Il rimedio è questo. Ancora una volta. O altrimenti non pensare. Ma non riesco a non pensare. Che cosa mostruosa non pensare. E che cosa mostruosa pensare troppo.
E che cosa mostruosa volere sempre più.
Molto più di quanto quanto sia possibile.
Io e te siamo uguali. Fatte le dovute proporzioni, tolte le dovute maschere, e smussati alcuni dettagli. Io e te siamo fottutamente uguali. Forse lo eravamo già da tempo, forse lo siamo diventati insieme. Scivolavamo e inciampiavamo negli errori, ci rialziavamo, studiavamo il passo successivo con cura. Per poi inciampare un'altra volta.
Fottutamente uguali.
Fatta un'unica eccezione.
Io sono più forte.
Oppure no, più insicuro.
O forse solo più curioso.
O velenoso.
O magari, semplicemente, solo più inquieto.
Ma adesso un po' meno.