Shri Ashutosh 1/5. The contempt manifesto.

Sono morto.

E spero che questo gesto darà un senso alla mia esistenza.
Alla nostra esistenza.

Lo ammetto, è da codardi rifugiarsi nella morte. Ma è la sottile speranza di aggrapparsi ad una nuova vita. L’alternativa definitiva, quando in questa dimensione non si riesce a trovare.

No, non sono vittima di un qualche dissesto finanziario o un disagio sentimentale, o della perdita di qualche valore o persona irreparabilmente indispensabile al proseguio della mia vita.

Sto parlando di un male più profondo, globale.
Un pessimismo irrefrenabile nei confronti dell’umanità.
Che è iniziata come una moltitudine di individualità,
orgogliose di far parte di un’unica armonia,
ed è finita come una massa uniforme di schiavi,
vittima acquiescente della psicologia dei consumi.

Forse non lo saremo più,
forse lo siamo già e basta.

Siamo miliardi di schiavi inconsapevoli, spronati ad entrare in un circolo vizioso che si protende da secoli, in cui ci accontentiamo di essere schiavi del debito pur di poter ottenere quei prodotti che ci fanno sentire appagati e parte di una società.

Compriamo prodotti che assurgono a status-symbol. Assumiamo droghe legalizzate e non, in modo non creativo ma dissociativo, e da una parte o dall’altra ci invogliano a proseguire. Siamo assetati d’informazione, senza riuscire a capire seriamente da quale parte sia la verità. Non siamo più capaci di comprendere il senso della nostra vita, ma c’è sempre una qualche entità collettiva appena percettibile, in una chiesa, in una moschea o in un televisore, che saprà darti una spiegazione plausibile o semplicemente distrarti dal pensarlo.

Ci hanno raccontato un sacco di stronzate. Non capite? La religione è una stronzata. È la storia a dirlo, non i miracoli. La finanza è una stronzata, ben lontana dalla produttività reale. Il “Papa buono” e il “Presidente buono” sono delle stronzate, ideali fittizi per infondere nuova fiducia con belle parole. Commuovetevi pure nel vedere il vostro patriarca mentre visita uno storpio, o il vostro presidente nero che omaggia un nero colluso coi bianchi. Piangerete, poi, quando capirete finalmente che la crisi economica è stata creata da una crisi finanziaria, e la crisi finanziaria è stata creata da loro. Loro. Loro chi? Quelli che voi non vedete, quelli che sono in ogni nazione, al di sopra di ogni nazione. Alcuni li chiamano Illuminati, altri massoni, altri Bildberg, altri NWO, senza cambiarne la sostanza.

La scelta più facile è quella di non capire. Di far finta di nulla. Perché, per quanti sforzi si facciano, si resta sempre nel dubbio. Sempre ad un passo dalla verità. Ma quando capirete che questa scelta, più facile ora, renderà tutto più difficile anche a voi, dopo?

Quando capirete che ci hanno propugnato la malapolitica per deprimerci e abbandonarci totalmente alla fiducia verso quest’uomo dalla bontà infinita, che infonde sicurezza e promette gloria eterna? Quando capirete che la vera soluzione non è “votare il meno peggio, tanto che possiamo fare”?

Quando capirete che, per vivere davvero, bisogna mettere in discussione davvero tutto, de-assolutizzare i valori, i principi, la morale, l’etica, le abitudini, le consuetudini, e spogliarci di tutto ciò che noi diamo per scontato o assumiamo come verità dogmatica, semplicemente perché tutti gli altri lo fanno o perché ci hanno insegnato che così è giusto?

Chi sa cos’è bene e cos’è male? Un predatore che mangia la sua preda fa del male? E un uomo che uccide un altro uomo? E perché uno sì e l’altro no? E avrete davvero il coraggio di dire che la vostra spiegazione è assolutamente vera? Che il vostro Dio la giudicherà vera? Che in un altro pianeta, in un’altra dimensione, secondo un altro sistema di riferimento, chiunque sarà d’accordo con voi?

Allora la verità, forse, non è data dalla normalità. Non è la maggioranza a deciderlo. Non la potrà decidere nessuno. Perché la verità, anzi, la Verità, semplicemente non esiste.

Quando comincerete a mettere in dubbio i valori su cui siete cresciuti?

Quando capirete che quelle che loro chiamano “banconote” sono carta straccia a cui hanno deciso di affibbiare un valore? Quando capirete che insistono tanto perché usiate carte di credito per poter virtualizzare definitivamente il denaro e crearne e distruggerne quindi a piacimento? Quando capirete che quest’Euro che abbraccia sempre più paesi è una minaccia grande quanto il Dollaro statunitense e la moneta unica mondiale che verrà? Quando capirete che, non appena siete nati, dovete già pagare un debito ideale che, per quanti sforzi potrete fare, non riuscirete mai a colmare? E quando capirete che non è dovuto?

Quando capirete sarà troppo tardi. Sarete ancora schiavi. E scoprirete che gli altri sono ancora lì, definitivamente ipnotizzati, e non vi aiuteranno mai perché non sapranno neanche di cosa stiate parlando. E non vorranno saperlo, perché non vi crederanno, perché sanno già qual è la loro verità. E non la metteranno in dubbio perché li hanno convinti a non farlo. Per loro sarà tutto com’è sempre stato, magari giusto un po’ peggio di prima, ma con grandi (o minime) speranze per un futuro migliore (o almeno accettabile). E continueranno a vivere nella loro prigione dorata, senza riuscire a percepire davvero la sensazione di essere schiavi.

Lascio questa lettera qui.
Sperando che venga letta.
Sperando che si sappia
che un giorno,
una persona qualunque,
ha fatto un gesto orribile,
sperando in qualcosa di magnifico.

5 thoughts on “Shri Ashutosh 1/5. The contempt manifesto.

  1. Pensando alla nostra caducità mi vengono meno sempre tutte le domande sull’esistenza e anche tutte le risposte. Come diceva pessoa “Oggi sono vivo come se non esistessi..”

    Saluti, bel blog.

  2. il punto è che non ci sono grossissime alternative dietro l’angolo, siamo colpevoli soprattutto di essere semivivi e iddio ci punirà per questo.

    abs

  3. Catrash, forse dovremmo seguire l’esempio dei cani, che da qualche parte ho letto essere felici ogni volta che si svegliano al mattino perché si rendono conto di esser vivi.

    ABS, le alternative non ci sono perché, credo io, ci vuole una sana opera di evangelizzazione al pensiero critico. Visto che non lo si fa a scuola, almeno ci proviamo noi poveri stronzi della web-generation.

    superbibi, la vedrai.

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