Estemporanea IX.

Scene I: dammit.

Il fatto è che, secondo me, ci vogliamo bene. Anche quando non ci capiamo più.
E quando mi hai chiesto una sigaretta, con quella faccia, mi è venuto da piangere.

Scene II: lo Spirito del Tempo.

Spirito del tempo mantenuto spesso in tedesco come Zeitgeist è un’espressione, spesso adottata nella filosofia della cultura otto-novecentesca, che indica la tendenza culturale predominante in una determinata epoca.

(da Spirito del Tempo, it.wiki)

Un po’ dileggiato da forzature e semplificazioni, a dire il vero.
Ma ti spiega in modo semplice semplice perché Cristo è una creatura di Costantino.
E tante altre belle cose.

Il video coi sottotitoli in italiano è qui, ovvero questo:

Ringrazio di cuore il Catto per averlo segnalato.
A suo tempo.
Sì, lo so, è da 6 mesi che dovevo vedermelo.
Ma in 6 mesi sai quante cose succedono?

Scene III: on journey, on tour!

Sono costretto a microferie, ma ne approfitterò per un giretto a Roma a partire da dopodomani.
Visto che ho perso un po’ tutti i numeri di cellulare, prego ABS e subdola di farsi sentire al più presto.
Subdola, tu hai il mio numero, non hai scusanti.
Ricordati la cannella.

Se qualcuno bazzica da quelle parti si faccia sentire entro lunedì alle 12 via Splinder, mail o MSN, o quando gli pare sul cellulare (di cui non avrete certamente il numero, indipercui dovrete organizzarvi con la subdola, per esempio, così avrà ancor meno scusanti… mi sento un demonio).

Baciando la pioggia.

C’era questa scatola. Questa scatola che molti avevano già aperto. E venivano a parlarmene, concitati. Dicevano: guarda questa foto, guarda! E io volevo aprirla, questa cazzo di scatola, volevo proprio aprirla.

Sono passati anni, e questa scatola era rimasta lì, buona buona, ben chiusa e schiacciata nei suoi graziosi ritratti. E allora era logico pensare che, ammettendo l’esistenza di una qualche forma di destino, si dovesse semplicemente aver pazienza, e attendere l’elemento-chiave. Che è arrivato.

Fuga. Divisione. Preziosa. Con.
Condividere la fuga impreziosendo l’esperienza insieme ad un essere prezioso.

E la scatola, inutile dirlo, si aprì. Finalmente. Un tripudio di candele, tappeti, lenzuola candide, veli. Calore. Vapori profumati, respirali piano. Riscaldati tra le mie braccia, scivola sott’acqua, riparati sott’acqua, respira sott’acqua. Sono una piccola nuvola che guarda tutto dall’alto, sono una piccola graziosa fottutissima nuvola fragile che ti porterà sempre in spalla e ti vorrà sempre così leggera. Altrimenti si farà pioggia e ti trascinerà ancora via con sé, nascosti e onnipresenti, lontani da qui, per tornare a rasserenarsi, quando tutto intorno torna a tacere, dall’alto di questo piccolo cielo.

Ce l’ho.
Ce l’ho e lo stringo forte,
il mio piccolo cielo.

Agosto è il mese più crudele.

Inevitabile. Un ricordo. Ricordi?
Un sacco ricolmo di ricordi.
All’interno altre scatole.
All’interno di ogni scatola, una sfera fragile.
Inevitabile: una sfera per volta. Aprire una sfera per volta,
annodare i fili rimasti sciolti, tessere un nuovo testo.
Processo di revisionismo incredibilmente efficace.
Ora tutto ha un senso.
Un altro senso.
Ha senso?

Agosto è il mese più crudele. Genera solo terra riarsa, e i fiori sono sempre stati, in verità, incerti ed effimeri come vapori di mentolo. Costringe alla nullafacenza forzata. Smuove masse spopolando città. Ti abbandona, ti annoia, ti mette a disagio, ti caccia via. Dona pioggia a suo piacimento, solo quando sta per morire.

Agosto finirà, ma io avrò ancora respiro.

Proposal for a dynamic benchmark in experimental dynamic client-server architectures.

Seduto sulla sabbia. Buio.
Venere di fronte, Venere di fianco.
Arti si incastrano ad Arte.

Il caldo scioglie, il mare lava via.
Come allora, ancora.

Giara mezza vuota, ben ripulita,
splendido mare, pronto ad entrare.

Sogno.

Scesa nell’ipogeo, in profondità,
la chiave sai bene dov’è nascosta,
apre la porta, corre lungo le scale.

Arroccato in cima. Arriva, finalmente,
sfiora tutto, per tenerne a mente la consistenza,
poi vola via, schizzando su in un attimo come
risvegliata da un sonno profondo.

Prossima scena.