Terapia.
Okay baby.
Non darà alcun significato alla tua vita, ma ti dice cosa ti succederà. Allora: ci sono tre cose importanti nella vita. Sono i fattori che motivano qualsiasi cosa tu faccia, per qualsiasi cosa chiunque faccia. Il primo è la sopravvivenza, il secondo l’ordine sociale e il terzo il divertimento. Tutto, nella vita, procede in quest’ordine.
(Linus Torvalds, Rivoluzionario per caso, Garzanti 2002)
[ Ma nella mia testa era tutt’altro.
Qualcosa che fa più o meno.
In primo luogo la soddisfazione individuale.
Successivamente il riconoscimento da un prossimo.
Infine il riconoscimento da parte di un nucleo sociale.
C’è chi parte dalla fine.
Io partivo dal centro.
E il problema forse era tutto lì. ]
Continuavo a mordermi le labbra gonfie.
Mentre.
Mentre si parlava di Coffee&Cigarettes bevendo caffè rovente e succhiando avidamente le ultime Camel Natural Flavour. Mentre guardavo lo sguardo contrito da crisi del ’29 e ti interrogavo sadicamente sulla Valle d’Itria. Mentre sorridevo a quegli occhioni fumosi. Mentre rifuggivo la luce diretta come un vampiro (e sarà per quello che mi si voleva uccidere piantandomi canini d’avorio nel petto). Mentre mi chiedevo se era il caso di continuare ad abusare dell’ospitalità del Carrefour. Mentre il mod mi spingeva a rubare un’altra Lucky Strike ma restava solo un altro zibibbo da bere a goccia. Mentre urlavo con tutta la mia forza contro Don Callisto, con gli occhi lucidi di gioia dai riflessi rosa shocking. Mentre cercavo di togliere il sonno dagli occhi, ma come fai se prima ci son strati e strati di sabbia da scavar via?
[ Abbraccia la mia acquiescenza. Sì.
Stringi forte, forte. Forte ti prego.
Dopo, questo velo,
in giusta giustapposizione,
potrà anche volar via. ]
Mentre.
Continuavo a mordermi le labbra gonfie.
Cercando di succhiare ciò che restava.
Di ricordi su ricordi su ricordi e ricordi ancora.
Ricordi?
E quanto potrà dar fastidio ad un rom sentirsi dire di nazionalità probabilmente rumena così apolidi e a volte lo sono anch’io quando mi fermo al confine ma dopotutto non mi sento paralizzato e faccio un piccolo passo in avanti torno indietro e poi ne rifaccio uno un po’ più lungo roba da sfigati ma è tutto così soave e dietro la o di soave c’è tutto un altro amorfo fiume di parole che forse non verrà mai fuori o forse è già scivolato via.
What better place than here,
what better time than now?(Rage Against The Machine, Guerrilla Radio)
In sostanza non so se ero lì.
Anzi: non so se stavo lì.
Però la prossima volta ci penso io, porto il gatto a nove code!
Qualcuno sta raccogliendo le firme per estromettere dall’Italia la Valle d’Itria, tutti i suoi estimatori e, dulcis in fundo, tutti coloro che usano il verbo stare al posto di esserci.
Inutile dire che appoggio quest’iniziativa con ogni singolo neurone.
Okay, baby.
Troppo fore de capu!
Cara FrancesGlass (anzi: cara FrancesGlass),
mi sembra evidente che questa iniziativa ad personam incontrerà una vigorosa opposizione da parte nostra.
Ebbà.
:P
Tra l’altro non puoi togliere al barese la soddisfazione di dire:
– Gigi, io sto qua!
– E u pap’ ste a Rom’!
Ma infatti caro TheLegs, ancora non riesci a cogliere la differenza…benebene, te la spiego nuovamente! :D
Dire “le bottiglie di rum stanno sulla mensola” è più che lecito, mentre è sbagliato dire “Non ne prendere altre,sta già una bottiglia”….
Ora, non mi sembra il caso di continuare quest’INTERESSANTISSIMA lezione di linguistica…sarebbe come sottolineare che VOI baresi…
vabbé dai, ti lascio in pace, cheri!! ^^
From Taruma
Devo ammetterlo, l’esempio non rendeva il concetto che volevo esprimere.
Il barese *ha* bisogno di usare il verbo “stare” al posto di essere, per una mera questione musicale, al di là quindi della correttezza linguistica, insieme ad altri degni compagni tra i quali “a me mi”, “ma però” e “essersi fatto” al posto di “aver fatto”.
Giustamente potresti opinare che queste espressioni sono dialettali e tali devono restare. Però per il barese sarebbe come, chessò, impedirgli di bere la Peroni “da treqquarti” (che poi 3/4 non sono, visto che 66cl sono 2/3 di litro, ma tant’è) col mignolo alzato.
Ok la smetto. :P
ma che cazzo sei? un sovversivo?!
stefano-
ho risposto alle tue domande
1. perchè premendo più forte il canale si cambia
2. perchè devono fottere i correntisti
3. non ho idea di cosa voglia significare
4.evidentemente la forza di coesione delle molecole di colla è maggiore rispetto a quella di adesione con le pareti del contenitore , in più bisogna considerare l’ossigeno.
5. magari se non è sterile potrebbe essere inibito/ritardato il processo letale.
6. con i coltelli come tutti quelli che non hanno il rasoio
7. Per darsi le arie ovvio
8. Nel caso in cui non riescono ad uccidere il nemico devono salvarsi per riprovarci.
9. Che?
10. 0?
11. Si
12. Non conviene inviare polistirolo a qualcuno. ci rimetti solo le spese di spedizione
13. Bisogna considerare il tren di stagione : se oggi è 0 ma di solito è 2 vuol dire che l’indomani sarà -4
14. Ah beh
15. aiuta noi e il prossimo
16. Non so
17. No perchè prevarrebbe una sola personalità in quel momento
18. Certo io l’ho fatto ( si può pisciare anche in acqua eh )
19. Laddove sia vittima di un omicidio. Si può essere uccisi dalla malaria.
20. Che?
21. Per semplice praticità di uso
22. la risposta è semplice a tal punto che non commento
23. Perchè nel momento in cui dormono, i bambini sono tranquilli ( non russano , non si muovono , non parlano )
24. Si, perchè è il giudice che deve udire.
25. Per vedere oltre quello che in basso non può vedere
26. Per evitare che ti possa vedere qualcun altro aprendo la porta dello studio
( alcune sono stronzate , altre reggono benissimo )
Ci ho messo 5 minuti a capire a cosa ti stessi riferendo, ma poi l’illuminazione divina ha prevalso (un cazzo di link no eh?). :P
Comunque:
3. In altre parole: perché quando uno ti dice che ci sono quattro miliardi di stelle lo prendi per vero anche se sai che al 50% è una boiata, mentre per una cosa così stupida come sapere se c’è la vernice fresca su una panchina ti viene per forza di verificare?
4. Minchia :P
5. Io a dir la verità avevo pensato che, in caso di miracolo, quantomeno non avrebbe passato il resto della sua vita con l’AIDS :/
6. CON I COLTELLI?! o_O’
9. Il lisp è il pronunciare male la esse (come quelli che dicono “fì, fì, ci vengo alla feffta!”), e quindi lo sfotto’ diventa chiaro ^^
13. Vedi 4 :P
21. Però in un contenitore tondo sarebbe molto più divertente, IMHO :P
24. E se il sordo è proprio il giudice?
26. E se aprono la porta proprio durante la visita? A ‘sto punto chiudi la porta a chiave e pace a tutti… (brr)
3. perchè non puoi verificare la veridicità della prima affermazione mentre della seconda si.
24. una persona in quanto sorda non è abilitata ad essere giudice.
26. Se aprono la porta durante la visita c’è comunque il separè. serve proprio a quello!
9. o di qualcuno con un grande senso di autoironismo o da qualcun altro per deridere ulteriormente chi ha questo difetto di pronuncia.
Ste non trascinarmi in questo vortice di delirio, ché non ne esco più :P
(Comunque: 9. io punto sulla seconda… baftardi!)
lele qui ogni pretesto è giusto per tirar fuori rivendicazioni, ma quanto preveggente era (ed è) il (sotto)titolo del blogghe?
befof
uh
besos ^^
(volevo anche andare a pescare un post X da un qualsiasi blog Y e poi farti impazzire per ricollegare il mio commento a qualcosa di almeno apparentemente sensato, ma preferisco risparmiarmi per un effetto sorpresa)
Ebbene sì.
Devi sapere che, quando mi spiegarono l’entropia, presero come esempio una tazzina di caffè in cui sciogliere lo zucchero. Lo zucchero, sciogliendosi nel caffè in modo praticamente irreversibile, contribuisce all’entropia dell’Universo.
Un delirio.
Non riuscivo più a bere caffè.
Ora però, parliamone.
Siamo ad agosto.
Fa caldo.
(E tu pensa a quanto zucchero si scioglierebbe in tutto questo caldo)
Si cazzeggia.
Son tutti via e noi siamo gli unici stronzi rimasti davanti al piccì.
E’ proprio in questi momenti che l’entropia universale ti entra nel cervello. O, se preferisci, il cervello entra nell’entropia universale.
E quindi è lecito che sia l’autore che lettore siano invogliati a delirare. Anzi, guarda, vista la situazione faccio invito aperto a rincoglionire in questo post.
Dài, poi a settembre ci mettiamo tutti in riga. :P
fhjigvhjfdvcnsbhfgvvbfnvccvre
Invito accettato.
Un bacetto e poi vado nanna, che domani ho la sveglia alle cinque!
yo quiero chocolateeee
y chocolate yo quiero biber
chocolate
chocolate
chocolate
non è vero, io continuo a farmi di caffè, nonostante le entropie zuccherine. tzè!
mi sembra logico, no?
il dialetto barese m’ha sempre affascinata, perlomeno dai tempi di filomena coza depurada passando attraverso le battagliere e la capagira, orgoglionamente visto e compreso (quasi tutto) nonostante l’assenza dei sottotitoli, forse è per questo che, quando l’anno scorso ho passato un mesetto nel capoluogo, ero talmente assorbita e immersa nella baresità, che avevo iniziato a usare anch’io “stare” per “esserci” e non mi suonva più buffo l’ausiliare essere praticamente onnipresente :)) detto questo, ci sarebbe pure molto da discutere su certe chicche del leccese, tipo la cantilena lamentosa che sembra una nenia funebre nonchè la formula “nun sai?” che sta bene ovunque
e cmq, da drogata di caffè quale sono, anch’io me ne impipo di ‘sta storia delle entropie :-P
Non avete perso tempo eh? ^^
Mmm… ma non vi sembra che manchi qualcuno all’appello? Eh? Eh? Eh?
Eh?
:P
invito aperto a rincoglionire..
ah dolce rientro! aria di casa!
oh unici stronzi rimasti davanti al piccì, ma quanto vi voglio bene?
io il caffè lo prendo amaro e non ho problemi di entropia :P
(e nessuno provi a tirare in ballo il mio cervello ed il suo irreversibile caos.. sono una personcina equilibrata io! si vede no?)
Brava, così aiuti anche a fare sangue amaro e di notte le zanzare ti schifano!
Però se c’hai i piedi che ti puzzano di emmenthal son cazzi tuoi uguale :P
Allora.
Chiamata virtualmente rispondo all’appello.
Io, come la cara emme, prendo il caffè amaro. Che tutto il resto è una sciropposa ciofeca. Se il caffè è buono, e si badi che io bevo solo caffè buono, non necessita di zucchero.
Se mi si dovesse portare avanti la motivazione della suprema tranquillità del girare il cucchiaino nella tazza, con tanto di lieve tintinnio alle pareti, posso ribattere che il movimento di polso del cucchiaio non è necessariamente consequenziale allo zucchero. Anzi, ne prescinde.
Con ciò termino dicendo che l’entropia sta nel movimento, non nello zucchero.
E tutto torna.
uè belle gambette come osi insinuare? i miei piedi profumano di fiori di campo!
Off-Topic: ma l’avete provato l’espressino freddo? *bava*