C’era questa scatola. Questa scatola che molti avevano già aperto. E venivano a parlarmene, concitati. Dicevano: guarda questa foto, guarda! E io volevo aprirla, questa cazzo di scatola, volevo proprio aprirla.
Sono passati anni, e questa scatola era rimasta lì, buona buona, ben chiusa e schiacciata nei suoi graziosi ritratti. E allora era logico pensare che, ammettendo l’esistenza di una qualche forma di destino, si dovesse semplicemente aver pazienza, e attendere l’elemento-chiave. Che è arrivato.
Fuga. Divisione. Preziosa. Con.
Condividere la fuga impreziosendo l’esperienza insieme ad un essere prezioso.
E la scatola, inutile dirlo, si aprì. Finalmente. Un tripudio di candele, tappeti, lenzuola candide, veli. Calore. Vapori profumati, respirali piano. Riscaldati tra le mie braccia, scivola sott’acqua, riparati sott’acqua, respira sott’acqua. Sono una piccola nuvola che guarda tutto dall’alto, sono una piccola graziosa fottutissima nuvola fragile che ti porterà sempre in spalla e ti vorrà sempre così leggera. Altrimenti si farà pioggia e ti trascinerà ancora via con sé, nascosti e onnipresenti, lontani da qui, per tornare a rasserenarsi, quando tutto intorno torna a tacere, dall’alto di questo piccolo cielo.
Ce l’ho.
Ce l’ho e lo stringo forte,
il mio piccolo cielo.
Meraviglia.
che bella questa cosa…
impossibile non amare una piccola, graziosa, fottutissima nuvola fragile. impossibile non amarla subito, come si amano le cose leggere e dense, brusche e dolci e intelligenti.
il titolo di questo tuo post mi ha fatto venire in mente una canzone di Billie Myers
carina come canzone….
…..mi sono appena depressa.
deprimentissima canzone.
io ce l’ho una piccola graziosa fottutissima nuvola fragile…solo che non riesco a farmi leggera e quindi mi trascina via, da un sacco di tempo. niente intorno tace, nè si rasserena.
sono felicemente malinconica di essere via. bacio la pioggia.
Forse andrà meglio col prossimo acquazzone.