E va bene, andiamo via. Non dimenticare una sola lacrima, né un pensiero, né una rotaia. Non lasciar nulla perché questa città non merita nessun souvenir. Prendi tutto e corriamo, perché il tempo ci inghiotte. Prendi tutto e corriamo, perché il tempo ci inghiotta.
Prima o poi ci dimenticheremo chi siamo e dove eravamo,
vestiremo abiti nuovi e maschere irriconoscibili.
Saremo stranieri in terra straniera.
Ci sputeranno addosso,
ci guarderanno con sospetto,
vorranno farci andar via.
E noi andremo via.
Saremo stranieri in terra natìa.
Ci cammineranno addosso,
ci guarderanno con livore,
vorranno tenerci prigionieri.
E alla fine ci stancheremo di correre in tondo nella ruota dei ricorsi, e accorceremo il passo, prima di fermarci. Ma saremo così fottutamente ottimisti, o presuntuosi, da pensare che, in fondo, saremo ancora dei vasi di Pandora.
…sembra una poesia che scrissi quando avevo 14 anni. Ed è bello riconoscere come sia tutto vero, tutto ancora così fuggente…inseguibile. Tutto da lasciarsi alle spalle, ma così evidentemente inseguitore. Un aluto
nowhere to run
Ciao sono un musicista….quindi non potevo non leggere un blog con questo titolo!
E devo dire che mi piace, minamalista ma fine ;-)
Tornerò a leggere con calma, spero di rivederti!