Che. Ché.

Una volta vomitai incomprensioni e giudizi, sale e passione, turbini roboanti di pensieri e tentennamenti inscatolati in biglie pesanti come il piombo. Ne raccolsi un po’ in una bottiglia e la gettai in mare. La spiaggia era umida. Il sole del tramonto, di fronte a me, arrossava le nubi ancora compatte.

La vidi allontanarsi, nuda e grave, verso un’isola che si profilava timidamente all’orizzonte, per poi deviare sulla sinistra. Il mare ondeggiava dolcemente, avvolgendosi a volte in labili pieghe, sensuali come un fianco carnoso in torsione. Tornai a casa e mi addormentai sul letto nuovo.

La mia bottiglia arrivò su una spiaggia che non vedrò mai, raccolta da un ragazzino che, preso da sconforto, la rigettò poco più lontano. Scorrendo ancora attraverso il mare, giunse alla sponda opposta, trascinata da una tonnara, tenuta stretta da una tartaruga rassegnata a morire. I pescatori presero la tartaruga sanguinante e la bottiglia e buttarono entrambe di nuovo in mare, lontano dalla mattanza.

La tartaruga morì sul fondo pochi metri più avanti, diventando poi preda di turisti divertiti dal suo carapace. La bottiglia invece continuò a scorrere, lenta, fino all’estuario di un fiume che univa due popoli divisi da tempo. Una bambina la raccolse, ma poco dopo sua madre la convinse a tornare piuttosto ai suoi panni. Se la portò dietro, incuriosita, ma dopo del tempo la gettò via, annoiata.

La bottiglia finì in una discarica, e lì restò a lungo, finché un’inondazione la trascinò rapidamente verso quello stesso fiume dove si era fermata, e da lì riprese il suo percorso.

Quando la bottiglia, anni e anni dopo, tornò a me, la trovai completamente diversa. Qualcuno l’aveva svuotata e, al suo posto, l’aveva riempita con acqua di sorgente.

Non saprò mai chi sia stato, ma ricordo che la bevvi tutta d’un sorso.
Poi tornai a casa, e mi addormentai sul letto nuovo.

18 thoughts on “Che. Ché.

  1. Non so perchè ma in questo post ho intravisto qualcosa di famigliare. Niente a che vedere con il contenuto (criptico come sempre) e neanche con la forma…forse solo con l’atmosfera che lo avvolge.

    Mah, sarà un’impressione dovuta al mio periodo :P

  2. moo, magari te ne compri uno nuovo. Quello che hai cade a pezzi ed i pupazzi lì sopra sono insopportabili. …rkt

  3. babeintoyland, grazie!

    Dorian, è un po’ come scegliere di andare a vivere altrove, c’è quel misto di eccitazione per la novità, e timore per l’ignoto.

    kartina86, mi spiace.

  4. Non ce la faccio a leggerti perchè orami scrivi post troppo lunghi e, come sai, sono una sostenitrice del mega biblìon, mega kakòn…e poi il cripticismo mi snerva, quasi come il pupazzetto che fa il verso della papera quando ti ci posi su.

    Non è per il cripticismo in sè, anzi, è noto che ne sono una avida ricercatrice, il problema è che ti conosco, eqquindi non riesco ad isolare il “prodotto letterario” dalla tua persona e allora cerco peffòrza di capirci qualcosa, di trovare lo spiraglio che apra ad un’interpretazione che comunichi qualcosa di più o meno noto, che poi, diciamoci la verità, uno scrive un post criptico per comunicare qualcosa a qualcuno ma senza sputtanarsi ai quattro venti, altrimenti userebbe un diario segreto, e non fare mo’ la solita storia del tag “story”, ché non ti crede nessuno! E comunque sì, anche Goethe, scrivendo, avrà voluto comunicare qualcosa di personale e l’ha criptato in una storia, ma mica mi facessi i pipponi mentali sul blog di Goethe, chi cazzo lo conosce, scusa, sì bello, le affinità elettive, da cui ho estrapolato una frase e l’ho appizzata nel libro viola delle citazioni, però, bello mio, uno legge il post e pensa ai cazzi propri, mica cerca di capire se era un cornutazzo e pure cornificatore a sua volta, scusa, ci si dovrebbe fare di più i fatti proprio, ecco. I fatti propri.

  5. CriptiCo o menO. …. . . allegorico p meNo. . … beLlo. . . .. a rigor di cronaca. . .. nel precedente commento su tuo scritto sulla verità . .ho semplicemnte deTto . .. . che quello Era il tuo modo di vedErla. . di conseguenZa la tua veriTà . . … oK Che parlo magari in un modo straNo . .ma legegndo . .pure tu è . . … .

    eheh scrivi bene mi piaCe quindi . .spio ^^

  6. Cinquecento euro, Dolma, cinquecento euro. Quando me l’hanno raccontato non ci ho creduto. Non ci redo ancora. 500 euro di mancia ad un ragazzo ad un ristorante.

    Io domani vado a chiedergli se posso lavargli i cessi anche solo per vedere se è vero :O

    #9, essì, ma alla fine lo sai che c’è sempre un tocco di autoreferenzialità in quello che uno scrive; Ungaretti, tanto per citare quel faccione rassicurante (che tanto sfotticchiamo ma che, alla fine, quando lo vedi intervistato da Pasolini ‘ngi vorresti proprio dare un bacione sulla capoccia ^^), non avrebbe scritto “Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie” se non avesse vissuto la guerra di trincea. Però il bello è sempre questo, che puoi leggerlo così, o altrimenti prenderlo per te quando, chessò, ti metti a contemplare la caducità della vita, e dopotutto ti sembra una metafora piuttosto azzeccata.

    Blacksoulspirit, sarà lo StUdLyCaPs a confondermi :P Comunque grazie, ovviamente spia pure quanto vuoi :)

  7. Infatti, ché poi la vorrei capire ‘sta cosa… uno diventa automaticamente criptico se non parla apertamente dei cazzi suoi o, altrimenti, di cose banali; come se io dicessi che le cose che scrivi tu sono criptiche. Ennò. Sono lisergiche, piuttosto.

    Comunque sai bene che io preferisco la piscina, così la trippozza non mi si rattrappisce causa salsedine.

  8. Lisergiche…sei l’apoteosi del narcisimo erudito! Eddì la verità, che ti piace fare la parte dell’artista crypto-incompreso! E’ inutile che fai la parte! [Eco che non sei altro!] :P

    #9 fuori sede

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