E mentre voliamo sulle nuvole in corsa, alla loro stessa velocità, respirando ancora pochi bagliori, ci rendiamo conto che, in fondo, sta arrivando quel momento in cui l'adrenalina sta per esaurirsi, l'affanno sta per diventare insopportabile e finalmente ci si chiede dove cazzo siamo andati a finire.
Ebbene sì, abbiamo corso, corso a perdifiato, ad occhi chiusi contro l'attrito.
È un po' come quando si seguono le indicazioni stradali. Se non specificato diversamente, all'incrocio vai dritto. Più o meno funziona sempre. Però arrivi a metà di una strada lunghissima e ti chiedi se per caso hai fatto una cazzata a tirare dritto. Magari forse è il caso di tornare indietro. Ma non si può tornare indietro. E quindi tiri dritto e incroci le dita.
Ecco, noi siamo quelli con le dita consumate. I piedi fanno male, la testa continua ad esplodere e il corpo non ne vuole più sapere di seguirlo nelle sue iniziative strampalate.
E allora domani indosseremo ancora un'altra maschera.
Il problema dell'attrito è che frena sempre, inesorabilmente. Poi ti chiedi perchè cazzo ci stai lottando contro.
E' vero… è proprio questo che mi chiedo… dove cazzo sono andata a finire… già…
o sempre la stessa..
maschera
attenzione al prossimo incrocio.
Verissimo. Bel post e bel posto.
peppe
La meta non conta se sai goderti il viaggio ^__^
Io non sono quella con le dita incrociate… io sono quella che al secondo incrocio senza indicazioni chiare , scende dalla macchina è distrugge i cartelli stradali…
Ehy.
Ti vedo sempre connesso.
Sempre.
Bho, mi sono detta "andiamo a vedere il blog di 'sto tipo" ed eccomi.
Giuro, il tuo avatar è sempre in home page…
Comunque… Ciao, eh.
e allora noi indosseremo un'altra maschera (come sempre) e continueremo ad andare avanti e sempre dritto… con la speranza che quella sia comunque, la strada buona…
Francesca
Ma gettare via la Maschera, e gettarsi a perdifiato nella vera Vita? No, eh?
Sotto la maschera ce n'è un'altra. Meglio gettarsi a perdifiato nella vita e basta, si spreca meno tempo.
forse quei segnali sono solo un illusione, una scusa per perdonarci di aver sbagliato strada. la verità forse è che non esiste una strada giusta e sicura, è solo sbagliando che si impara a vivere.
Assolutamente vero. E' solo che a volte è così frustrante rendersi conto di sbagliare strada e dover ricominciare. Non daccapo, però, altrimenti significa che non si è imparato nulla.
bellissima davvero
…tornare indietro e perdere terreno? Nono…meglio affidarsi alla sorte. Non mancheranno buone sorprese…
Bel posto…complimenti! =]
ci sto bene nel tuo blog.
Verrò più spesso.
Non smetteremo mai di indossare maschere! Mai! E' la condanna dell'uomo…
La maschera e' uno strumento di autodifesa usato dalle persone insicure di se' stesse.
Quindi le persone sicure di sé non indossano maschere?
Saresti capace di giurarlo? E magari persino spiegarne il perché?
Ambraltieri…si ok può essere uno strumento di difesa, ma non pensi che difendersi sia giusto, sano, normale…? se fossimo troppo trasparenti, non rischieremmo di essere anche troppo vulnerabili? maschera non è sinonimo di insicurezza ma di protezione. l'importante è non lasciarla addosso anche con sé stessi, e sapere come toglierla con le persone giuste.
scusate l'intromissione!
è la "perdita di tempo" che rende il tutto frustrante e/o deludente.
Se solo tutto corresse solo un pò più lentamente e ogni "viaggio" fosse tutta scoperta…..rendersi conto di aver sbagliato strada e ritornare indietro forse sarebbe addirittura piacevole.
Perché? Ci sono ancora così tante strade da sbagliare. Ed è così bello prenderne un'altra da dove siamo arrivati, piuttosto che da dove eravamo partiti.
Appunto.Spesso però viene "contaminato" dall'idea che si stia perdendo tempo: l'errore che ne rovina ogni colore.
Questo è vero. Ma da questo punto di vista, le possibilità sono così tante, e la voglia di abbracciarle tutte è così forte, che ti sembra che il tempo sia così poco e la vita così breve per raggiungere questo obiettivo.
In questo caso la questione diventa: se mi sembra di perdere tempo, sbaglio il metodo o sbaglio il concetto alla base? Forse la seconda opzione, visto che questa storia di abbracciare l'infinito universo del possibile mi sembra un po' troppo titanista.
Dentro un respiro…
è una conseguenza della vita stessa… o forse semplicemente della società che abbiamo creato…. chissà… sta di fatto che indossando una maschera ci si sente, forse, più forti, più pronti ad affrontare il caos che c'è fuori… ad affrontare quella realtà che, è vero, ci fa soffrire, ci toglie il fiato, ci fa sentire spesso smarriti ma che è così difficile cambiare… ecco perchè bisogna sempre adattarsi, anche se questo comporta nasconderci dietro una "nuova faccia"… stancante ma non mutabile…purtroppo….
Scrivi in una maniera meravigliosa! Complimenti!
hola come stai? era da parecchio che non passavo dalle tue parti, ad ogni modo è sempre un piacere leggerti..
saluti karmici
ethan