Respawn.

Nell’angolo più insicuro e uggioso c’è lui. Rannicchiato su se stesso. Le gambe strette fra le braccia. Foto, istantanee di momenti mai vissuti, scivolano leggere come foglie secche.

Mi guarda.
Sorride.
Un sorriso inerme,
pietoso.

Mi parla. Lasciando che le parole scorrano lentamente, da sole. Risuonano dolcemente. Accarezzano i capelli, e gli occhi. Chiusi. I suoi occhi invece sono aperti, sfidano la penombra, si cercano intorno sperando di riconoscere una figura familiare.

Una piccola distrazione.
Giro lo sguardo verso un altro ricordo.
Lui non c’è più.

Resta qualche foto,
che svanisce tra le mani,
ricomparendo in altri dove,
che non mi appartengono più.

Think a little thing of me.

Mi immergo in una vasca di led blu. Luci grandi e piccole, volteggiano come le lucciole. Il mio corpo è insensibile, ed è caldo come l’acqua, che è calda come l’aria.

Fisso un punto luminoso di fronte a me. Lascio che gli occhi divergano. Le immagini iniziano a sdoppiarsi. In questo momento la realtà è un po’ a sinistra e un po’ a destra, e se potessi muovere le mani non saprei dove portarle.

Ti prendo la mano, sott’acqua.
Vorresti sapere cosa sta per succedere.
Ma non sta per succedere nulla.
Ciò che succede ora è già così dolce.

Fortasse fortior fortuna.

Vertigine. Un vaso di Pandora che esplode come uno splendido fuoco d’artificio nel cielo. Nero uniforme, pronto ad accogliere questo disegno luminoso. Chiudo gli occhi. Non voglio guardare. Voglio sentire. Solo sentire le labbra schiudersi e le forze fingere di abbandonarmi. Stringimi forte e strappa il velo. Stringimi forte e lavami. Spazza via con soffio tutto il castello di carte che ho costruito con cura. Fammi cadere. Voglio cadere. Voglio guardare cosa c’è in fondo. Per poi risalire, stanco. Dammi in pasto il tuo cuore. E poi la tua anima. E poi la tua essenza. E poi dammi in pasto te, e non dimenticare nulla. Così sarò più forte, e quando sarò più forte potrai stringermi ancora più forte e farmi piangere e urlare ancora più forte, e più forte sarà il bisogno di sentire il tuo calore, e più forte vorrò mandarti via, così più forte vorrò incatenarti a me.