Warning: boring stuff follows.

Riprendendo un certo discorso.

Per la prima volta una minoranza di questo gregge da quasi sessanta milioni di componenti ha dimostrato all’intero Paese che non è lo Stato a detenere il potere, bensì il Popolo.

No, detto così sembra una sciocchezza demagogica.

Allora immaginate un gruppo di persone che si occupa di un servizio chiave nell’economia internazionale e decide di protestare. Si ritrova contro i poteri forti che, in blocco, minacciano precettazioni, interventi armati, denunce per interruzione di pubblico servizio, richieste di risarcimento. Ma questo gruppo, forte della propria disperazione, prosegue. Ancor più incazzato. E sa che tutte queste minacce non servono assolutamente a niente, le fanno perché hanno paura. Hanno paura di dire a tutti: «sì, è vero, non siamo noi a detenere il potere, facciamo finta perché approfittiamo del fatto che siete una massa di imbecilli e credete che davvero non si possa fare altrimenti. Non è lo Stato, non è la Legge, sono gli Autotrasportatori».

Ma, ovvio, gli Autotrasportatori non sono di certo un potere.
[Sarebbe come mettere Ali G nel parlamento inglese.]
Il loro potere dura appena il tempo di uno sciopero compatto.

Ma uno sciopero compatto lo potrebbero fare anche, non so, gli operai metalmeccanici di tutt’Italia per evitare la solita ennesima morte bianca, l’ennesimo vermicello abbrustolito. Oppure, chissà, tutti gli operatori delle telecomunicazioni. Che differenza c’è? Sono meno vessati? Meno incazzosi? Forse se la spassano meglio di quei poveri sfigati dei camionisti?

Allora certe checche isteriche e certe altre vecchie fighette dovrebbero riflettere sulla loro assoluta incapacità sociale nel comprendere che il non poter mostrare il solito sfarzo natalizio in tavola, o il non poter fare la gita fuori porta per far guardare ai bimbi la neve, non è una maledizione mandata dal Signore Iddio, né dal Governo Ladro. Piuttosto è la dimostrazione che davvero, a volte, si potrebbe smuffire un po’ di vecchiume democratico. Senza rivoluzioni e senza sangue.

[Certo che molti hanno decisamente passato il segno.
Dovrebbero metterli a spostar chiesette, piuttosto.]

10 thoughts on “Warning: boring stuff follows.

  1. Poleeeemico!

    No scherzo.

    Hai mai pensato se scioperassero i politici? Credo che per un po’ non si sentirebbe la differenza. Anzi no, i giornali sarebbero meno pesanti, ergo più risparmio di carta.

  2. legs, alcuni appunti, in ordine sparso.

    .la protesta dei camionari non era e non era nemmanc definibile “sciopero”

    .la protesta era politicamente pilotata.

    .sbagliato il “pretesto” per protestare.

    .sbagliato il modo di protestare.

    .sbagliate le richieste.

  3. Oxi, concordo pienamente ^^

    sth, vero… ma è il essersene resi conto, profondamente. Non so se rendo.

    Ste… solo ragazze fyke, per favore!

    #8, e se spostassi casa mia? Mmm… ci devo pensare! :)

    #9, oh beh, io aspetto :P

    Gnama, dipende, ho fatto un test che mi ha turbato, ma non me la fido più di tanto. :P

    ipse, in realtà della protesta dei camionisti in sé me ne frega un beneamato. Non che me ne disinteressi totalmente, ma non era l’aspetto che mi ha colpito. E’ il discorso stesso di una protesta così forte, così dannosa. Mi ha colpito.

    Ma in ogni caso, visto che mi hai incuriosito, potresti dettagliare meglio questi punti? Dàidàidài :)

  4. ha colpito anche me, la porotesta dei camionari.

    mi ha colpito innanzitutto per la violenza (le aggressioni fisiche, le gomme tagliate, le carrozzerie danneggiate, i pestaggi.. tutto rigorosamente poco e male documentato dai media di potere), mi ha colpito perché ho dovuto fare il fattorino al posto dei camionari e a posto del mio lavoro e mi ha colpito perché – per fare il fattorino – son pure rimasto senza benza.

    comunque

    .non può essere definito sciopero in quanto lo sciopero lo fanno i lavoratori dipendenti per rivendicare qualcosa nei confronti dei prorpi datori di lavoro, pubblici o privati che siano. tenuto conto che la stragrande maggioranza (tra l’80 el 90%) della mandria di camionari che hanno fatto il blocco sono lavoratori autonomi (aziendine), la parola sciopero non è applicabile.

    lo sciopero ha lo scopo di danneggiare il datore di lavoro, non il cliente. se poi – di riflesso – danneggia anche il cliente è possibile che il governo intervenga coercitivamente precettando i lavoratori. in questo caso gli unici a subire la protesta camionara sono stati i clienti e – vista com’è organizzata la distribuzione delle merci nel nostro sempre più brutto paese – la popolazione.

    .la protesta era politicamente pilotata da uno pseudo sindacato di categoria, la fia, capeggiata da tale paolo uggè, deputato di forza italia ed ex sottosegretario ai trasporti del governo berlusconi che oggi chiede, testuale, “di mettere sul piatto le risorse mancanti e di garantire tutti i passaggi che da tempo chiediamo per regolamentare il settore” mentre da governante, nel 2005 (a fine legislatura, due anni fa!) si era adoperato non poco (raggiungendo l’obbiettivo) per far abolire la tariffa minima che garantiva alle piccole aziende del settore – almeno sulla carta – di ottenere un prezzo minimo del trasporto: un tot. al km, a seconda della categoria merceologica di ciò che si sta trasportando) che era l’unico strumento che garantiva ai piccoli (cioè ai “deboli” che lavorano in subappalto per i grandi) di avere una bassissima voce in capitolo nella contrattazione coi grandi gruppi (appaltatori). lo scopo dell’abolizione della tariffa minima era di lasciare alle dinamiche del mercato la regolamentazone dei prezzi che ora, guarda caso, stanno strangolando i piccoli (ed ignoranti) che lo stesso uggè sta manovrando in obbedienza agli ordini del suo capo che – politicamente e loscamente – le sta tentando tutte per la famosa “spallata”.

    .il pretesto (la concorrenza sleale dei soliti rumeni & co che pagano il carburante il 15% in meno rispetto ai camionari italioti, l’aumento del costo del carburante, il costo delle tariffe autostradali ed i più controlli richiesti sui trasporti effettuati dagli autisti stranieri) è puramente demagogico: non è riducendo l’accisa governativa sui carburanti e le tariffe autostradali (tra l’altro decise dalle società – benetton su tutte – che godono di trentennali/cinquantennali concessioni) che si rende il trasporto nostrano più competitivo (palliativo temporaneo), bensì regolamentando i rapporti tra i grandi (che ottengono gli appalti dai grandi clienti) e che poi subappaltano – al ribasso – grazie all’abolizione della tariffa minima di cui sopra.

    .il modo: aggressioni fisiche, gomme tagliate, carrozzerie danneggiate e pestaggi. molto, molto, molto indicativo sulle – passami il termine – “capacità intellettuali” della categoria.

    .il periodo. alla fine dell’anno tutto le aziende (dalle artigianali alle industriali) sono nel pieno del rush finale prima di tirare le somme, prima di fare il bilancio. bloccare tutto in questo momento dell’anno è da meri idioti.

    il problema del trasporto delle merci in italia è il “just-in-time”, ovvero nessuna azienda più che “fa magazzino”. il magazzino è in viaggio, nel 90% dei casi, sul camion mentre il treno va ad alta velocità, invece che trasportare il popolo e le merci che questo consuma.

    vero ch’è tutto chiaro? eh? eh? eh?

  5. Sissì, tutto chiaro :)

    Grazie di cuore, sei stato *estremamente* esplicativo (e soprattutto così chiaro che nessuno potrà rompere i maroni su questa questione ^^)

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