Fall-out.

Oggi Alvin si è svegliato presto.

È incredibilmente di buon umore: sta per riuscire ad intercettare finalmente una stazione radio che gli dirà tra quanti giorni il livello si sarà abbassato abbastanza da permettergli di lasciare finalmente lo scantinato.

Se prova ad immaginarsi cosa lo aspetterà, sente un breve fremito di paura salirgli lungo la gamba. Probabilmente sarà tutto in cenere. Oppure, chissà, troverà alberi ancora in piedi e bestiame agonizzante. Oppure potrebbe non poter più aprire la porta perché le macerie della sua casa, o magari peggio ancora cadaveri putrescenti, hanno ostruito la porta. E cosa fare in quel caso? Si vedrà.

No, non c’è nulla che possa turbare la serenità di Alvin.
Ha la consapevolezza che la guerra è finita.
Che non ci sarà più tensione, non ci saranno minacce, non ci sarà attrito fra le parti, non ci saranno manifestazioni di protesta ad oltranza, non ci saranno scandali diplomatici su tutti i giornali.

Non ci
sarà
più
niente.
Tutto qui.
Tabula rasa.
E quando è così,
e tutto intorno svanisce,
ma hai voglia di ricominciare,
vedi in quella tabula rasa la base,
per un nuovo mondo da ricostruire.

O altrimenti, se volete,
il proemio di una nuova vita.

18 thoughts on “Fall-out.

  1. ti prego specifica subito chi è questo alvin, se no si stamperà inesorabilmente in testa l’immagine di te come “Alvin rock’n’roll, Alvin superstar”, quel coso di tassonomia non meglio definita di cui facevano i cartoni animati…

  2. Non ho visto il film al quale ti riferisci, ma i tuoi post sono sempre affascinanti…mi sa che questa volta sarò io ad accettare il consiglio!^^ (Romance&Cigarettes [N.d.R.])

    -a proposito di post: ero venuta per rileggere quello di ieri, uffa! :(

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