Orecchio assoluto.

A volte mi chiedo come sarebbe se credessi in Dio e nell’aldilà, se potessi accontentarmi di spiegare tutto con l’esistenza di un sovrannaturale, anziché crucciarmi, a volte, di questo limite alla conoscenza.

Forse i miei obiettivi, e il perché di questi obiettivi, sarebbe totalmente diversi.

Perché sì, oggi le due domande che ho fatto a te in realtà le sto ancora adesso ripetendo a me stesso. Per conferma, chissà, o magari piuttosto per insinuare di nuovo il dubbio.

Quali obiettivi?
E perché quegli obiettivi?

13 thoughts on “Orecchio assoluto.

  1. Ma cosa c’è di meglio del brivido del dubbio e della paura di sbagliare?

    Rifugiarsi nel sovrannaturale per spiegare delle cose totalmente reali è un pò come scaricarsi dal groppone quelle responsabilità che, alle volte, tagliano il fiato. ^^

  2. un artista anziano mi raccontava con forte spirito in ke modo lui CREDEVA nella scienza, in maniera quasi spirituale… era bellissimo sentirlo parlare, quando ti narrava, quasi con devozione, la vita di Pascal, di Einstain o di chiunque altro filosofo o scienziato….

    in lui ho conosciuto una persona ATEA, che credeva piu’ di qualsiasi cattolico o cristiano o quel ke vuoi….

    CIAO ALE! a presto!

  3. Il gusto sta nel farsi domande.

    Se non ci fossero i perchè, non andremmo avanti.

    Staremo buonibuoni a guardarci le albe e i tramonti e a mangiare gelati.

    Sul mare se vuoi.

    Poi arriva qualcuno, però, più furbo di me, di te e dei tramonti che dice che il dubbio paralizza.

    Sì, e quando il perchè chiama il dubbio, il dubbio sbarra gli occhi e io mi metto a piangere.

    Il gelato si è sciolto.

    Che cavolo devo fare?

    Altra domanda.

    *Legs?*

    Mi sono incartata da solaaa…

    Io, il punto interrogativo lo restituirei volentieri al Capitan Uncino.

    ;)

  4. E’ già così difficile credere in se stessi, xkè crucciarsi con quesiti inutili e trascendentali? Tanto, credere o nn credere nn porta a nessun cambiamento…anzi, sì, credendo nn fai ke aumentare il numero di illusioni di cui già è piena la vita e ke puntualmente verranno deluse… Una Lila blasfema ;)

  5. FrancesGlass, se avessi visto quella trasmissione che, per mia sfortuna, stavo guardando ieri preparando un bel panino, avresti davvero provato ripulsa. Leit motiv: «DIO, perché loro?».

    nonsisamai, a costo di non trovare mai le risposte. Perché è quella la difficoltà maggiore.

    Ossimorosa, i perché sono fatti apposta per agitare. Come dice oraDem, senza un perché, un contraddittorio, non ci sarebbe progresso. Molto Hegeliano, tra l’altro. A parte l’incartamento. :)

    perlina, io no davvero. Sarò esagerato, ma per me sono persone deboli. Dipendenti dall’idea di qualcosa che possa dargli facili risposte.

    ispediggy, e devi vedere le risposte… :P

    Lila/Bisbetike, ah no, nessuna blasfemia. La domanda per fortuna non è credere o non credere, anche se quella è una domanda che deriva di conseguenza. L’altra è, appunto, se scegliere di credere in se stessi o in qualcun altro. Scegliere, per l’appunto.

  6. Scegliere di credere in qualcun altro nn è ke un modo largamente giustificato e approvato di scaricare la responsabilità e lasciare le redini della propria vita in mano a kissàcosa…Più difficile è vivere facendo di se stessi l’unica guida e il fine ultimo… sempre Lila

  7. Avrei potuto dire molto più semplicemente: nella domanda e nel ragionamento che ti porta a cercare la stessa, e poi a risolverla, c’è già la risposta…

    Ecco, adesso devo solo ingrassare 123 kg, rasarmi a zero i capelli, fasciarmi di tela arancione e mettermi a dormire sotto un albero.

    Altro che Hegel.

    ;)

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