Nightly balcony dreamaholics.

Picture by fooorzaaa. Hand-made. Red ball-pen. Retouched. Deve smetterla di fare così caldo. Devo smetterla di guardare la vita scorrere in modo così incosciente (indecente) sotto il balcone sospeso sul vuoto. Sospeso lungo la linea retta, traiettoria di un uovo-proiettile sparato verso il luogo in cui non vuoi essere né oggi, né domani.

E in quell’ammasso informe di mani così distrattamente indaffarate nel salutarti ritrovi le conseguenze di ciò che sei stato. Di ciò che sei. Inerme robboso in balia di onde sotterranee. E vorresti nasconderti dal reggaeton e dal punk ’70, vorresti tornare ad una chitarra che non suonerai, o un libro che non leggerai.

O ad una penna stanca di scrivere.

O ad un clacson irritato.

Nottata calda e nostalgica. Come un tempo. Mai come un tempo. Sul balcone, caraffa di Heineken semi-surgelata. In attesa di un treno. O di un meteorite che si abbatta sulla carrozza motrice (ah, le cause di forza maggiore). Prendo una penna. Scriviamo! Non mi va di scrivere. Vabbè, io comincio, poi vedi te. Scrivo. Scrivo. Scrivo. Vediamo. È inutile che cerchi di leggere, ho scritto sul ginocchio, non ci capisce una mazza. Massì, tu intanto leggiti questo. Sento movimenti inconsulti della penna sul foglio. Ecco. Ma hai disegnato? Essì. Ah ok, allora poi gli do’ una ramazzata di scanner. Essì. Ah ok. Mi piace, sai? Riassume.

(Picture: hand made by fooorzaaa)

9 thoughts on “Nightly balcony dreamaholics.

  1. oraDem, giusta osservazione. A volte capita anche a me. Ma altre volte divento sostanzialmente intollerante alle amicizie di 3 minuti.

    Fed, mannaggia! E io che speravo di poter sfuggire al caldo di questi giorni (vabbè, fosse una novità! :/)

  2. Non so.. la lattina era tipica nel senso che era scritto in dialetto sardo, la birra è molto simile alla Raffo.. non so se sono proletari, ma di certo disposti a pagare cinque euro per un parcheggio.

    Comunque quest’uomo, TheLegs o come lo si voglia chiamare, soprattutto quando ispirato dal mio balcone, è in grado di produrre opere a dir poco.. uhm, va bene “struggenti”?

  3. Vabbè.

    Sono anni che casa tua mi fa uno strano effetto.

    Mi fa venir fuori armi pesanti.

    Mi fa cucinare pasta amarissima.

    Mi fa collassare a terra trascinandomi sedie e tende.

    Mi fa dormire con una sbarra di ferro sotto la schiena (però oh, per le prime 2 ore si riusciva a tollerare).

    Eppoi c’è quel disordine pieno di piccola arte (del resto forse è proprio quel disordine stesso a farne parte, contemporaneamente contenitore e contenuto), che fa tanto rassicurante.

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