza.
Più spesso di quanto si ammetta, le autorità hanno a cuore il bene comune, ed ecco perché ribellarsi a prescindere contro qualsiasi forma di autorità è controproducente: se per esempio ignorassi il semaforo rosso per protesta contro l’ingerenza dell’autorità, finiresti per fare un incidente d’auto che causerebbe danni a te e agli altri, piuttosto che all’autorità.
Ma ovviamente, le figure o organizzazioni autoritarie non sono sempre così pure di cuore nelle loro intenzioni, e questo è il motivo per cui è importante mettere in discussione l’autorità. Altre volte, semplicemente, le autorità non hanno idea di quello che stanno facendo, e perciò se segui i loro ordini a prescindere sarai tu a pagarne le conseguenze, non loro.
Per esempio, quando il governo statunitense espose i soldati alle esplosioni atomiche negli anni ’50, non avevano certo intenzione di lasciare che i soldati morissero di leucemia dopo alcuni anni. A quel tempo i governi stavano studiando gli effetti dell’atomica sulle forze armate tradizionali, perciò presero le precauzioni che ritenevano necessarie per garantire la sicurezza dei soldati. In questo caso, i governi agirono per pura ignoranza. Tuttavia, il fatto di nascondere in seguito i risultati dei test per evitare di accollarsi la responsabilità di quanto accadde ai soldati fu evidentemente intenzionale e maligno. L’ignoranza può essere scusata solo se accompagnata da un’assunzione di responsabilità, ed è qualcosa che alcune autorità non fanno mai. Dovresti sempre chiederti non solo cos’è che l’autorità ti chiede, ma prima ancora chi è che ha l’autorità per chiedertelo e perché.
Ancor più spaventoso è quando le autorità agiscono puramente a loro beneficio, nel momento in cui finiscono per rubare, torturare o uccidere. […] Le aziende del tabacco possono spendere quanto vogliono in pubblicità anti-fumo, ma continuano pur sempre a fare affari vendendo sigarette. Gli Stati Uniti possono sentirsi giustificati nell’usare la forza militare nel promuovere la democrazia in Iraq, ma stranamente deve ancora mandare i Marines a promuovere la democrazia in Arabia Saudita. I radicali islamici possono portare avanti una lotta contro le dittature pro-Occidente, ma intanto fanno esplodere musulmani innocenti con le loro autobombe. Madre Teresa potrà pur aver fatto qualcosa degna di biasimo, ma nessuno può negare che abbia provato a fare del suo meglio. […]
Troppo spesso le buone azioni nascondono cattivi intenti.
Ecco perché devi sempre mettere in discussione l’autorità.
Se non lo fai, diventi parte del problema.
O, come si direbbe in tribunale, un complice.
(Liberamente tradotto da: Wallace Wong, Steal this computer book 4.0, 2006)