Variation #1. L’enfant méconnu.
Il perdono è una pistola in una mano tremante. Ma non è poi tanto un bene avere il grilletto facile, se un Peter Pan vanesio e dispettoso potrà venire a mettere un dito nella canna e – poff! – ti esploderà in mano in una nuvola di fumo nero. Intorno a me un girotondo di stelline. Ne prendo una. Gliela scaravento contro. Peter Pan corre via. "Ora prendimi! Gnè-gnè! Ora prendimi!". Mi siedo sul muretto. Piango. Peter Pan mi guarda. Stranito.
– Cosa fai?
– Piango.
– Ti ha fàtto mà-le! Ti ha fàtto mà-le! Zà-Zà!
– Non mi ha fatto male. Mi fai male tu.
– E perché?
– Perché morirai piccolo per sempre.
– Ma è bello essere piccoli per sempre.
– Fa più male morire piccoli.
– E perché?
– Perché capisci troppo tardi di non aver capito.
Variation #2. Le vieux infesté de rats.
Il perdono è una lama sottile, che recide e separa torto e rancore. Lava l’offesa, conserva diffidenza. Differenza. Qualcosa è cambiato. Perché – vedi? – qualcosa cambia sempre. C’è un nuovo ambiente per te, e tu sei il nuovo parassita. Ti accompagni stancamente nella tua accidia grazie alla tua lavacessi di fiducia. Quando non c’è, appanicato, implori pateticamente aiuto a chiunque. Incolpi chiunque della tua inerzia, con la solita arroganza, ma stavolta non saremo più noi a darti corda. O forse non lo siamo mai stati.
Ma io so che presto dovrai avere quello che meriti. Ci sarà un nuovo ambiente per te. E il parassita non sarai più tu. I parassiti saranno quelli che si incastreranno fra i capelli grigi. E, stancamente, dovrai lavarteli di dosso da solo. Mentre incolperai chiunque della tua inerzia, ma nessuno vorrà più darti corda.