Il vero problema è che vedo tutto come estremamente velleitario, e la verità non è altro che il rovescio della medaglia che prendiamo per vero, per induzione, confrontando l’ignota novità con i rassicuranti precedenti.
In sostanza, quello che riteniamo vero è quello che riteniamo accettabile, coerente con quello che sappiamo già essere vero. O che, per meglio dire, abbiamo deciso che era vero quando, a sua volta, l’abbiamo ritenuto coerente con quello che sapevamo già essere vero. E via dicendo.
Quindi c’è una sorta di causa prima, di prima verità che confrontiamo per aggiungerne altre.
Ma se quello che sappiamo già, questa verità prima, non fosse coerente? Riusciremmo mai a capirlo davvero? Forse l’abbiamo presa per vera così dogmaticamente solo per fiducia? E quindi dovremmo continuare a prendere per assunto che sia vero o falso? Oppure ha senso cercare risposte? E se non ci fossero?
Non prendo mai nulla per vero. Talvolta, per ingenuità, cedo e credo e penso di essere davanti al vero. Ma si tratta solo di contingenze. Non vivo male in questo. Non è cinismo. E non è sfiducia. Nemmeno misantropia. Semplice consapevolezza: ho davanti agli occhi un’infinita processione di apparenze e, in sostanza, non ho la chiave di lettura. E’ questo il bello: sei sempre alla ricerca. E va bene, se sei disposto a vivere per giocare a smontare tutto fin nelle particelle più micragnosamente spicciole che ti sia dato di pensare, così, tanto per valutare ogni possibile opzione di realtà. Va male, malissimo, se sei di quelli che hanno bisogno di ancore granitiche e immutabili anche solo per pisciare.
Non ci sono nemmeno le domande, a volte… e la verità spesso sa di zolfo…
sospensione del giudizio.. Una soluzione rapida xD
No.. il problema è capire se le domande sono poste nel modo giusto :|
esistono sistemi probabilisticamente coerenti in cui la medaglia cade sempre e solo da un solo lato(non s’è capito, vè?) :D
Dandomi questa notizia hai distrutto questo post :D
Io credo che la verità esista solo nella mente di chi l’ha creata.
Per questo mi sento di andare controcorrente, vivere alla rovescia in questo mondo storto. E l’unica soddisfazione sarebbe quella di vedere l’altra gente fermarsi un momento e osservarmi; indurli a pensare.
Ma a lungo andare perderò il senno e finirò come uno di quei barboni che si vedono alla tv. Sotto un ponte, emarginato tra gli altri emarginati, i veri possessori del mondo!
Un abbracio,
marko
chi si pone domande in realtà non è alla ricerca di risposte, ma di stati d’animo sospesi, perchè sono gli unici a farci sentire vivi e vibranti.
Non credo che riusciremo mai a scoprirlo davvero.
Sarebbe una gran noia se ci riuscissimo, senza più domande a cui trovar risposte che faremo?
Fantastico ‘sto video, te lo rubbo :P.
in realtà si potrebbe dire che la verità non esiste. proprio perchè di quella verità primordiale alla quale facciamo riferimento per le quotidiane verità potrebbe essere falsa, o anche perchè se per caso la mia verità primordiale fosse diversa dalla tua allora per il principio di identità nessuna delle due potrebbe essere reale.
questo basterebbe a farci stare zitti e a smetterla di esprimere giudizi sulle cose che avvengono agli altri ma anche a noi proprio perchè non siamo in grado di farlo non essendoci una verità.
la domanda è: "possiamo farlo? possiamo vivere senza la convinzione di possedere la verità?"
Io invece sono convinto che la Verità esista. E non è né una delle tante verità né una sintesi di tutte queste. O forse in realtà lo è, ma a questo punto è più una questione di fede.
Possiamo sopravvivere nella convinzione di conoscere la verità, possiamo vivere alla ricerca della Verità. La domanda, forse, è: se conoscessimo la Verità, finiremmo per vivere o sopravvivere?