Psycho-acoustics.

Save bottles of wather, flour and sugar,
turn off the AC, hang up the bed sheets,
cover up windows, careful where the light goes,
yank out the cable and blow out the candle.

(Thievery Corporation ft. David Byrne, The heart’s a lonely hunter)

A volte sei un peso, a volte una necessità.

Ragà mi sa che ci stanno prendendo per culo, ‘sti giapponesi qua che c’entrano? Ma è fatto apposta, aspetta che secondo me alla fine dei titoli di coda dicono che fine fa il maialino. No, ragà, secondo me aspettano altri 100 anni per fare un’altro film. E vabbè dài, andiamoci a prendere una birra. E tre cestini di patatone. Oh, per me due di panzerottini eh? Vabbè buonanotte. No, aspetta, c’è questo Salice Salentino. Oh ma ti ricordi? Ma mi stai minacciando? Guarda che ci avete fregato il petrolio, come minimo devo far lo sputafuoco con la vodka che sembra acqua fresca. E ti fotto pure una sigaretta, stronzo occidentale di merda figlio di una cooperativa sociale. Vabbè. Buonanotte.

Ma perché quando esco con voi due mi becco sempre un raffreddore?

2 thoughts on “Psycho-acoustics.

  1. Quello è stato il classico esempio di ipocrita senso di colpa occidentale.

    In un’altra occasione sarebbe stato solo un povero ubriacone da ignorare, e quel disgraziato probabilmente non gli avrebbe offerto gli ultimi manco-due-euro di vodka che ci restavano, e lui non ce l’avrebbe spruzzata addosso perché pensava che fosse acqua fresca…

    Non riesco a farmene neanch’io una ragione, anche perché mi ricorda una volta in cui, da piccolo, durante un pranzo al ristorante mi chiamarono ad una tavolata enorme, e c’era lì un bicchierino smerigliato contenente un liquido trasparente fresco che odorava di limone, e tutti che dicevano “tieni, bevine un po’ che è avanzato!” e mi guardavano tutti con occhi attenti.

    Io non sapevo cosa fosse la vodka, perciò me la bevvi a cicchetto come se fosse acqua, visto che avevo una sete da paura e stavo rischiando di andare a bere l’acqua del cesso perché questi non passavano niente.

    Però non la sputai. In compenso diventai rosso come un peperone, prima per la vergogna di vedere tutti che ridevano come degli stronzi, poi per l’effetto dell’alcool, e alla fine visto che avevo freddo non mi spiaceva neanche più di tanto.

    (Uno si aspetta a questo punto che debba odiare la vodka, invece la adoro. Più che altro odio vederla sprecata da chi non l’apprezza! ò_ó)

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