Seduto sulla sabbia. Buio.
Venere di fronte, Venere di fianco.
Arti si incastrano ad Arte.
Il caldo scioglie, il mare lava via.
Come allora, ancora.
Giara mezza vuota, ben ripulita,
splendido mare, pronto ad entrare.
Sogno.
Scesa nell’ipogeo, in profondità,
la chiave sai bene dov’è nascosta,
apre la porta, corre lungo le scale.Arroccato in cima. Arriva, finalmente,
sfiora tutto, per tenerne a mente la consistenza,
poi vola via, schizzando su in un attimo come
risvegliata da un sonno profondo.
Prossima scena.
cavoli, devo sempre prendermi mezza giornata di ferie per comprendere a pieno quel che scrivi :D
Fermarmi qui! Mirare anch’io questa natura un poco.
Del mare mattutino e del limpido cielo
smaglianti azzurri, e gialla riva: tutto
s’abbella nella grande luce effusa.
Fermarmi qui. Illuso di mirare
ciò che vidi davvero l’attimo che ristetti,
e non le mie fantasime, anche qui,
le memorie, le forme del piacere.
C. Kavafis.