Stemperamento alveolare.

A Gianni hanno dato trenta giorni di vita.

Ne abbiamo parlato tutta la notte, e alla fine abbiamo deciso che programmeremo le giornate in questo modo.

  • Ore 09.00: sveglia. In caso di bagordi durante la nottata precedente, si considerino tutti gli orari secondo il fuso orario della Groenlandia (GMT-0300 anziché GMT+0100).
  • Ore 09.05: colazione abbondante, a scelta tra: menu maxi in un qualche famoso fast-food tipo McDonald’s o Burger King; piatto kebab o yufka + dolciumi vari presso kebabbaro, ma solo se macellaio islamico certificato; pita + lachanodolmades presso gyrosteria; frutta, succo di frutta, caffè&sigaretta[cagataperfetta]; bistecca al sangue; nutella con o senza pane; gelato al cioccolato dolce e un po’ salato; opzioni last-minute.
  • Ore 10.00: bagno caldo con musica chill-out in sottofondo sorseggiando un bicchiere di vino di Porto caldo.
  • Ore 12.00: cazzeggio vario ed eventuale, in attesa dei morsi della fame; in alternativa, aperitivo alcolico con amici + cannetta + caffè&sigaretta[cagataperfetta].
  • Ore 14.00: pranzo abbondante, a scelta tra: cucina cinese, cucina giapponese, cucina indiana, cucina tipica regionale [sicula, calabrese, pugliese, veneta]; in alternativa: vedi ore 09.05; in alternativa, qualora l’aperitivo non sia andato a buon fine: space cake.
  • Ore 16.00: pennichella o, in eventuali situazioni di iperattività, sperimentazione di nuove droghe adatte all’uso post-prandiale.
  • Ore 21.00 (o comunque al termine della pennichella o della droga post-prandiale): uscita in locali scelti a caso, ivi compresi night club, bordelli, rave party, case di sconosciuti, cuccia del cane.
  • Ore 00.00 (o comunque al termine della serata): nanna, o sperimentazione di nuove droghe adatte all’uso serale.

Ovviamente in location di volta in volta differenti. Allo scopo ho prenotato una serie di posti che sarebbe carino vedere, per esempio Parigi, Amsterdam, Grumo Appula, la famosa Timbucktu, Vientiane, Bandar Seri Begawan, Velingrad e Cagli.

Poi non so se partiremo insieme. Ma non si può mai dire.

Portrait.

Forse oggi piove.
Sento l’odore delle nuvole.
Mi affaccio alla finestra e c’è il sole.

Ti odio.
Perché un tempo avresti odiato tutto questo come me.
E ora invece sei solo un odioso riflesso di un odio di riflesso.