Insofferenza. Singulto.
Perché è solo una piccola goccia che cade in un piccolo lago immobile, viscoso. Le onde si propagano lentamente. Poi, di nuovo, l’immoto. Quando si può si ingaggia una persona affinché si prodighi a raccoglier gocce prima che giungano alla superficie. Raccoltene un congruo numero, le riversa a terra e ricomincia.
Ma a volte non ne basta una. Le gocce son tante, a volte troppe, non si fa in tempo a prenderne una che dall’altra parte ne son già cadute due. Così c’è chi ne ingaggia tante, e tante ancora. A volte continuano a sfuggir gocce, o traboccano dalle bacinelle, ma va bene così. Tutto confluisce comunque nelle acque tranquille del lago, sì, ma in un modo così dolce, ovattato. Quasi indolore.
Altre volte, invece,
inspiegabilmente,
qualcuno piscia sul lago.
È questo, credo, quello che chiamiamo delusione.
Sembra quasi una riflessione zen…saràche il lago ispira quell’uterina armonia col mondo…
Com’era quella per cui “il mare è fatto di acqua, sale e pipì”?
guarda, ti perdono quell’orrenda pratica di dividere le parole solo perchè siamo a OGGI :D
joyeux anniversaire!!!
Hai reso bene l’idea.
Nel lago è più diluito che in piscina.
Morale, c’è sempre di peggio.
la cosa che m’ha colpito è che nei tuoi post ricorre spesso l’aggettivo “dolce”. magari è solo un caso, ma mi piace pensare che non sia così. penso che in fondo, spesso la chiave di tutto sia proprio quello. un bisogno generalizzato di quel-certo-non-so-che di dolce, o di accogliente, come lo chiamo io.
buon compleanno, (ex) Glitter Boy :)
No aspetta, è il tuo compleanno!
Ma caspita, auguri! Lo stesso giorno di mio padre.
COMPLEANNOOOOO?
CHI?
DOVE?
QUANDO?
VERAMENTE?
AHAAHAAAAAAAAAAAA!!!
e non dici nulla????
tanti tanti auguri
^^
(anche dal gatto impaurito)
Grazie a tutti :)