Sono morto.
Non è colpa mia. Procedevo a velocità moderata lungo il viale. Vabbè, lo ammetto, non era proprio moderatissima. Ma era domenica, la strada era così libera, i semafori così inspiegabilmente verdi. E io ero in ritardo. Mio figlio strillava disperato il suo disappunto per i miei continui ritardi. Ma non è colpa mia. Ho avuto una colazione di lavoro. In questo periodo la domenica non esiste proprio per me, se non esiste per l’Area Manager.
E la signora di fronte a me era evidentemente preda di uno di quei dilemmi critici che capitano a chi si trova improvvisamente di fronte una ragazza sovrappensiero e un’auto sgangherata. A 80 all’ora devi scegliere. O schivi la ragazza o schivi l’auto.
Il problema era che la signora, pur provando a schivare la ragazza, è riuscita con indubbia accortezza a prendere tutt’e due.
Il che è stato davvero un bel problema, visto che tutti e tre si trovavano – casualmente – senza cintura di sicurezza né airbag.
ma, ma, ma questa è morte stereofonica!
Davvero un sacco di spunti […]
uè copione :D
ipse, oserei dire sarràund :P
MariannaPuntoG, effettivamente infiniti. O comunque finché non mi scoccerò.
Ste, te l’avevo detto che t’avrei scopiazzato, dovevo incanalare tutti i fiumiciattoli in testa e la tua idea mi ha davvero salvato :)
nn capisco se sei tu che hai scritto-inventato questa storia o se è una cosa vera…
cmq sia, se sei tu l’autore…niente male davvero :)
Ps: compaesano è piacere ritrovare qui parte della mia terra ;)
Se c’è il tag story è una storia… Con un pizzico di realtà, certo, perché ci sta sempre, come un quadro che rubacchia da una foto… ma per fare questa storia non è morto nessuno, tranquilla. :P
Ah. Comunicazione ai quattro venti: inutile dire che chi vuole può anche partecipare, eh. Ché tanto si sarà capito che le possibilità sono infinite, eammèchemmefrèga di esplorarle tutte.